domenica 7 agosto 2016

Luoghi sacri buddisti, V parte: Shravasti

Oltre ai 4 luoghi sacri principali legati alla vita del Buddha (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/search/label/Luoghi%20sacri%20buddisti), l’India ospita alcune altre località con una notevole importanza per i seguaci del buddismo.
Ad esempio, aggiungendo a Lumbini, Bodhgaya, Sarnath e Kushinagar altri 4 luoghi, si compie il cosiddetto pellegrinaggio del Attha-mahathanani, espressione il lingua pali che significa “Gli otto grandi luoghi”.
Queste 4 località aggiuntive sono legate alla vita del Buddha non solo per essere state da lui visitate, ma anche perché pare che qui vi abbia compiuto dei miracoli e sono: Shravasti, Rajgir, Sankassa e Vaishali, situate alternativamente negli stati indiani dell’Uttar Pradesh, Bihar, Uttar Pradesh e di nuovo Bihar.

Shravasti, localizzata oggi nello stato dell’Uttar Pradesh in un distretto che porta lo stesso nome, è stata un’antica città già prospera durante l’era delle Mahajanapadas, un gruppo di repubbliche oligarchiche che regnarono su gran parte del nord dell’India tra il VI ed il IV secolo a.C..
Quindi era una delle città più grandi del subcontinente durante la vita del Buddha, il quale era solito trascorrere qui a meditare i quattro lunghi mesi della stagione delle piogge e vi compì il cosiddetto “Twin Miracle”, il miracolo doppio.
La storia di Shravasti, come accaduto in tutti i luoghi sacri legati alla vita del Buddha, si è però arrestata velocemente con il declino del buddismo nel subcontinente, e quando il noto viaggiatore cinese Xuanzang visitò la località intorno alla metà del VII secolo, la trovò in rovina, sebbene riportò di aver trovato molti edifici in buone condizioni.

Oggigiorno si sono conservate parti delle grandi mura, entro le quali si trovano resti di piccoli santuari ed alcune fondamenta di antiche costruzioni, di cui tre ancora visitabili: l’Angulimala Stupa, l’Anathapindika Stupa ed un antico tempio jaina.
A questi bisogna aggiungere, appena fuori le mura di Shravasti, uno stupa che commemora il luogo del “Twin Miracle” e l’area del monastero di Jetavana.

Lo stupa di Angulimala venne eretto in onore di un antico personaggio della mitologia buddista, chiamato appunto Angulimala, un efferato serial-killer che si convertì dopo aver incontrato il Buddha.
Anathapindika, invece, viene considerato, secondo alcune tradizioni, come il principale discepolo del Buddha ed anche a lui era dedicato un grande stupa.
Purtroppo di entrambi questi stupa sono rimaste solo le possenti e grandi fondamenta, ed alcune scalinate in mattoni.

Il “Twin Miracle” è un particolare miracolo compiuto dal Buddha, durante il quale fece uscire dal suo corpo contemporaneamente sia acqua che fuoco (l’acqua dalla metà inferiore, il fuoco da quella superiore), compiendo appunto un miracolo “doppio”.
Nel luogo di questo importante episodio venne costruito uno stupa, sulla cima di una bassa collina appena fuori le mura di Shravasti, dove oggi sono rimaste solo delle fondamenta in mattoni.

Il monastero di Jetavana, le cui rovine sono ospitate in un grande giardino molto ben curato, fu il secondo edificio che venne donato al Buddha; in particolare questo gli venne regalato dal suo già citato e facoltoso discepolo Anathapindika.
Qui il Buddha vi tenne un gran numero di insegnamenti e discorsi, ed ancora oggi è possibile visitare il Gandhakuti, le fondamenta della piccola costruzione nella quale alloggiava.
Oltre a questo ed a numerose altre rovine, il piacevole giardino ospita l’albero Anandabodhi, secondo per importanza nel buddismo dietro solo all’originale Mahabodhi di Bodhgaya (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/luoghi-sacri-buddisti-ii-parte-bodhgaya.html) sotto al quale il Buddha ricevette l’illuminazione.
Secondo la leggenda, l’abero di Shravasti venne fatto piantare dal Buddha stesso, in modo che le persone del luogo avessero qualcosa da adorare anche quando lui era in pellegrinaggio, e pare che il seme sia stato preso proprio dal Mahabodhi di Bodhgaya.

Nonostante Shravasti, a causa della posizione remota, sia poco frequentata da pellegrini e viaggiatori, anche nei suoi dintorni, come in tutti i più importanti luoghi sacri buddisti, sono stati costruiti dei moderni monasteri da alcuni paesi asiatici, quali Tibet, Cina, Birmania, Sri Lanka, Thailandia e Sud Corea.

Nessun commento:

Posta un commento