domenica 24 luglio 2016

Luoghi sacri buddisti, I parte: introduzione e Lumbini

La pietra che indica il punto preciso in cui nacque il Buddha
Sebbene oggigiorno il buddismo sia praticato solo da circa l’1% della popolazione indiana, la maggior parte dei luoghi legati alla vita del Buddha si trovano in India.
Ad esempio, delle quattro località sacre più importanti della sua vita, ben tre si trovano in territorio indiano ed una in Nepal, solo pochi chilometri al di là del confine indo-nepalese.
Oltre al retaggio storico con il Buddha stesso, originariamente un principe indù, bisogna aggiungere che il Dalai Lama, maggior leader spirituale buddista in esilio dal Tibet, vive nella cittadina indiana montana di Dharamsala, qualche centinaio di chilometri a nord della capitale Delhi.

Una minima conoscenza dei quattro luoghi più importanti della vita del Buddha può essere utile anche per riconoscerli nell’iconografia buddista, che seppur alquanto diversa di paese in paese, concentra su questi quattro posti la propria attenzione.
Numerosi riferimenti si possono notare chiaramente in India e Nepal, ma sono presenti anche in altri paesi con forte influenza buddista come, ad esempio, la Thailandia ed il Laos.
In ordine cronologico: il primo è Lumbini, situato nella desolata campagna gangetica a sud del Nepal vicino al confine con l’India, e si tratta del luogo dove il Buddha nacque; il secondo è Bodhgaya, nello stato indiano del Bihar, dove il Buddha ottenne l’illuminazione; il terzo è Sarnath, piccolo paese di campagna a circa 20 chilometri dalla sacra città indiana di Varanasi, dove il Buddha tenne il suo primo sermone; infine, il quarto luogo più importante della vita del Buddha è chiaramente dove è morto, o, più religiosamente, dove ottenne il nirvana, cioè Kushinagar, ameno paesino della povera campagna dello stato indiano del Bihar.

Lumbini è il luogo di nascita del principe indù Siddharta Gautam e si trova in Nepal, a pochi chilometri dal confine con l’India.
Secondo la leggenda, Maya Devi, la madre del Buddha, stava facendo il bagno in una vasca quando venne colta dalle doglie; uscì dall’acqua, fece sette passi, si appoggiò al ramo di un albero e partorì.
Nell’iconografia buddista questo episodio viene raffigurato con una donna che si tiene ad un albero, oppure con il Buddha seduto in meditazione vicino a sette pietre messe in fila; talvolta anche la presenza di una vasca indica che l’episodio raffigurato sia appunto la nascita del Buddha.
Sebbene nei dintorni si trovino anche altri luoghi importanti, come Kapilavastu, dove il Buddha fu cresciuto ed educato, oggigiorno non rimane molto a testimonianza di questi eventi.
Da anni il governo nepalese sta provando a lanciare turisticamente la zona, ma esistono numerosi ostacoli, non ultimo il fatto che Lumbini sia geograficamente in posizione scomoda, al di fuori dei maggiori circuiti turistici nepalesi.
I recenti sviluppi politici del paese che hanno portato, se non proprio stabilità, almeno pace, potrebbero aiutare in futuro a migliorare la situazione ed il fatto che il Capo Supremo dei maoisti, Dahal Prachand, sia stato eletto come presidente del comitato per lo sviluppo di Lumbini, dimostra perlomeno un certo interesse.

Al momento però il problema più grave, forse insormontabile, è la pietosa condizione delle due strade principali che collegano questa zona con i centri turistici di Pokhara e Kathmandu.
Dobbiamo comunque notare che negli ultimi anni, presso il posto di confine indo-nepalese di Sunauli (porta d’accesso per Lumbini), incontriamo un numero sempre crescente di turisti del sud-est asiatico, soprattutto thailandesi e vietnamiti, i quali, visitando i luoghi sacri buddisti dell’India, molto spesso compiono la faticosa ma importante escursione a Lumbini.

L’attrazione principale, da un punto di vista storico-religioso, è la vasca di Maya Devi, la madre del Buddha, la quale, secondo la tradizione, accusò le doglie proprio mentre si bagnava in questo posto, uscì dall’acqua, compì 7 passi, si aggrappò al ramo di un albero e partorì.
A fianco della vasca, nel grande e ben tenuto giardino, si trova un tempio dedicato a Maya Devi, che all’esterno non presenta nessun particolare rilievo artistico, mentre all’interno ospita i resti di antichi santuari e templi in mattoni, nonché la pietra dove viene indicato il punto preciso in cui il Buddha venne alla luce.
Notevole è anche il grande albero intorno al quale sono avvolte e appese decine di colorate bandiere della preghiera.
Tra i reperti più antichi di Lumbini bisogna citare anche l’alta colonna di Ashoka, il primo grande imperatore indiano, di religione buddista (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/02/limperatore-ashoka.html).
Sparsi nella campagna circostante, secondo una piacevole tradizione inaugurata alcune decine di anni fa, sono stati edificati vari templi e monasteri da parte dei paesi con una maggioranza o forte presenza di praticanti del buddismo.

Molto caratteristici sono ad esempio quelli tibetano, thailandese, birmano, cinese, coreano e giapponese. 

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