Guwahati, la capitale dell'Assam |
Nella maggioranza dei casi le differenze sono dovute a
cause geografiche e religiose: ad esempio, la cultura degli indiani induisti di
una cittadina di mare del sud del paese è ovviamente molto diversa da quella
dei buddisti che abitano sulle montagne a nord.
Da questo punto di vista, un luogo particolarmente
interessante del subcontinente indiano è la cosiddetta “regione nord-orientale”,
nell’area dell’India compresa tra Bhutan, Cina, Birmania e Bangladesh.
Nonostante le dimensioni non troppo estese, questo
territorio è stato diviso in ben 7 stati dell’Unione Indiana, detti Le Sette
Sorelle, proprio per salvaguardare la varietà culturale, dovuta alla presenza
di numerose comunità tribali.
Purtroppo, oltre alla posizione alquanto remota, anche una
certa instabilità o quantomeno fragilità politica per molti anni ha reso questi
stati molto poco visitati sia dagli indiani che da cittadini stranieri, ma
sembra che la situazione stia migliorando; fino a poco tempo fa bisognava anche
ottenere dei permessi speciali per alcuni di questi stati, mentre ora non sono
più richiesti.
Nominalmente questi stati sono: Assam, Arunachal Pradesh,
Meghalaya, Tripura, Mizoram, Manipur e Nagaland.
I primi tre li descriveremo in questo post, gli altri
quattro nella seconda parte.
1) L’Assam (abitanti 31 milioni) è il secondo stato più
grande tra quelli del nord-est e funge da porta d’accesso a tutta l’area nord-orientale
dell’India, grazie al passaggio della ferrovia, la presenza delle migliori
strade e del più grande aeroporto, e al fatto di essere l’unico di questi stati
che confina con tutti gli altri.
Principalmente è noto per la produzione di thé, le grandi
foreste, dove vivono molte rare specie di animali, tra cui il rinoceronte
indiano unicorno (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/09/il-rinoceronte-indiano.html),
e per la capitale Guwahati, situata sulle sponde del Brahmaputra, e nota tra
gli induisti per la sacra collina Nilachal, dove sorgono numerosi templi
dedicati a divinità femminili, tra cui spicca l’importantissimo Kamakhya Mandir.
Purtroppo, essendo il centro amministrativo dell’Assam,
Guwahati è una città trafficata e caotica, ed in passato è stata spesso al
centro di proteste e attentati, tanto che ancora oggi scioperi e manifestazioni
sono molto frequenti.
Risalendo il corso del Brahmaputra, dopo aver superato le
verdeggianti colline del bellissimo Kaziranga National Park, si incontra la
Majuli Island, probabilmente l’isola fluviale più grande al mondo.
Oltre all’importanza naturalistica, sull’isola di Majuli è
attiva un’antica e peculiare tradizione vishnuita, seguita in 22 monasteri che
fungono anche da centri delle arti locali.
La lingua ufficiale dell’Assam è l’assamese, affiancato
dall’inglese ed in alcuni distretti anche il bengalese e la lingua bodo,
appartenente all’omonima etnia.
2) L’Arunachal Pradesh (abitanti 1,4 milioni) è di poco più
grande dell’Assam, ma trovandosi tra crinali himalayani ricoperti da boschi, è
scarsamente popolato, risultando addirittura lo stato meno densamente abitato
dell’India.
A questo bisogna aggiungere la delicata posizione,
confinante con Bhutan, Cina e Birmania (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/06/il-confine-indo-cinese.html),
a causa della quale fino a pochi anni fa l’accesso all’Arunachal Pradesh era
vietato agli stranieri.
Le caratteristiche principali dell’Arunachal Pradesh sono:
un numero particolarmente elevato di etnie, più di una cinquantina; il gompa di
Tawang, un grande ed attivo monastero buddista situato a circa 3.400 metri di
altitudine; ed il Namdapha National Park, incontaminato parco al confine con la
Birmania, dove è possibile incontrare ben 4 specie di grandi felini, cioè
tigri, leopardi, leopardi nebulosi e leopardi delle nevi.
Curiosamente, la lingua ufficiale dell’Arunachal Pradesh è
l’inglese, mentre le lingue più parlate sono almeno una trentina, in base alle
divisioni delle comunità tribali.
3) A sud di Guwahati, la capitale dell’Assam, si trova il
Meghalaya (abitanti 3,2 milioni), creato nel 1972 e dove vivono tribù che
seguono un’organizzazione sociale di tipo matriarcale.
Il nome significa grossomodo la Terra delle Nuvole e si
tratta infatti di aree molto piovose, con la cittadina di Cherrapunjee
considerata il posto più piovoso al mondo.
Il Meghalaya è quindi noto per alcune bellissime cascate,
le grandi foreste, nonché la città di Shillong, località di villeggiatura
collinare famosa tra gli inglesi come la “Scozia d’oriente”.
Purtroppo oggigiorno, come la simile e non lontana Guwahati,
Shillong è sempre più trafficata e caotica, ed ha perso quasi tutta l’amtosfera
di un tempo.
A causa della vicinanza con il confine con il Bangladesh, tutto
il Meghalaya e Shillong in particolare risentono di alcuni problemi legati
all’immigrazione illegale, ma sostanzialmente l’area è piuttosto sicura per i
visitatori.
Il Meghalaya risulta quindi uno stato piccolo ma
interessante, ricco di cascate e foreste, e dove è facile incontrare, specie
nelle zone dei mercati, membri di varie tribù, soprattutto khasi e pnar, o
jaintia
La lingua ufficiale è l’inglese, insieme al khasi e il
garo, parlati rispettivamente dal 47% ed il 31% degli abitanti.
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