Con una mossa decisamente a sorpresa, Martedì 8 Novembre il
Governo Indiano, per bocca del Primo Ministro Narendra Modi, ha dichiarato
illegali le banconote da 500 e 1.000 rupie, i tagli più grandi della valuta
indiana (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/le-banconote-indiane-i-parte.html),
valevoli circa 7 e 14 euro.
Ufficialmente i motivi dietro a questa azzardata manovra
sono tre: ridurre la proliferazione di banconote false, rendere inutilizzabili
i proventi di corruzione ed evasione fiscale, e diminuire i rischi terrorismo.
Il problema delle banconote false in India è piuttosto
grave, sia a causa della produzione locale, ma soprattutto (almeno stando alle
dichiarazioni del Governo Indiano) della produzione all’estero.
È abbastanza noto infatti come banconote indiane false
vengano stampate nel sud-est asiatico, in particolare Birmania e Thailandia, da
dove vengono poi inviate in Pakistan e Nepal, per essere quindi contrabbandate all’interno
dell’India attraverso confini colabrodo.
Per quanto riguarda la corruzione e l’evasione, due delle
piaghe più gravi della società indiana, la mossa di eliminare all’improvviso le
banconote da 500 e 1.000 rupie dovrebbe creare qualche problema a coloro i
quali ne hanno ammassato ingenti quantità in maniera illegale.
Naturalmente è possibile cambiare le banconote del vecchio
corso, ma previa documentazione che certifichi da dove provengono
La riduzione del terrorismo diventa quindi una conseguenza,
considerando che il finanziamento con banconote false e la corruzione sono fondamentali
per le organizzazioni terroristiche.
A livello pratico, da mezzanotte dell’8 Novembre, le
banconote da 500 e 1.000 rupie verranno considerate fuori corso ed i possessori
avranno tempo fino al 30 Dicembre 2016 per poter provvedere alla sostituzione,
in banca o negli uffici postali, dove comunque non si potranno ottenere cambi
in contanti superiori alle 4.000 rupie giornaliere.
Data l’improvvisa decisione, per alcuni giorni sono
previsti notevoli problemi ad ottenere le banconote sostitutive, con i bancomat
che, oltre a rimanere chiusi per due giorni, fino al 18 Novembre elargiranno
solo 2.000 rupie ad operazione, successivamente 4.000, a causa del fatto che
potranno erogare solo banconote da 100 e da 50.
I bancomat quindi andranno ricalibrati sia per emettere
molte più banconote (per un prelievo tipico da 10.000 rupie non sarebbero più
dieci o venti ma almeno 100), che per erogare quelle nuove.
Nuove banconote che saranno in denominazione da 500 e 2.000
rupie, cancellando del tutto quelle da mille, e fornite di tutti gli ultimi
accorgimenti tecnologici che ne limitino la contraffazione.
Al momento, Mercoledì 9 Novembre, i problemi per la gente
comune sembrano solo cominciati, partendo con banche ed uffici postali chiusi,
presumibilmente per prepararsi all’assalto che riceveranno da domani.
Nel piccolo ufficio postale che abbiamo visitato per
esigenze personali, e che ha aperto i battenti giusto per cinque minuti, siamo
stati gentilmente informati che in realtà gli uffici delle poste posseggono una
riserva di denaro alquanto limitata, tra le 1.000 e le 8.000 rupie, sicuramente
non sufficiente ad offrire un servizio di cambio delle banconote finite fuori
corso.
La speranza è che, oltre ad essere i disagi minori di
quanto previsto, questa coraggiosa manovra aiuti davvero a migliorare la
trasparenza dell’economia indiana.
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