sabato 1 luglio 2017

Le statue più alte dell'India, III parte

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La statua di Shiva di Murdeshwar
La quarta statua più alta dell’India raggiunge i 38 metri ed è dedicata al Buddha.
Seppur da molti secoli il buddismo sia poco praticato nel sud dell’India, storicamente ebbe un notevole successo, fino a circa il VII/VIII secolo, in gran parte grazie agli sforzi dell’antico imperatore Ashoka, il cui regno, nel III secolo a.C., occupava quasi tutto il subcontinente indiano.
Tra le roccaforti, vi era la cittadina di Amaravathi, in Andhra Pradesh, dove ancora oggi si possono osservare le rovine di un antico stupa, fatto edificare da Ashoka, in uno stile simile a quello del paesino di Sanchi (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/08/luoghi-sacri-buddisti-ix-parte-sanchi.html), e dove è stata costruita la statua del Dhyani Buddha.
In cemento e pietra, rappresenta il Buddha seduto in meditazione (dhyana), con i palmi delle mani in grembo rivolti verso l’alto.
La sua costruzione è piuttosto recente, venne terminata nel 2006, ed all’interno ospita un museo dove sono raccolti alcuni antichi reperti ritrovati in zona.
Al momento la colorazione è di un anonimo grigio cemento, ma è possibile che in futuro venga dipinta, come capita solitamente alle statue del Buddha.

Anche la quinta statua più alta dell’India è di matrice buddista e si trova presso il sacro Lago di Rewalsar, nello stato montano dell’Himachal Pradesh, poco lontano dalla cittadina di Mandi (http://informazioniindiaenepal.blogspot.com/2016/02/mandi.html).
Alta 37,5 metri e terminata nel 2012, rappresenta Padmasmbhava, noto anche come Guru Rinpoche, un maestro buddista indiano dell’VIII secolo.
Seduto a gambe incrociate e vestito con un’elaborata tunica marrone, mentre la pelle è dorata, ha il polso destro appoggiato al ginocchio, con la mano che forma il karana mudra (simile al gesto delle corna) e regge un piccolo vajra, simbolo della folgore.
Il braccio sinistro è poggiato sulla rispettiva gamba e la mano regge una coppa, mentre sulla spalla è appoggiato un kathvanga, un bastone tipico del tantrismo buddista sormontato da alcuni teschi.
Situata in posizione scenografica sul costone di una collina che domina il piccolo lago sacro, la sua costruzione è stata a lungo opposta e criticata per motivi ecologici, visto l’ampio disboscamento, ma alla fine hanno purtroppo prevalso gli interessi religiosi.

Al sesto posto tra le statue più alte dell’India (al Giugno 2017), troviamo una rappresentazione di Shiva, di 37 metri, situata nella cittadina di Murdeshwar, nello stato del Karnataka.
Seduto in posizione yogica, il dio è rappresentato con 4 braccia, con la destra posteriore che regge un tridente e quella anteriore protesa in avanti, con la mano che forma il vitarka mudra, simile al gesto dell’ok con il palmo rivolto verso l’esterno.
Il braccio posteriore sinistro regge un damaru, un piccolo tamburo, mentre quello anteriore è proteso in avanti con la mano rivolta in basso vicinoail piede, nel gesto chiamato bhumisparsa mudra.
Il colore della statua è grigio argentato, ma alcuni ornamenti di Shiva sono dorati, come il grande serpente al collo, i due più piccoli attorno alle braccia e due bracciali.
La posizione è piuttosto singolare, trovandosi sulla cima di una piccola collina, probabilmente artificiale, su un piccolo istmo proteso nel Mare Arabico.
Lo sguardo di Shiva è diretto verso il vicino tempio di Murdeshwar, dotato di un altissimo gopuram, torre tipica dei templi induisti del sud in stile dravidico, di ben 12 piani, all’interno del quale è stato installato un ascensore per permettere ai fedeli di salire sulla cima e poter ammirare, oltre al panorama, i dettagli della grande statua di Shiva.

L’ultima delle sette statue più alte dell’India è di nuovo di matrice buddista e come quella edificata presso il Lago di Rewalsar è dedicata a Padmasambhava o Guru Rinpoche.
Situata nella cittadina di Namchi, nello stato montano del Sikkim, è alta 36 metri e rappresenta il riverito maestro buddista in una posa identica a quella di Rewalsar, seppur non sia una vera e propria copia, anche perché venne terminata alcuni anni prima, nel 2004.
Rispetto alla sua sorella, la statua di Padmasambhava di Namchi è dotata di una gradevole colorazione rosa dato dalla lunga tunica e dal copricapo, mentre viso e mani sono dorate.

Molto decorata e colorata è anche la costruzione rettangolare sulla quale sorge la statua, poggiata su un piedistallo a forma di fiore di loto.

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