Le notizie sulla sua vita sono scarse e poco attendibili, a
partire dal nome che fu probabilmente un titolo onorifico che ne evidenziava la
competenza e l’autorità.
Istruito da alcune delle personalità più importanti del
Kashmir del suo tempo, si sa per certo che si avvicinò al vishnuismo, allo
shivaismo, al tantrismo ed al buddismo.
Tra le numerose opere di Abhinavagupta, almeno una
trentina, la più importante è sicuramente il Tantraloka, un trattato
enciclopedico delle tradizioni tantriche shivaite del Kashmir, in particolare kula
e trika.
Più precisamente il kula, o kulamarg, è una categoria dello
shaktismo e del tantrismo shivaita, del quale il trika può essere considerato una
parte, in quanto si tratta invece di un concetto specifico dello shivaismo
kashmiro riferito alle altre triadi che formano la filosofia trika, che
significa appunto triade.
Al tantraloka fecero seguito, sempre da parte di
Abhinavagupta, il Paratrimsika, un commentario al Tantraloka, ed il Tantrasara,
una versione condensata in prosa.
L’importanza di questi testi è notevole per le numerose
nozioni riportate, sia degli aspetti ritualistici che filosofici, permettendo
una visione generale del tantrismo shivaita del Kashmir.
In realtà non solo di quello, ma del tantrismo in generale,
visto che molti dei concetti trattati in questi testi di Abhinavagupta sono comuni
anche ad altre tradizioni tantriche, come quella shakta e buddista.
Bisogna infatti notare che non sono molti i testi indiani
così antichi giunti completi fino ai giorni nostri.
Oltre a queste opere, Abhinavagupta scrisse anche numerosi
inni devozionali, alcuni commentari filosofici, opere poetiche ed il
monumentale Abhinavabharati, un commento al Natya Shastra, un antico trattato
in sanscrito sulle arti.
L’opera di Abhinavagupta è abbastanza nota in Italia,
almeno in campo accademico, grazie agli studi del professor Raniero Gnoli,
orientalista, storico delle religioni ed indologo allievo di Giuseppe Tucci,
accreditato della prima e ad oggi unica traduzione in una lingua europea del
Tantraloka.
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