Sono passati circa una decina di giorni dall’improvvisa
manovra del Governo Indiano di demonetizzare le banconote da 500 e 1.000 rupie,
e gli inconvenienti continuano ad essere numerosi.
Per fortuna la situazione non è proprio tragica ed i pur
pochi preparativi sembra abbiano scongiurato una vera e propria crisi, ma i
disagi sono notevoli per tutti, ricchi e poveri, sia nelle grandi città che nei
piccoli centri urbani.
Le code davanti alle banche stanno lentamente inziando ad essere più corte e le file più lunghe non sono più, come nei giorni scorsi, per
chi deve cambiare banconote da 500 o 1.000, ma per chi deve depositarle sul
proprio conto (operazione che richiede anche più tempo materialmente).
Nelle banche delle città più grandi sono già disponibili le
nuove moderne banconote da 2.000 rupie, di colore viola chiaro e fattura
gradevoli, che però, al lato pratico, sono quasi inutilizzabili visto il taglio
molto grande e la cronica assenza in India di banconote piccole, da 50 e 100,
che in questo periodo si è ulteriormente acuita.
Già normalmente, andare al mercato con una banconota da 500
rupie rappresentava un discreto problema, soprattutto alla mattina, ma adesso
con una banconota da 2.000 rupie diventa impossibile pagarne qualche decina dal
fruttivendolo.
Questo problema è piuttosto grave anche perché quei pochi
bancomat che hanno ripreso a funzionare, sono al momento tarati solo per
quelle.
Se infatti nelle banche, previe più o meno lunghe code, si
riesce a compiere qualche operazione, la situazione dei bancomat è ancora in
alto mare.
La maggior parte, anche nelle città medio-grandi (come
Varanasi, da cui prendiamo spunto), sono semplicemente chiusi, mentre quei
pochi funzionanti, a causa dei continui prelievi, finiscono le banconote molto
rapidamente diventando anche questi fuori uso.
Il problema è esacerbato anche dal fatto che,
contrariamente a quanto affermato all’inizio da governo e banche, i bancomat
stanno ancora emettendo solo 2.000 rupie per operazione, invece di 4.000 (prima
di questa manovra il limite massimo era 20.000 nei distributori della propria
banca e 10.000 dagli altri).
Tra le categorie più duramente colpite, purtroppo bisogna
citare i turisti internazionali, purtroppo, non tanto per i loro comunque
antipatici disagi (sono pur sempre turisti in vacanza), ma perché di certo non
ha aiutato a dare una buona impressione del paese.
Trovarsi all’improvviso in un paese straniero senza soldi,
o meglio con soldi inutilizzabili, banche e bancomat chiusi poi presi d’assalto,
non sarà sicuramente tra i ricordi memorabili.
In alcuni casi, per pochi giorni sono state fatte eccezioni
ed alcuni alberghi e ristoranti turistici hanno continuato ad accettare
banconote da 500 e 1.000, ma poi ci se ne approfittava ed allora hanno iniziato
tutti a porre dei cartelli dove affermavano che non saranno più accettate.
I giornali hanno riportato la grossa delusione di quanti,
la mattina dopo il bando, il 9 Novembre, si sono presentati ai botteghini del
Taj Mahal, ma non sono potuti entrare perché nell’arco di una notte i loro
soldi valevano come quelli del Monopoli...
Addirittura pare che una comitiva di turisti tedeschi,
giustamente frustrati, abbiano tentato di forzare l’entrata di Fatehpur Sikri e
sia stato rischiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
E comuque dover passare delle mattinate in coda nelle
banche o nei bancomat, con pochi giorni a disposizione per visitare un paese
gigantesco, non è proprio l’ideale.
I nepalesi, per scherzo, quando parlano dell’India con gli
stranieri, spesso ridacchiando offrono una particolare interpretazione della parola
India, I Never Do It Again, non lo farò mai più (di andarci) e bisogna dire che
hanno più ragione di quanto ci si possa aspettare...
Per la cronaca, Nepal è invece l’acronimo di Never Ending
Peace And Love, che considerando la bellicosa storia, anche recente, del paese,
sembra quasi ironico.
Comunque, questa manovra, come tutto, ha anche qualche lato
positivo, a prescindere se funzionerà o meno per gli scopi per cui è stata
fatta (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/11/limprovvisa-eliminazione-delle.html), ad esempio l’emissione di una Nuova Serie Mahatma Gandhi, di cui al momento sono arrivate sul mercato le già citate
moderne banconote da 2.000, che verranno presto (si spera ardentemente)
affiancate da quelle da 500, mentre in un imprevedibile futuro dovrebbero
essere emesse anche nuove banconote per i tagli da 1.000, 100 e 50.
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