Il gaur |
5) La gazzella indiana, o chinkara (gazella benettii),
è una specie nativa di Iran, Afghanistan, Pakistan e India.
In realtà nei primi tre paesi, a causa di una caccia
indiscriminata, ne esistono solo poche migliaia, mentre in India pare che ne
esistano ancora quasi un milione, rendendola una specie a rischio minimo di
estinzione.
Grazie alla capacità di sopravvivere a lungo senz’acqua e a
causa della timidezza verso gli umani, la chinkara abita prevalentemente zone
desertiche, soprattutto il grande Thar Desert, dove sembra ne vivano più di 80
mila esemplari.
Alta circa 65 cm e con corna che possono arrivare fin quasi
ai quaranta, la gazzella indiana, come tutti i suoi simili, è molto agile e
veloce, qualità utili per sfuggire ai predatori naturali, ma che attirano le
attenzioni dei cacciatori.
Secondo alcuni studi, pare che tra le cause dell’estinzione
dei ghepardi asiatici in India, avvenuta a circa metà del secolo scorso, la
diminuzione delle chinkara, loro preda preferita, sia stata una delle più gravi.
6) L’antilope cervicapra, o blackbuck (antilope
cervicapra), è un’elegante antilope originaria del sub-continente indiano,
sebbene oggi si sia estinta in Bangladesh e in Pakistan, ed in Nepal ne
esistano solo circa 200 esemplari.
In India, nonostante la feroce caccia di cui è stata
vittima fino ad un recente passato, l’antilope cervicapra è piuttosto diffusa
sia in aree desertiche, zone costiere e montagne, ed il suo stato di
conservazione attuale è prossimo alla minaccia.
Avendo nella velocità la miglior arma per sfuggire ai
predatori naturali, preferisce praterie e foreste non molto fitte, per poter
avvertire i pericoli in tempo per scappare.
Fisicamente, la caratteristica principale delle antilopi
cervicapra sono le lunghe corna, presenti nei maschi ma qualche volta anche
nelle femmine, dirette all’indietro a forma di V, attorcigliate con tre leggere
curvature, e di lunghezza variabile tra i 35 ed 75 cm.
Il corpo è piuttosto esile ed allungato, con un’altezza al
garrese intorno ai 75 cm ed un pelo di colore bianco all’interno delle zampe e
sul ventre, ed il resto marrone, più scuro nei maschi e con l’avanzare
dell’età.
7) L’antilope quadricorne, o chousingha (tetracerus
quadricornis), è un’altra antilope endemica del subcontinente indiano,
presente in gran parte dell’India e nella zona centrale del Nepal.
Alta circa mezzo metro, il chousingha, come si intuisce
anche dal nome italiano, è dotato, negli individui maschi, di quattro corna,
che seppur di piccole dimensioni, hanno da sempre attirato i cacciatori di
trofei, anche perché, al contrario dei palchi dei cervidi (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/10/i-cervidi-in-india.html),
le corna dei bovidi sono perenni e non cadono mai.
Nonostante l’ampio e dispersivo areale, la maggior parte
degli esemplari di chousingha (circa 10 mila nel 2001) vivono all’interno di
aree protette, e seppur risenta della continua diminuzione dell’habitat per
fare posto a coltivazioni, al momento viene considerato una specie vulnerabile.
8) Il bharal (pseudois nayaur), chiamato in inglese
himalayan blue sheep, è un bovide della sottofamiglia dei caprinae, piuttosto
diffuso nelle montagne himalayane, di India, Nepal, Bhutan, Tibet e Pakistan.
Con un’altezza tra i 70 ed i 90 cm, il bharal è una capra
di medie dimensioni, dotata di corna sia nei maschi che nelle femmine, seppur
nei primi possano essere piuttosto grandi, fino ad 80 cm, con due curve che le
rendono simili a baffi al contrario, mentre nelle femmine sono puntate verso
l’alto e non superano i 20 cm.
Un luogo dove è molto facile avvistare il bharal è la valle
di alta montagna che porta dal paesino sacro di Gangotri, a circa 3.200 m
s.l.m., fino a Gaumukh (a 4.000 metri), la grotta dalla quale nasce il fiume
Gange.
Lungo il percorso, di circa 18 chilometri, oltre ad
ammirare i meravigliosi paesaggi delle cime innevate, si può cercare di
individuare qualche bharal, seppur il loro manto grigio, già da poca distanza,
riesca spesso a mimetizzarsi molto bene tra le pietraie.
Grazie a questo infatti, i bharal tendono a rimanere fermi
quando sentono un pericolo che si avvicina, per poi fuggire molto agilmente
saltando tra le rocce quando pensano di essere stati scoperti.
Il loro stato di conservazione è considerato a rischio
minimo, grazie alle remote regioni in cui vive, che lo rendono pressoché immune
dal bracconaggio e da predatori naturali, a parte il rarissimo leopardo delle
nevi.
9) Il gaur (bos gaurus) è il più grande bovide
rimasto al mondo, con un’altezza al garrese di 170-220 centimetri.
I maschi sono il 25% più grandi delle femmine ed anche la
forma domestica, chiamata gayal (bos frontalis), è leggermente più
piccola.
Il peso può raggiungere addirittura la tonnellata e mezzo,
rendendolo il quinto animale di terra più grande, dietro ad elefanti, rinoceronti,
ippopotami e giraffe.
Caratteristiche fisiche molto evidenti del gaur sono le
grandi corna, presenti in entrambi i sessi, e la cresta muscolare sopra alle
spalle, molto accentuata nei maschi adulti
Storicamente l’areale del gaur comprendeva tutto il sud ed
il sud-est asiatico e seppur ora sia ancora presente in queste zone, la
popolazione è diminuita e molto frazionata.
Il numero più consistente di gaur vive in India, circa
20.000, di cui molti in parchi nazionali, quindi protetti e sono considerati
una specie vulnerabile.
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