venerdì 5 maggio 2017

Gli eroi nazionali del Nepal, V parte

Terminando la nostra panoramica degli eroi nazionali del Nepal, in questo post descriveremo due poeti, tornando indietro di un secolo, il XIX, ed una scalatrice, il personaggio più recente della lista.

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Ritratto di Bhanubhakta Acharya
Bhanubhakta Acharya (1814-1868) è stato uno scrittore, noto per essere stato il primo a tradurre il poema epico induista Ramayana dal sanscrito alla lingua khas, l’attuale nepalese.
Precedentemente in Nepal erano disponibili la versione sanscrita originale ed una in lingua newari, risalente al XII secolo, ma con l’affermarsi della dinastia Shah di Gorkha di etnia khas, che spingeva per l’affermazione della propria lingua, e la sempre maggior diffusione dei suoi parlanti, si sentì il bisogno di una traduzione di un testo di notevole importanza religiosa e sociale come il Ramayana.
Proveniente da una famiglia benestante, Bhanubhakta Acharya venne educato tra le mura domestiche in maniera molto tradizionalista, il che darà alla sua versione del Ramayana un gradevole tocco locale nepalese.
Un’altra particolare opera letteraria di Bhanubhakta Acharya fu una lettera in versi che scrisse all’allora primo ministro mentre si trovava in carcere per alcuni malintesi burocratici.
Il primo ministro fu così colpito che non solo liberò il poeta, ma lo risarcì per i danni causatigli durante la prigionia.
Data l’importanza, oltre a far parte degli eroi nazionali nepalesi, a lui è dedicato un giorno di festa, il Bhanu Jayanti, che cade solitamente il 13 di Luglio e viene celebrato con seminari e vari programmi dedicati alla lingua nepalese.

Motiram Bhatta (1866-1896) è stato uno scrittore di notevole importanza nella storia della lingua nepalese per almeno due motivi: prima di tutto è grazie a lui che ci sono pervenute notizie e soprattutto le opere dell’appena citato Bhanubhakta Acharya, secondo, fu il primo ad utilizzare la lingua khas in prosa.
Rispetto al suo illustre predecessore, Motiram Bhatta ricevette un’educazione tradizionale nella città di Benares in India, dove studiò sanscrito e musica.
Tornato in Nepal, quasi casualmente, durante un matrimonio, ebbe modo di ascoltare la recitazione di alcune poesie di Bhanubhakta Acharya, che lo impressionarono al punto che decise di raccogliere e pubblicare le sue opere, oltre a scrivere una dettagliata biografia del loro autore.
La produzione di Bhatta comprende: poesie, anche in hindi ed urdu, commedie, racconti e saggi, e viene considerato il primo ad aver introdotto i ghazal (forma poetica in distici di origine araba, spesso musicata) nella letteratura nepalese.
Purtroppo la fulgida carriera letteraria di Motiram Bhatta si interruppe bruscamente con la tragica morte a soli trent’anni, che gli valse l’affettuoso titolo di “giovane poeta”.

Pasang Lhamu Sherpa (1961-1993) è stata una scalatrice, nota per essere stata la prima donna nepalese a raggiungere la cima dell’Everest.
La sua gloria ebbe comunque vita breve, visto che rimarrà uccisa poco dopo durante la discesa, a causa di un improvviso peggioramento delle condizioni climatiche.
La sua tragica morte, durante un’impresa che nessuna nepalese era mai riuscita a compiere, rese quindi Pasang Lhamu Sherpa una paladina delle donne del Nepal e le furono assegnati numerosi riconoscimenti, sia in Nepal che all’estero.

Oltre ad entrare nella lista degli eroi nazionali nepalesi, le sono stati dedicati: una montagna di 7.315 metri, una nuova variante di grano ed una strada nazionale che collega i villaggi di montagna di Trisuli Bazar e Dhunche. 

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