mercoledì 7 giugno 2017

Il trekking dell'Helambu, I tappa Sundarjal-Chisopani

Il panorama da Chisopani
La prima tappa del trekking dell’Helambu collega il paesino di Sundarjal, a 1.460 metri di altitudine, con Chisopani, a circa 2.160 m s.l.m.
Sundarjal, letteralmente Bell’Acqua (dal sanscrito, sundar, bello, e jal, acqua), è una nota meta di picnic tra gli abitanti della Valle di Kathmandu, grazie alla presenza di un torrente che scende da una piccola diga situata qualche centinaio di metri sopra al paese e forma alcune gradevoli cascate.
Il percorso del trekking inizia con una ripida scalinata e continua in salita per circa tre/quarti della tratta, calcolata in 4-6 ore, prima di scollinare il passo di Borlang Bhanjyang e proseguire in discesa fino a Chisopani.
All’inizio il sentiero è ben segnalato ed è possibile chiedere indicazioni agli abitanti della zona, nonché ai posti di controllo dei permessi, situati nei pressi di alcuni accampamenti dell’esercito.
Superato il primo ripido tratto nel bosco della Riserva Naturale di Shivapuri Nagarjun, il sentiero continua a salire lungo il costone di una collina che ospita il paesino di Mulharkha, costituito da un gruppo disordinato di costruzioni sparse tra i terrazzamenti coltivati a mais.

Chisopani: i danni del terremoto
Il passo di Borlang Bhanjyang , a a 2.470 metri di altitudine, è segnalato da alcune logore bandiere della preghiera buddiste appese ad un mucchio di pietre, forse in origine un piccolo chorten (santuario), danneggiato dal tempo e dai terremoti.
Subito dopo il sentiero attraversa un grande prato dove si trova un antiestetico ma utile riparo, composto da un muretto di circa mezzo metro che delimita un’area rettangolare di pochi metri quadrati protetta da una tettoia di lamiera.
Il percorso quindi scende gradualmente fino a Chisopani (letteralmente, dal nepalese, acqua, pani, fredda, chiso), piccolo agglomerato di costruzioni situato sul crinale di una collina.
Originariamente avamposto dell’esercito, grazie alla posizione dominante appena fuori dal confine nord-orinetale della Valle di Kathmandu, Chisopani ancora oggi ospita un accampamento militare ed è noto per il bel panorama sull’Himalaya.
In realtà le più alte cime sono ancora molto lontane, ma questo permette di avere una veduta più ampia che copre alcune decine di chilometri della catena montuosa, in maniera simile alla non lontana Nagarkot (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2017/04/i-paesi-di-nagarkot-e-dhulikhel.html), collegata a Chisopani da una strada sterrata che passa tra le colline e lunga circa 18 chilometri.

Le colline attorno a Chisopani
Essendosi sviluppato negli ultimi anni come popolare tappa da trekking, il paesino di Chisopani era formato essenzialmente da una decina di costruzioni adibite a lodge, non molto gradevoli esteticamente ma piuttosto funzionali.
Purtroppo però il terremoto del 2015 ha distrutto gran parte degli edifici che oggi sono ridotti a cumuli di pietre, a parte due ancora parzialmente conservati a testimoniare la tragicità dell’evento: uno sembra apparentemente integro, finché non si scorge un’ala completamente crollata, mentre l’altro è intero ma in parte sprofondato ed abbattuto su un lato (per altro quello sul quale passa la strada).


Delle 4-5 costruzioni integre che al momento formano il paese, 3 offrono sistemazioni per gli escursionisti: una in piccoli bungalow situati in un prato, che si raggiunge scendendo il costone della collina al di sotto della strada sterrata; un’altra piccola costruzione, di cemento e a due piani, sopravvissuta al terremoto o costruita successivamente, offre alcune camere piuttosto semplici ma comode; in fondo al paese sono stati invece costruiti alcuni bungalow in lamiera, probabilmente come soluzione temporanea da parte di qualche lodge colpito dal terremoto.

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