giovedì 12 maggio 2016

Parabola del taglialegna e la tigre

Panthera tigris tigris.jpgUn giorno un asceta aghori decise di praticare shava sadhana, un rituale tantrico in cui il praticante medita seduto sopra ad un cadavere.
Naturalmente non poteva farlo in città perché la gente si sarebbe scandalizzata, l’avrebbe accusato di magia nera e probabilmente l’avrebbe anche assalito.
Per evitare tutto questo, si procurò un cadavere, lo portò con sé nella giungla più profonda, vi si sedette sopra e cominciò a fare il suo japa (ripetizione di mantra).
Mentre era impegnato nella sua meditazione, passò lì vicino un taglialegna il quale, vedendo l’aghori ed il cadavere, si spaventò e si arrampicò su un albero.
Stando nascosto sull’albero, il taglialegna udì il mantra che l’aghori stava ripetendo; questi lo stava ripetendo a voce alta per migliorare la sua pronuncia, il ché provava che era ancora un asceta immaturo perché un vero aghori non pronuncia mai un mantra, ma lo ripete mentalmente.
Improvvisamente infatti apparve una tigre, si avvicinò alle spalle dell’aghori in meditazione e con una zampata lo uccise.
Subito cominciò a bere il sangue che sgorgava a fiotti, abitudine tipica delle tigri, ma mentre stava ancora appagando la sua sete di sangue, la tigre fu impaurita da un rumore proveniente da alcuni cespugli e scappò via.

Il taglialegna fu molto incuriosito dalla scena e, pur sapendo che una tigre torna sempre dalla sua preda, scese dall’albero per investigare da vicino e pensò “Perché non dovrei provare anch’io?”.
Così sedette sul cadavere ancora fresco dell’aghori e cominciò a ripetere il mantra che aveva sentito recitare dall’asceta.
Dopo poche ripetizioni la divinità, Madre Kali, apparve improvvisamente davanti a lui, dicendogli “Chiedimi un dono!”.
Il taglialegna Le disse “Maa, io ho fatto questo solo per curiosità».
Lei rispose “È lo stesso, quel che importa è che Io sono venuta da te: chiedimi qualcosa”.
Lui Le disse “Va bene, dimmi allora quale legge afferma che questo individuo non doveva avere successo neppure dopo aver praticato lunghe austerità, mentre io, che sono solo un taglialegna, l’ho realizzato in pochi secondi”.
Maa sorrise e disse “Chiudi gli occhi”.
E quando lo fece il taglialegna vide che aveva praticato questo stesso rituale per le ultime dieci nascite.
Quindi Maa gli disse “Ora capisci? Se non l’avessi fatto prima, come avresti potuto ricordare il mantra? Come avresti potuto sviluppare il coraggio di tentare il shava sadhana sapendo che la tigre sarebbe potuta tornare da un momento all’altro?
Ero Io la tigre che ha ucciso quell’aghori, l’ho fatto venire qui perché sapevo che tu saresti passato e avresti aspettato.
Ti avevo dato l’intelligenza per ricordare il mantra e fare il rituale, per ottenere i siddhi (superpoteri) ti mancavano soltanto poche ripetizioni del mantra dalla tua vita passata ed ora ce l’hai fatta.
Questo aghori invece deve ancora passare per altre due vite prima di ottenere un’opportunità come questa. Adesso chiedimi qualcosa!”.

Il taglialegna, con le lacrime agli occhi, rispose “A questo punto, l’unica cosa che desidero è che tu mi tenga per sempre davanti a Te”.

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