domenica 11 giugno 2017

Il trekking dell'Helambu, V tappa, Tharepati-Melamchigaon

Il villaggio sherpa di Melamchigaon
Dopo il passo Tharepati, punto più alto dell’intero percorso a 3.690 m di altitudine, il trekking dell’Helambu inizia a scendere di quota fino al paese di Tarkeghyang a 2.740 m s.l.m.
La tappa però è piuttosto lunga e faticosa, visto che prima bisogna scendere fino in fondo alla valle per circa 3-4 ore, quindi si attraversa il torrente Melamchi Kola a 1.890 metri di altitudine e si risale ripidamente per altre 4-6 ore, motivo per cui si potrebbe prendere in seria considerazione una sosta nel villaggio sherpa di Melamchigaon.
In realtà la posizione ad appena un paio d’ore da Tharepati non permette di accorciare di molto la tratta fino a Tarkeghyang, ma una tappa rilassante a Melamchigaon dovrebbe garantire di essere in perfetts forma il giorno successivo.

Considerando quindi di fare questa sosta, si può partire da Tharepati con molta calma, magari dopo aver fatto colazione osservando il panorama delle cime delle montagne.
Solitamente, per le tappe di trekking che superano le 5-6 ore, è consigliabile mettersi in cammino di buon ora, per almeno due motivi.
Il primo è una questione di sicurezza: prima si parte, più tempo si ha a disposizione per risolvere eventuali imprevisti.
Il secondo è di natura climatica, visto che alla mattina presto solitamente il tempo è bello e tende a guastarsi col procedere della giornata.
Il clima himalayano infatti, seppur molto variabile, segue un pattern abbastanza preciso per quasi tutto l’anno, con lievi differenze nelle temperature e nelle precipitazioni, comunque sempre abbondanti.
Alla mattina presto, come detto, solitamente il cielo è limpido e rimane tale fino ad almeno metà mattinata, quando possono iniziare a comparire le prime nuvole, che presto o tardi nel pomeriggio faranno piovere; verso il tramonto spesso si verificano delle schiarite, molto apprezzate dagli escursionisti che possono quindi gustarsi un suggestivo panorama; di notte di solito il forte vento evita la pioggia, ma non sono rari anche forti temporali, soprattutto durante la stagione delle piogge.

Il sentiero che porta da Tharepati a Melamchigaon è decisamente ripido, scendendo di quasi 1.200 metri ad una quota di circa 2.530 di altitudine.
Il fitto bosco oltretutto alla mattina presto è sempre molto umido ed il sentiero scivoloso, quindi bisogna fare una minima attenzione.
Oltre a questo ci si può dedicare all’osservazione naturalistica, dei grandi alberi, dei colorati fiori e dei rumorosi uccelli.
Oltre all’abbondanza di specie differenti, anche la ripidità del sentiero favorisce l’osservazione ornitologica, visto che spesso ci si trova ad essere sopra alle chiome degli alberi, da dove provengono la maggior parte dei versi e cinguettii.

Prima di giungere a Melamchigaon, il sentiero attraversa due piccoli corsi d’acqua: il primo è poco più di un ruscello e lo si supera grazie ad un ponticello di legno di pochi metri, ma spesso è anche possibile guadarlo saltando su alcuni sassi.
Il secondo corso d’acqua è invece un vero e proprio torrente di montagna attraversato da un ponte di tiranti di metallo e la base di legno.
A prima vista poco rassicurante, questo ponte è infatti decisamente storto, oscilla parecchio e le ringhiere ai lati sono piuttosto basse; di positivo non è molto lungo, circa 20-30 metri, e l’altezza sul fiume sottostante non eccessiva, quindi si dovrebbe riuscire a superarlo senza particolari problemi di vertigini.

Il ponte che precede il villaggio
Melamchigaon, disteso su una grande radura nel bosco in leggera pendenza, è un tipico villaggio sherpa, con le case costruite piuttosto lontane tra loro, per permettere piccole coltivazioni ad uso domestico, e collegate da sentieri fiancheggiati da muri di pietra, per segnare i confini delle proprietà e proteggere dal vento.
Purtroppo il terremoto del 2015 ha distrutto gran parte delle costruzioni, tra cui anche il grande chorten (santuario) buddista che troneggiava presso l’entrata meridionale del paese, ma i lavori sembrano procedere spediti, grazie al recente completamento di una strada sterrata che collega il paese alla Valle di Kathmandu, ed al fatto che Melamchigaon sia il centro abitato più importante della zona, come testimoniato anche dalla presenza di una scuola che raccoglie i bambini di una vasta area.

Una volta trovata una stanza (di solito senza problemi visto che il business dei lodge è da molti anni il più redditizio e sono molti gli abitanti che offrono vitto ed alloggio), ci si può dedicare a qualche piacevole passeggiata defaticante nella grande radura che ospita il villaggio.
Nella zona nord, proprio al limitare del bosco, si possono notare numerose bandiere della preghiera appese agli alberi che segnalano un piccolo luogo di culto buddista, dove si trova una piccola grotta, costituita da due grandi massi, che funge da stanza delle preghiere.

Al tramonto ci si può recare nella piccola radura che precede il paese, dove si trovano alcune immancabili coltivazioni di patate ma anche di alcuni giovani alberi da frutto, e dedicarsi al birdwatching, sfruttando una felice posizione al limitar del bosco.

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