Suar, letteralmente maiale, è un racconto di Harishankar
Parsai dove viene mostrato, con leggero umorismo, l’attitudine spocchiosa ed
ipocrita delle classi medio-alte.
In particolare vengono illustrati gli obsoleti costumi
relativi al matrimonio, con il personaggio narrante, Parsai stesso, che funge
da intermediario per combinare il matrimonio tra i figli di due suoi
conoscenti.
Qualche giorno fa ho portato il signor Chaubey a casa del
signor Pandey.
Il motivo era discutere del matrimonio tra il figlio di Chaubey
e la figlia di Pandey.
Eravamo seduti nella veranda della casa. La ragazza aveva
servito il thé e se ne era andata. Così Chaubey aveva potuto vederla.
La casa era quella ancestrale di Pandey, situata in un
vecchio quartiere, un quartiere sporco. Dalla veranda si potevano vedere i
cumuli di spazzatura, mentre lì vicino circolavano file di maiali.
Chaubey stava guardando tutto questo e gli stava venendo
nausea.
Disse in inglese “Orribile! Come circolano i maiali vicino
alla casa!”
Io volevo dire ancora due-tre cose, ma ce ne andammo.
Dopo qualche giorno incontrai di nuovo Chaubey.
Questi mi disse “Amico, la ragazza va bene, ma la casa di
Pandey si trova in una zona sporchissima. Ci sono i maiali che girano intorno.
Orribile!”.
Io gli dissi “Ma a te cosa interessa di quella casa? Dopo
il matrimonio la ragazza verrà in casa tua, no?”.
Chaubey mi rispose “Mio figlio ogni tanto dovrà andare a
casa dei suoceri! Non avrò anch’io una relazione con loro? La cosa che odio più
di tutto sono quei maiali. Odio quei maiali! (Ripetuto in inglese). Se penso a
quella casa, ancora adesso mi viene nausea”.
“Pensaci bene, la ragazza è a posto e anche la famiglia è
ok”.
“Su questo sono d’accordo. Ma dovrò andare con la
processione di mio figlio davanti alla sua porta e se mi venisse il
voltastomaco? Quei maiali! (Di nuovo in sprezzante inglese) Non li posso
proprio tollerare”.
“In ogni caso – gli dissi – il signor Pandey ti darà
parecchio”. (Intendendo la dote che la famiglia della donna paga a quella del
marito)
Lui mi rispose “Cosa darà? Giusto quelle 15-20 mila rupie”.
“Eh no... Mi ha detto che te ne darà 50 mila. Gioielli a
parte. D’altronde ha solo una figlia”.
Chaubey iniziò a pensare. Aveva bisogno di un po’ di tempo
nel passare dai maiali alle rupie.
Quindi chiacchierammo ancora un po’ e alla fine mi disse
“Se tu fai così tanta pressione e sei così sicuro, allora va bene, fissa il
matrimonio”.
Il giorno stabilito Chaubey, arrivando in pompa magna con
la processione del figlio, si presentò sulla porta di casa di Pandey.
Proprio sull’uscio, Pandey gli diede 15 mila rupie, quindi
Chaubey si andò a sedere sotto il tendone e si mise ad osservare i rituali del
matrimonio; intanto aspettava che arrivasse il vassoio con le altre 35 mila
rupie.
Ma proprio in quel momento entrò un maialino.
Due-tre persone cercarono di mandarlo via con dei piccoli
bastoni, ma il maialino girava all’impazzata senza riuscire a trovare un via di
fuga.
All’improvviso si diresse verso Chaubey, con le persone
dietro che lo inseguivano.
Ma Chaubey disse “Lasciatelo stare. I maialini sono
bellissimi. Molto dolci (in inglese)!”, e iniziò ad accarezzare il maialino,
che gli stava accanto tranquillo.
Sorpreso da questo cambiamento nel suo atteggiamento, mi
accorsi che in realtà Chaubey era solo molto felice perché stava arrivando il
vassoio con le 35 mila rupie...
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