Nel racconto “I libri contabili di Ayodhya”, Harishankar
Parsai ironizza simpaticamente su alcune tradizioni indiane e vari aspetti
della corruzione.
In particolare si fa riferimento alla festa di Diwali che
viene considerata l’inizio dell’anno fiscale ed occasione d’oro per falsificare
i libri contabili.
Il contesto è la città di Ayodhya ed il ritorno del dio
Rama, dopo 14 anni di esilio, che viene oggi celebrato con Diwali.
Stranamente il ritratto del dio Hanuman non è molto lusinghiero
ma rappresenta l’aspetto credulone delle religioni.
Nei libri sacri è scritto che quando Rama, dopo aver
sconfitto Ravana, tornò ad Ayodhya, in tutta la città vennero accesi dei lumini
e questa tradizione rimarrà per sempre ricordata nella festa di Diwali. Oltre a
questo, durante questa festività i libri contabili vengono cambiati e fasciati
dentro ad un tessuto rosso.
La domanda è “Che relazione c’è tra il ritorno di Rama ad
Ayodhya e cambiare i libri contabili? E perché vengono fasciati in un tessuto
rosso?”.
Il fatto è che quando sopraggiunse la notizia del ritorno
di Rama, nella casta dei mercanti ci fu un gran trambusto. Continuavano a
ripetersi “Ora siamo in un brutto guaio. Durante il regno di Bharat (che regnò
durante i 14 anni di esilio di suo fratello Rama) ci furono molti scandali. Ma
Rama è il migliore tra gli uomini e non tollererà alcun tipo di evasione
fiscale. Controllerà i nostri libri contabili e ci punirà sicuramente”.
Un altro mercante aggiunse “Fratelli, anche tutti i nostri
soldi in nero verranno scoperti e presi!”.
Tutti gli abitanti di Ayodhya erano pronti per dare il
benvenuto a Rama, ma la casta dei mercanti era in apprensione. Già prima di
arrivare ad Ayodhya, Rama sapeva che c’erano stati alcuni scandali ed aveva
chiamato Hanuman per dirgli “Ascolta, Figlio del Vento, a Lanka noi abbiamo
vinto la guerra, ma ad Ayodhya avremmo di fronte a noi un nemico ancora più
forte di Ravana, la corruzione della casta dei mercanti. Anche grandi eroi sono
stati sconfitti dai mercanti, ma tu hai un’incomparabile intelligenza, quindi
ti dichiaro direttore dell’esecutivo. Appena arriviamo ad Ayodhya vai dai
mercanti ad ispezionare i loro libri contabili e scopri tutti i conti
falsificati. E punisci i responsabili con durezza”.
Intanto i mercanti erano sempre più in fermento. Si dicevano
tra loro “Fratelli, ormai siamo morti. Hanuman è stato dichiarato direttore
dell’esecutivo. È davvero un osso duro: non è sposato e non ha figli, sarà
difficile riuscire a corromperlo”.
Un consulente legale dei mercanti, presente al loro meeting,
iniziò a pensare e decise che l’unica cosa da fare era cambiare i libri
contabili In tutto il regno venne mandato l’ordine, dalla Camera di Commercio,
che esattamente il giorno di Diwali i libri contabili vanno cambiati.
Nonostante questo, i mercanti erano preoccupati. Riuscire a
raggirare Hanuman non sarebbe stata una cosa semplice, aveva un’intelligenza
soprannaturale. Come si può cercare di ingraziarlo? Ed iniziò una discussione.
“Sicuramente non potremmo corromperlo con i soldi”.
“Non accetterà neppure una paisa”. (un centesimo di rupia)
“Lui non l’accetterà, ma sua moglie?”.
“Non ce l’ha, non è sposato. Ha passato la gioventù a
combattere”.
“Beve liquori o qualcosa del genere?”.
“È un asceta fin da bambino, non riceverà una prostituta e
non si intossicherà, è un uomo integerrimo”.
“Allora, cosa dovremmo fare?”.
Un anziano e scaltro avvocato prese la parola “Vedete, alle
grandi persone piace essere adulate. Hanuman non accetta l’illusione di Maya.
Si copre il corpo con la pasta di sindur e veste un drappo rosso intorno ai
fianchi. È un proletario, il ministro dei proletari. Renderlo felice sarà
semplicissimo: rivestite i libri contabili con un drappo rosso”.
Durante la notte i libri contabili vennero quindi fasciati
in un tessuto rosso.
Ayodhya era in festa. Rama, Sita e Lakshman venivano
adorati ed anche la casta dei mercanti diede apertamente il suo benvenuto e
tutti circondarono Hanuman inneggiando.
Il giorno dopo, Hanuman, insieme ad alcuni impiegati, si
diresse verso il mercato. Come prima cosa andò da un mercante e gli disse di
tirare fuori i libri contabili che ci sarebbe stata un’ispezione.
Questi tirò fuori un grosso pacco rivestito di tessuto
rosso e glielo mise davanti. Hanuman vedendolo pensò subito che il tessuto era
lo stesso che indossava lui sui fianchi e ne fu felice.
Disse “Fasciate i libri contabili nello stesso tessuto che
uso io?”.
Il mercante rispose “Certamente, o possessore di saggezza,
noi siamo suoi devoti. La preghiamo ed adoriamo, qualunque cosa diciate per noi
è un ordine”.
Hanuman fu molto soddisfatto.
Il mercante disse “Apra pure il fascicolo, ispezioni i
conti”.
Ma Hanuman disse “Lascia stare, i miei devoti non possono
essere disonesti”.
Ovunque Hanuman andò quella mattina, gli vennero mostrati
libri contabli avvolti in tessuto rosso, lui fu molto contento e non controllò
i conti di nessuno.
Quindi fece rapporto a Rama dicendogli che ad Ayodhya i
mercanti erano davvero onesti e i loro conti assolutamente in ordine.
Hanuman fu il primo comunista dell’universo, il ministro
del proletariato. Per questo ancora oggi i comunisti usano il colore rosso.
Ma bisogna stare attenti al ministro del proletariato, che
i borghesi non rivestano i loro libri contabili con il suo tessuto.