venerdì 2 settembre 2016

Luoghi sacri buddisti, X parte: Kapilavastu


Lo Stupa di Piprahwa
 http://www.photodharma.net/India/Stupas/Stupas.htm
Kapilavastu è il nome della città dove visse il principe Siddharta Gautama durante i primi 29 anni di vita, dopo i quali lasciò il palazzo reale per andare in cerca della verità.
Al giorno d’oggi sono due i siti archeologici che gli esperti individuano come le rovine dell’antica Kapilavastu: uno presso il villaggio di Tilaurakot, in Nepal, ed uno vicino al villaggio di Piprahwa, nello stato indiano dell’Uttar Pradesh.

A favore della teoria che vede in Tilaurakot l’antica Kapilavastu, oltre a trovarsi vicino a Lumbini, tradizionalmente considerato luogo di nascita del Buddha, ci sono i racconti dei pellegrini cinesi Faxian e Huanzang, che visitarono l’India intorno al IV e VII secolo.
Ad oggi, il sito archeologico non ha ancora offerto nessun indizio ed infatti non c’è molto di rilevante da vedere, a parte le fondamenta in mattoni di quello che potrebbe essere il palazzo reale del padre del Buddha.
Questo è forse dovuto anche al fatto che comunque non sarebbe il luogo di nascita del Buddha, ma anzi un posto dal quale se ne andò, seppur pare che successivamente all’illuminazione il Buddha vi fece ritorno almeno una volta.
In ogni caso non venne sviluppato come centro di pellegrinaggio e purtroppo non attirò le attenzioni dell’imperatore Ashoka (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/02/limperatore-ashoka.html), grande mecenate della religione e dell’arte buddista.

Il sito di Piprahwa venne scoperto nel 1898 da un ingegnere inglese che possedeva il terreno sul quale trovò dapprima i resti di un antico stupa.
Incuriosito, organizzò degli scavi grazie ai quali rinvenne una specie di scrigno che conteneva cinque piccoli vasetti con dentro ceneri, ossa e gioielli.
Su uno di questi vi è un’iscrizione in caratteri brahmi che pare affermi che appartengono al Buddha e ad altri componenti della sua famiglia, a valorizzare quindi la tesi che si tratti della casa della dinastia del padre.
Successivamente, tra il 1971 ed il 1973, iniziarono gli scavi da parte dell’Archeological Survey of India, che portarono alla luce gran parte dei resti del grande stupa princiale e le fondamenta di alcuni monasteri.
Lo stupa di Piprahwa, sebbene oggi si presenti semplicemente come un’ampia e bassa piramide di mattoni, ha una notevole importanza storica, poiché pare sia stato iniziato nel lontano VI-V secolo a.C., accumulando semplicemente il terreno dei dintorni ed ospitando una piccola camera di mattoni per proteggere delle reliquie del Buddha.
Nella seconda fase della sua costruzione nel III secolo a.C. venne utilizzata della terra più densa e ne vennero applicati due strati per favorirna la durata nel tempo.

Quindi nella terza fase venne ampliato e protetto da solidi mattoni, fino a raggiungere un’altezza di circa sei metri e mezzo.

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