Tipica festosa processione mussulmana per le strade indiane |
Venerdì 29 Marzo 2013 cadde la prima
delle due festività nazionali indiane di tradizione cristiana: Venerdì Santo,
che viene festeggiato al posto di Pasqua ed il Lunedì dell’Angelo, secondo la
protestante cultura anglosassone.
In realtà, al di fuori delle piccole
enclavi e sparute comunità cristiane, questa festività è ben poco sentita,
seppur, essendo ufficiale, gli uffici pubblici sono chiusi.
Il 19 Aprile era Ram Navami, una
festività indù tra le più importanti dal
punto di vista religioso, in quanto rappresenta il giorno di nascita del dio
Rama, settima incarnazione di Vishnu.
Chiaramente in questa data i templi di
Rama sono presi d’assalto dai suoi devoti ed i luoghi sacri dedicati al dio,
come Ayodhya sua città natale, diventano meta di sentiti pellegrinaggi.
Il 23 Aprile venne festeggiato Mahavir
Jayanti, il giorno di nascita di Mahavir, il 24esimo ed ultimo tirthankar
(profeta) della religione jaina.
Unica festività jaina riconosciuta a
livello nazionale (seppur in realtà con l’elevato numero di profeti, il
calendario jaina risulta particolarmente festoso), segue un insolito ed
antichissimo calendario lunisolare quindi anche questa data tende a variare
leggermente rispetto a quello gregoriano.
I festeggiamenti prevedono chiaramente
visite ai templi a lui dedicati, nonché elaborate abhisheka, cerimonie
tipiche anche di induismo e buddismo, durante le quali sulle statue vengono
versate abbondanti offerte liquide, di solito latte.
Un altro importante giorno di nascita cadde
circa un mese dopo, il 25 Maggio 2013 era infatti il compleanno di Buddha,
chiamato nel subcontinente Buddha Purnima o Veshak.
Purnima
significa luna piena, condizione imprescindibile per determinare la festa che
rispetto al calendario gregoriano varia quindi ogni anno.
Veshak è
invece il nome del mese lunare durante il quale la luna piena determina la
festività.
L’importanza per le comunità buddiste è
notevole visto che Buddha Purnima tecnicamente non rappresenta solo il giorno
di nascita del Buddha ma anche il giorno dell’illuminazione e della morte,
rendendolo quindi una data propizia per varie attività: da mondani
festeggiamenti, a complicati rituali e serie meditazioni.
Oltre alla religione buddista, in India
e Nepal Buddha Purnima viene festeggiata, seppur in maniera ridotta, anche
dagli indù in quanto Buddha rappresenta per loro la nona incarnazione di
Vishnu.
Verso la fine di Maggio termina la prima
fase delle feste indiane, che dopo essersi susseguite più o meno ininterrotte
per circa cinque mesi, spariscono dal calendario fino ad Agosto, a causa del
clima particolarmente caldo di Giugno e l’arrivo delle piogge a Luglio.
Alla ripresa però il calendario indiano
ricomincia ad essere costellato di festività che si succederanno con costanza
fino a Dicembre.
In questi cinque mesi, dal 9 Agosto al
25 Dicembre 2013, erano ben 12 le ricorrenze previste dal calendario ufficiale
dell’università di Varanasi, per un totale di 16 giorni di festa, essendovene
due di ben 3 giorni.
Il 9 Agosto fu la fine del Ramadan,
festeggiato in tutto il mondo mussulmano come Eid al-Fitr, la Festa della fine
del digiuno.
Nel subcontinente indiano i
festeggiamenti prevedono grandi processioni, importanti donazioni ai bisognosi
ed il consumo di sivaiyan dei sottilissimi vermicelli di riso cucinati
con latte, frutta secca e spezie.
Le donne invece colgono l’occasione per
decorare mani e piedi con elaborati disegni a base di henné.
Il 15 Agosto di ogni anno l’India
festeggia il Giorno dell’Indipendenza, con un sfoggio di patriottismo forse
ancora maggiore, quindi ancora più inspiegabile, di quello del Giorno della
Repubblica.
Curioso notare come, per un’atavica e mutevole
antipatia e competizione, seppur il giorno delle definitiva resa britannica del
subcontinente sia comune, il Pakistan festeggia l’Indipendenza il 14, l’India
il 15.
Il 21 Agosto 2013 è stata festeggiata
Raksha Bandhan, una festa molto sentita popolarmente che purtroppo
all'università di Varanasi è stata sacrificata come festività pubblica per far
posto al Sabato come giorno festivo settimanale.
Questo chiaramente a livello ufficiale,
poiché in realtà, vista la popolarità della festa, i professori solitamente si
mettono d’accordo con gli studenti per sospendere le lezioni.
La popolarità di questa festa è data dal
fatto che si omaggia l’affetto fraterno tra fratelli e sorelle, e data
l’elevata media dei componenti delle famiglie indiane, i festeggiamenti
coinvolgono praticamente tutta la popolazione.
Il significato letterale potrebbe essere
“La promessa della protezione”, da parte dei fratelli maschi verso le sorelle,
rappresentata simbolicamente dall'offerta di doni e soldi da parte dei
fratelli, ai quali le sorelle rispondono legando dei braccialetti colorati ai
polsi dei fratelli.
È tradizione anche lo scambio di dolci
che vengono consumati allegramente mettendoli gli uni in bocca agli altri.
Dal termine comune per braccialetti, rakhi,
deriva un altro nome con cui è conosciuta la festa Rakhi Purnima, che cade
quindi in un giorno di luna piena (purnima).
I braccialetti sono di solito di
semplice fattura ma estremamente colorati, ed è simpatico osservare, i giorni
successivi alla festa, come anche impeccabili e seri signori sfoggino,
giustamente senza la minima vergogna, pacchiani cordini di varie forme e colori.
Le storie mitologiche ed i significati
religiosi conseguenti sono numerosissimi comprendendo varie tradizioni indù che
coinvolgono diverse divinità, altro importante motivo della popolarità della
festa.
Passati appena sette giorni dai
festeggiamenti di Raksha Bandhan, il 28 Agosto 2013 cadde un’altra
importantissima festa indù: nientemeno che il giorno di nascita di Krishna,
ottava avatar di Vishnu.
Chiamata comunemente Krishna Janmasthani
o Krishna Jayanti (entrambi termini sanscriti che significano compleanno) viene
celebrata dalla numerosa e rumorosa comunità dei devoti di Krishna, con digiuni
e canti devozionali fino alla mezzanotte, l’ora precisa in cui pare nacque la
divinità.
Religiosamente anche il giorno
successivo è festa, chiamata Nanda Utsav, Festa di Nanda, in onore dei genitori
adottivi di Krishna, il padre Nanda e la madre Yashoda.
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