venerdì 29 luglio 2016

Le antiche grotte del Mustang

Dopo aver dato uno sguardo generale alla storia del Mustang ed ai suoi recenti piccoli-grandi sviluppi socio-politici (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/sguardo-generale-e-contemporaneo-alla.html), nel nostro personale archivio abbiamo trovato alcuni articoli di circa 5-6 anni fa, su un altro fenomeno molto particolare, che riguarda questo impervio territorio nepalese d’alta montagna, cioè la scoperta di alcune grotte che contengono scheletri umani risalenti a circa il 450 a.C..
La bandiera del Mustang
Oltre a questo, cercando notizie più recenti sul web riguardo l’argomento, abbiamo appreso anche che, nel 2007, un pastore della zona scoprì circa una dozzina di grotte contenenti antichi reperti e dipinti che ritraggono la vita del Buddha, databili intorno al XIII secolo, ed in tipico stile newari, l’etnia originaria della Valle di Kathmandu.
Seppur si tratti di due fenomeni ben distinti, anche quest’ultima scoperta dimostra la ricchezza culturale di questa remota zona d’alta montagna.

Il ritrovamento degli antichi scheletri è avvenuto durante delle ricerche condotte tra il 1992 e il 1997 da una troupe tedesca, ma i risultati dei lunghi studi sono stati resi pubblici solo di recente.
La peculiarità di questa scoperta si deve alla notevole antichità dei reperti e all’ottima conservazione di alcuni (in particolare una donna che protegge il proprio figlio) che sembra essere piuttosto rara per il tipo di ambiente nel quale sono stati rinvenuti.

Riportiamo di seguito una libera tradizione di un interessante articolo apparso sul The Kathmandu Post del 5 Gennaio 2012 “I responsabili degli scavi nelle grotte del Mustang guardano al quadro completo”.
Con la scoperta di una serie di antiche grotte costruite dall’uomo tra le alte montagne di Nepal, India, Pakistan e altri paesi, i ricercatori che stanno lavorando alla “civiltà delle caverne” del Mustang, si stanno ora chiedendo se è esistita una civiltà indipendente sul lato indiano della catena himalayana.
Gli esperti affermano che grotte costruite dall’uomo, simili a quelle del Mustang, sono state scoperte in molte altre zone lungo i circa 3.000 chilometri dell’Himalaya: in India, Pakistan, Afghanistan, Nepal, Bhutan e nella regione autonoma cinese del Tibet.
Secondo Mohan Singh Lama, ricercatore del Dipartimento di Archeologia di Kathmandu, le maschere scoperte nei complessi di grotte del Mustang durante gli scavi del 2011 sono simili a quelle trovate nelle grotte del Ladakh nell’India nord-occidentale, e nel villaggio di Taulin nella provincia di Nari in Tibet, entrambi facenti parte della catena himalayana, e sembrano siano state create con lo stesso materiale.
Sempre secondo il ricercatore nepalese Lama, le maschere e le icone religiose ricordano le divinità della religione Bon, diffusa sull’Himalaya prima del buddismo.
“La scoperta di gruppi di grotte simili in varie parti della catena himalayana suggerisce che nell’area potrebbe aver vissuto, migliaia di anni fa, una civiltà indipendente” afferma Lama, aggiungendo che le nuove scoperte mettono in dubbio che tutti gli insediamenti umani del subcontinente indiano siano stati influenzati o dalla civiltà dell’Indo, o da quella cinese.
Gli studiosi infatti affermano che “Se quella himalayana emergesse come una civiltà indipendente, sarebbe la terza, e forse la più influente sugli insediamenti umani nelle regioni montagnose dell’Asia. Siccome ne’ la civiltà della Valle dell’Indo, ne’ quella cinese svilupparono sistemi di grotte, questi insediamenti non possono essere stati influenzati dalle due civiltà vicine”.
Come le grotte del Mustang, anche quelle scoperte in Ladakh, Kashmir e negli altipiani di Tibet e Cina, furono costruite per tre ragioni: funebri, religiose e di accomodamento.
Sempre secondo Lama, alcune di queste grotte sono molto sofisticate, con strutture che comprendono stanze di varie misure, gabinetti e perfino una rudimentale fossa biologica, e ciò suggerisce che al loro interno vivessero molte persone probabilmente in famiglie allargate.
Un team di archeologi e storici del Dipartimento di Archeologia di Kathmandu e del National Geographic Channel ha scoperto in queste grotte anche migliaia di iscrizioni legate alla tradizione Bon, di cui le più importanti sono relativi ai riti funebri.
Infatti anche i cadaveri venivano seppelliti nelle grotte, insieme a gioielli, monete e utensili usati dai defunti quando erano in vita; la stessa cultura è stata incontrata in Ladakh e nella provincia di Nari in Tibet.
“Seppelliti insieme ai cadaveri abbiamo anche trovato chicchi di riso e miglio, oltre ad altri oggetti.” afferma Lama “Ciò suggerisce che anche l'agricoltura era presente nell’area.”

“Le popolazioni che svilupparono il loro unico stile di vita in queste zone sembra fossero nomadi che viaggiavano lungo la catena himalayana per commercio.” prosegue Lama “Grazie alle condizioni di vita relativamente favorevoli nelle aree del Mustang, del Ladakh e del Tibet iniziarono a stabilirsi permanentemente, abbandonando la loro vita nomade.”

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