domenica 11 settembre 2016

Breve storia del The Times of India

The times of india.svgIl The Times of India, con un numero di copie o abbonamenti internet di poco superiore ai tre milioni al giorno, è il terzo quotidiano più venduto in India ed il giornale in lingua inglese più venduto al mondo.
La sua supremazia sugli altri quotidiani indiani in lingua inglese è tale che il secondo, The Hindu, con un milione e mezzo di copie, arriva intorno alla metà di quelle del The Times of India, che è anche il più vecchio tra quelli che vengono ancora pubblicati.
La maggior diffusione non indica necessariamente una miglior qualità, infatti è dovuta in parte ad una migliore distribuzione grazie al potente gruppo editoriale Bennet, Coleman & Co. Ltd, che possiede e pubblica il TOI (utile e diffuso acronimo del giornale).

La storia del giornale è abbastanza articolata, con la prima edizione nel lontano 3 Novembre 1838 ed il nome di The Bombay Times and Journal of Commerce, quindi nel 1860, sotto la guida dello storico editore Robert Knight (1825-1892), si unì con il rivale Bombay Standard, chiamandosi quindi The Bombay Times and Standard, sostituito definitivamente nel 1861 con l’attuale The Times of India.
Quindi la proprietà cambiò alcune volte, fino al 1892 quando venne acquistata da Thomas Bennet e Frank Morris Coleman, attraverso la loro nuova compagnia Bennet, Coleman & Co. Ltd.
Nel 1946, in preparazione alla dipartita degli inglesi dall’India, la compagnia fu venduta all’allora noto magnate indiano dello zucchero Ramkrishna Dalmia.
Nel 1955 una commissione creata all’uopo, scoprì che il signor Dalmia aveva acquisito la compagnia Bennet, Coleman & Co. Ltd, con alcune manovre poco chiare e venne condannato per frode a due anni di galera.
Durante quel periodo la proprietà del The Times of India passò al genero Sahu Shanti Prasad Jain che la trattenne anche finita la prigionia di Dalmia.

Nei primi anni ’60, la stessa commissione che aveva scoperto la frode di Dalmia, riuscì a far condannare anche Sahu Shanti Prasad Jain, e la Corte decise di passare la proprietà della Bennet, Coleman & Co. Ltd, e con questa quella del TOI, al Governo Indiano.
Questo fino al 1976, quando, durante il periodo dell’emergenza proclamato da Indira Gandhi, il Governo Indiano trasferì la proprietà della compagnia ad Ashok Kumar Jain, figlio di Sahu Shanti Prasad Jain e nipote di Dalmia.

Secondo la tradizione familiare, anche Ashok Kumar Jain ebbe alcuni problemi con la legge, passando la proprietà alla morte nel 1999 alla moglie Indu Jain ed ai due figli Samir Jain e Vineet Jain, che attualmente sono il vice presidente ed il consigliere delegato della Bennet, Coleman & Co. Ltd, che nel frattempo ha anche assunto il nome di The Times Group, il gruppo multimediale più grande dell’India, con 5 quotidiani, due riviste nazionali, una trentina locali e ben 32 stazioni radio.

Nessun commento:

Posta un commento