Compagnia di soldati indiani a Bangalore nel 1804 |
In questi nostri post dedicati alla colonizzazione
dell’India ci siamo soffermati principalmente sugli aspetti positivi, cioé le
influenze culturali, soprattutto artistiche, ma non possiamo certo dimenticare
che i coloni agivano quasi esclusivamente per interessi personali e guadagnare
il più possibile dallo sfruttamento delle risorse locali.
Detto questo, le colonizzazioni, essendo avvenute spesso in
luoghi piuttosto arretrati, hanno portato anche alcuni importanti contributi e innovazioni,
che hanno favorito, seppur indirettamente, lo sviluppo dei paesi colonizzati.
In India, i britannici hanno effettivamente contribuito in
numerosi campi, tenendo anche presente che essendo all’epoca il Regno Unito
particolarmente all’avanguardia, molte innovazioni sono state portate nel
subcontinente indiano in anticipo su molte parti del pianeta.
Esempio emblematico è la rete ferroviaria: la prima linea
in Inghilterra venne stabilita nel 1825 e già nel 1853 venne inaugurata la
Bombay-Thane, prima tratta indiana.
La costruzione di una capillare rete ferroviaria è
probabilmente il più evidente testimone della lunga colonizzazione inglese e all’indomani
dell’indipendenza nel 1947, l’India poteva vantare un ottimo sistema
ferroviario, almeno per quei tempi, che è ancora oggi alla base delle
mastodontiche ferrovie indiane, che, nonostante debbano affrontare varie
problematiche, offrono un servizio più che accettabile, anche tenendo presente
il buon rapporto qualità-prezzo (i treni indiani sono piuttosto lenti ma anche
molto economici).
Giudici e ufficiali (induisti sopra, mussulmani sotto) a Bombay nel 1805 |
Oltre alle ferrovie, e chiaramente anche alle strade, i
britannici in India dedicarono molto tempo e risorse a creare una vasta serie
di canali per migliorare l’agricoltura in aree particolarmente aride e soggette
a devastanti carestie.
Il problema dell’acqua in India (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/lacqua-in-india.html)
è piuttosto grave ancora oggi e già da secoli erano iniziati interventi in
merito, prima con il sultano di Delhi Firoz Shah Tuglaqh, intorno alla metà del
XIV secolo, quindi con gli imperatori Moghul, in particolare Akbar e Shah
Jahan, ma furono gli inglesi, grazie ad una migliore tecnologia, a creare una
vera e propria rete di lunghissimi canali.
Anche i servizi di poste e telegrafo vennero istituiti
dagli inglesi, già durante il periodo sotto la Compagnia Britannica delle Indie
Orientali (dal 1757 al 1858).
Il servizio postale pubblico venne inaugurato nel 1837,
successivamente revisionato nel 1850, e dopo il passaggio del potere alla
Corona Reale, nel 1861 in India erano presenti 889 uffici postali.
I primi esperimenti per installare un servizio telegrafico
vennero iniziati nel 1851 e nel 1854 venne emessa la prima serie di leggi per
la sua regolamentazione.
Due campi dove l’influenza britannica è rimasta forte fino
ai giorni nostri sono anche il sistema giudiziario e scolastico, basati sul
modello inglese.
Seppur dal punto di vista socio-culturale lasciarono ampie
libertà agli indiani, cercando di interferire il meno possibile con le complese
tradizioni locali, i britannici comunque provarono a migliorare alcuni aspetti
che venivano considerati umanamente intollerabili.
Grazie a loro, ad esempio, il rituale sacrificio delle
vedove che si immolavano sulla pira del marito, detto sati (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/02/sati.html)
venne reso illegale, mentre gli sforzi per bandire i matrimoni tra e con
bambini raggiunsero solo parziali risultati.
I magazzini dell'oppio di Patna nel 1814 |
Un altro retaggio piuttosto importante lasciato in India
dai britannici è linguistico, con l’inglese ancora oggi considerato lingua
ufficiale del Governo Indiano insieme all’hindi e molto conosciuto dalle
persone istruite (seppur purtroppo siano ancora una percentuale piuttosto bassa).
Indubbiamente una maggior dimestichezza nella lingua
internazionale più diffusa ha aiutato gli indiani ad aprirsi al mondo, senza
dimenticare che, a causa delle differenze linguistiche all’interno del paese, l’inglese
serve anche per la comunicazione tra gli indiani stessi.
Olre a questo, il contatto tra l’inglese e gli idiomi locali
ha portato alla creazione di linguaggi sincretici, (fenomeno linguisticamente
aberrante ma culturalmente rilevante) come l’hinglish, che seppur non possa
ancora essere considerato una vera e propria lingua, si sta diffondendo sempre
più tra le crescenti classi medie (per ulteriori dettagli http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/02/lingua-inglese-in-india.html).
Infine, per quanto riguarda l’influenza britannica nell’arte,
i migliori esempi provengono senz’altro dall’architettura, con la costruzione
di edifici in perfetto stile inglese (soprattutto chiese, ma anche uffici
pubblici ed abitazioni private) e la
creazione dell’intrigante stile Revival Indo-Saraceno, che prevede l’accostamento
di più stili, europeo, indù, islamico e Moghul, ed al quale abbiamo dedicato un
post specifico http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/11/lislam-in-india-lo-stile-architettonico_3.html.
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