sabato 5 marzo 2016

Capitan Freddezza: Mahendra Singh Dhoni

Mahendra Singh Dhoni (1981-...) è un noto giocatore di cricket, attualmente (Marzo 2016) capitano della nazionale indiana nei formati ODI e T20, dopo esserlo stato anche nel formato Test Match fino al 30 Dicembre 2014, data del suo ritiro da quella tipologia di cricket (per ulteriori dettagli e chiarimenti http://informazioniindiaenepal.blogspot.com/2016/02/introduzione-generale-cricket.html).
Oltre ad una particolare simpatia personale verso l’atleta, ci piace l’idea di raccontare la gloriosa carriera di questo aitante ragazzo indiano, quasi come una metafora di quello che potrebbe essere un’India moderna di successo, una volta che imparerà a riconoscere i meriti dei suoi abitanti in base alle capacità ed i risultati, invece del diritto di nascita e della forma.
Fino a non molto tempo fa, la maggior parte dei giocatori di cricket indiani provenivano da grandi città e famiglie più o meno abbienti, in quanto lo sport in India era un passatempo per ricchi e con limitatissime risorse e strutture presenti solo nelle grandi metropoli.
M.S. Dhoni, invece, è nato e cresciuto nell’anonima, ed allora fortemente depressa, città di Ranchi (al tempo parte dello stato del Bihar ed ora capitale del nuovo stato del Jarkhand), da una famiglia senza particolari legami col cricket, né risorse finanziarie di nota, ma grazie semplicemente al proprio talento è riuscito a scalare i numerosi e competitivi livelli del cricket indiano, fino a debuttare in nazionale nel Dicembre 2004, ad appena 23 anni.
Notato d’apprima per lo stile di gioco decisamente non-ortodosso, per l’atteggiamento sbarazzino e i capelli piuttosto lunghi (resi famosi anche da un’inaspettata battuta d’apprezzamento del presidente pakistano Musharraf durante un incontro ufficiale), ben presto si distinse anche per le notevoli capacità atletiche nonché l’acume tattico.
Grazie a questi, e ad un vuoto creatosi dopo il pur prevedibile ritiro, in poco tempo, di numerosi giocatori storici della nazionale, nel 2007, un po’ a sorpresa (e previo taglio dei capelli), fu eletto per la prima volta capitano, iniziando, altrettanto sorprendentemente, una lunga serie di successi che hanno reso M.S. Dhoni lo skipper (capitano) indiano di maggior successo.
Come giocatore copre i ruoli di ricevitore e di battitore, grazie ad una particolare agilità ed esplosività.
Il ruolo di ricevitore del cricket ricorda in qualche modo quello del portiere del calcio, sebbene sia decisamente meno determinante: qualche piccolo errore a partita ad un whicket-keeper (nome inglese del ricevitore del cricket) viene ampiamente concesso e passa spesso inosservato, per un portiere di calcio sarebbe un disastro.
Lo stile non-ortodosso di M.S. Dhoni in questo ruolo non è molto evidente e si può cogliere solo da piccoli dettagli, come una posizione leggermente più distante del solito dal whicket (la “casa base”), ma non influisce più di tanto nei risultati, visto che anche il ruolo stesso non è poi così decisivo.
Diverso invece è il discorso per quanto riguarda il ruolo di M.S. Dhoni come battitore, dotato di una tecnica decisamente inusuale, ma molto efficace, e di una tattica aggressiva, ma controllata, che, soprattutto nei formati di cricket più brevi, l’hanno reso famoso per essere uno dei migliori giocatori di ordine medio-basso.
Schierandosi, essendo lui stesso il capitano, in una posizione oscillante tra la IV e la VII, gli capita spesso di entrare in gioco in momenti molto delicati, durante i quali c’è bisogno di segnare molti punti ma allo stesso tempo di salvaguardare il numero di giocatori eliminati, situazione dalla quale di solito riesce ad uscirne molto bene, leggendo con arguzia le intenzioni dei lanciatori avversari e dosando con ingegno pazienza ed aggressività.
Lo stile non-ortodosso è stato invece reso celebre da un colpo che i puristi del cricket ritenevano indegno di essere giocato, ma che M.S. Dhoni ha utilizzato spesso con estrema efficacia favorendone la diffusione.
Chiamato helicopter shot, “il colpo dell’elicottero”, veniva di solito usato, con scarsi risultati, in momenti disperati e consiste in un movimento della mazza particolarmente violento, per cercare di colpire la pallina con maggior forza possibile e segnare un fuoricampo, al termine del quale la mazza finisce per roteare sopra alla testa del giocatore, similmente alle pale di un elicottero.
Sebbene sia poco elegante, questo movimento aggiuntivo permette di imprimere alla pallina quel minimo di forza e velocità in più che possono essere decisivi per far guadagnare qualche punto extra in momenti spesso nevralgici di una partita.
Come capitano, M.S. Dhoni è noto per uno stile piuttosto offensivo e spregiudicato, almeno rispetto a quello eccessivamente scolastico e pavidamente cauto utilizzato prima di lui dai precedenti capitani indiani, ma soprattutto per il suo atteggiamento estremamente freddo, tanto da ricevere l’appropriatissimo soprannome di Capitan Cool.
Non importa quanto sia tesa la situazione, M.S. Dhoni appare sempre calmo, in perfetto controllo, ed è sempre molto difficile capire a cosa stia pensando o che sentimenti stia provando.
I suoi successi raggiunti in questo ruolo sono innumerevoli.
Tra i maggiori nelle versioni di cricket più brevi ha portato l’India alla vittoria ai campionati mondiali di T20 del 2007, alla Coppa d’Asia del 2010, ai mondiali di ODI del 2011 (per altro grazie ad una maiuscola prestazione in finale) ed al Champions Trophy del 2013.
Nel formato Test Match, del quale è stato capitano per circa 6 anni, ha condotto l’India a vincere numerose series (gruppi di partite contro lo stesso avversario), di cui molte anche all’estero, dove la nazionale indiana ha sempre avuto poco successo, ed a raggiungere, per la prima volta, il primo posto nel ranking mondiale.
Accanto ai successi con la nazionale, bisogna ricordare anche quelli ottenuti come capitano della Chennai Super King, squadra di cricket T20, con la quale ha vinto due volte sia l’IPL, il campionato indiano, che la Champions League, aggiungendo alla lista dei soprannomi anche quello di Re Mida.

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