Il
bacino idrico del fiume Bagmati si trova nella zona centrale del Nepal e seppur
abbia un volume d’acqua abbastanza ridotto, riveste una notevole importanza
socio-culturale.
Rispetto
agli altri più grandi fiumi nepalesi, infatti, il Bagmati non trae la sua origine
dai ghiacciai himalayani e la sua portata dipende essenzialmente dalle piogge
monsoniche, ma attraversa la Valle di Kathmandu, da sempre centro nevralgico
della storia del Nepal.
Lungo
le sue sponde sorgono alcuni dei luoghi sacri più noti del paese e riveste
notevole importanza sia per l’induismo che per il buddismo.
Formatosi
dalla confluenza di tre ruscelli presso le colline Shivapuri, a circa una
ventina di chilometri nord-est di Kathmandu, il fiume Bagmati incontra poco
dopo il bel tempio di Gokarna Mahadev, costruito proprio sulle sue sponde,
quindi entra nell’agglomerato urbano di Kathmandu, passando nei pressi del
grande stupa di Bodhnath.
In
città attraversa l’area sacra di Pashupatinath, della quale, insieme
all’omonimo tempio principale, il Bagmati è una delle principali attrazioni,
visto che è proprio sulla sua riva destra che avvengono le rituali cremazioni.
Proseguendo
ancora verso sud, costituendo vagamente il confine orientale di Kathmandu, il
Bagmati incontra il fiume Manohara e devia verso ovest, fungendo da divisione
tra la capitale e la città di Patan.
Questa
zona del fiume anticamente era molto frequentata per motivi religiosi ed
ospitava numerosi santuari interessanti, che fino a pochi anni fa giacevano
però in uno stato di quasi completo abbandono, diventato totale dopo i danni
del terremoto del 2015.
Prima
di uscire dal centro abitato e piegare verso sud, il Bagmati incontra un altro
suo affluente, il Vishnumati, che forma il confine occidentale del centro
storico di Kathmandu.
Proseguendo
il suo corso, il Bagmati supera la periferia di Patan, quindi attraversa la
Gola di Chobar, un piccolo canyon, formatosi alcune migliaia di anni fa, quando
forti movimenti tellurici crearono questa spaccatura tra le colline, dalla
quale defluì l’acqua che formava il gigantesco lago che occupava l’attuale
Valle di Kathmandu.
Una
volta uscito dalla valle, il Bagmati attraversa anonime zone di campagna,
aumentando lentamente la sua portata che raggiunge il suo massimo una volta
entrato in India, grazie all’immissione di almeno due grandi affluenti: il fiume
Lakhandei ed il Kamala.
Originario
delle colline Shivalik, il Lakhandei si unisce al Bagmati nello stato indiano
del Bihar, nei pressi della cittadina di Sitamarhi, mentre il Kamala si immette
nel Bagmati poco più avanti, nel distretto di Khagaria, dove, dopo non molto
terminerà anche il corso del Bagmati che merge nel più grande fiume Koshi.
Purtroppo,
a causa della presenza di numerosi corsi d’acqua, quest’area è soggetta a
periodiche e devastanti innondazioni.
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