Il panorama da Chisopani |
Sundarjal, letteralmente Bell’Acqua (dal sanscrito, sundar, bello, e
jal, acqua), è una nota meta di picnic tra gli abitanti della Valle di
Kathmandu, grazie alla presenza di un torrente che scende da una piccola diga
situata qualche centinaio di metri sopra al paese e forma alcune gradevoli
cascate.
Il percorso del trekking inizia con una ripida scalinata e continua in
salita per circa tre/quarti della tratta, calcolata in 4-6 ore, prima di
scollinare il passo di Borlang Bhanjyang e proseguire in discesa fino a
Chisopani.
All’inizio il sentiero è ben segnalato ed è possibile chiedere
indicazioni agli abitanti della zona, nonché ai posti di controllo dei
permessi, situati nei pressi di alcuni accampamenti dell’esercito.
Superato il primo ripido tratto nel bosco della Riserva Naturale di
Shivapuri Nagarjun, il sentiero continua a salire lungo il costone di una
collina che ospita il paesino di Mulharkha, costituito da un gruppo disordinato
di costruzioni sparse tra i terrazzamenti coltivati a mais.
Chisopani: i danni del terremoto |
Il passo di Borlang Bhanjyang , a a 2.470 metri di altitudine, è
segnalato da alcune logore bandiere della preghiera buddiste appese ad un
mucchio di pietre, forse in origine un piccolo chorten (santuario), danneggiato
dal tempo e dai terremoti.
Subito dopo il sentiero attraversa un grande prato dove si trova un
antiestetico ma utile riparo, composto da un muretto di circa mezzo metro che delimita
un’area rettangolare di pochi metri quadrati protetta da una tettoia di
lamiera.
Il percorso quindi scende gradualmente fino a Chisopani (letteralmente,
dal nepalese, acqua, pani, fredda, chiso), piccolo agglomerato di costruzioni
situato sul crinale di una collina.
Originariamente avamposto dell’esercito, grazie alla posizione dominante
appena fuori dal confine nord-orinetale della Valle di Kathmandu, Chisopani
ancora oggi ospita un accampamento militare ed è noto per il bel panorama
sull’Himalaya.
In realtà le più alte cime sono ancora molto lontane, ma questo permette
di avere una veduta più ampia che copre alcune decine di chilometri della
catena montuosa, in maniera simile alla non lontana Nagarkot (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2017/04/i-paesi-di-nagarkot-e-dhulikhel.html),
collegata a Chisopani da una strada sterrata che passa tra le colline e lunga
circa 18 chilometri.
Le colline attorno a Chisopani |
Purtroppo però il terremoto del 2015 ha distrutto gran parte degli
edifici che oggi sono ridotti a cumuli di pietre, a parte due ancora parzialmente
conservati a testimoniare la tragicità dell’evento: uno sembra apparentemente
integro, finché non si scorge un’ala completamente crollata, mentre l’altro è
intero ma in parte sprofondato ed abbattuto su un lato (per altro quello sul
quale passa la strada).
Delle 4-5 costruzioni integre che al momento formano il paese, 3 offrono
sistemazioni per gli escursionisti: una in piccoli bungalow situati in un prato,
che si raggiunge scendendo il costone della collina al di sotto della strada
sterrata; un’altra piccola costruzione, di cemento e a due piani, sopravvissuta
al terremoto o costruita successivamente, offre alcune camere piuttosto
semplici ma comode; in fondo al paese sono stati invece costruiti alcuni
bungalow in lamiera, probabilmente come soluzione temporanea da parte di
qualche lodge colpito dal terremoto.
Nessun commento:
Posta un commento