Un posto di controllo lungo la Mahendra Highway |
Uno dei più gravi problemi che affliggono il Nepal è la pessima
condizione delle strade.
I motivi sono di varia natura, a cominciare dal territorio molto
irregolare, composto prevalentemente da colline e montagne, che rendono i costi
di costruzione e manutenzione molto alti, e richiedono notevoli capacità e
sforzi ingegneristici.
L’instabilità geologica del paese è un’altra causa, purtroppo
irrisolvibile, con numerose aree soggette a frane in grado di cancellare lunghi
tratti asfaltati; a questo si aggiungono le periodiche innondazioni delle
pianure durante i monsoni ed i non infrequenti terremoti che saltuariamente
colpiscono varie zone del Nepal.
Anche le scarse risorse finanziarie del paese sono un chiaro motivo
della cattiva condizione delle strade nepalesi, cui bisogna però aggiungere
anche poca volontà e lungimiranza politica, considerando che il Nepal
praticamente non possiede ferrovie (esclusi trenta chilometri in pianura) e che
il settore aviario è ancora pochissimo sviluppato.
Oltretutto, rispecchiando la distribuzione della popolazione, limitata
ad aree piuttosto definite, le principali strade nepalesi non sono neppure
tantissime.
La più lunga è la Mahendra Highway, che collega il posto di confine
occidentale con l’India di Mahendranagar, con quello orientale di Kakarbhitta;
la Prithvi Narayan Highway è la strada che unisce Kathmandu con Pokhara ed è la
più frequentata dai visitatori stranieri, oltre che da numerosi locali; la
Tribhuvan Highway è stata la prima strada a collegare la Valle di Kathmandu con
il mondo esterno, nel particolare con il posto di confine indo-nepalese di
Birganj; la Siddhartha Highway infine unisce Pokhara con il confine di Sunauli.
La Mahendra Highway è lunga ben 1.027 km, attraversando tutto il Terai, e
le sue condizioni possono variare notevolmente, seppur, scorrendo
prevalentemente in pianura, sia in generale migliore delle altre strade
nepalesi.
I problemi più gravi che si incontrano nel suo lungo percorso sono
creati dalle innondazioni causate dalle pioggie monsoniche.
La zone più colpite sono quelle occidentali, per la presenza di numerosi
corsi d’acqua, ma, specialmente durante un monsone regolare o particolarmente
potente, tutta la Mahendra Highway è a rischio allagamenti.
Nonostante la notevole lunghezza e l’indubbia utilità pratica, questa
strada non attraversa nessuna zona di particolare interesse, a parte la tratta
più occidentale dove si trovano due importanti aree naturalistiche: la Sukla
Phanta Wildlife Reserve ed il Bardia National Park.
Nella zona centrale la Mahendra Highway collega tre città che devono la
loro relativa importanza e sviluppo proprio per essere situate all’incrocio con
altre strade di cui vedremo di seguito: Butwal, Narayanghat ed Hetauda.
Anche nell’altrimenti anonima tratta orientale la Mahendra Highway
attraversa alcune aree forestali dove vivono numerose specie animali; in
particolare funge da confine meridionale della Koshi Tappu Wildlife Reserve.
La Prithvi Narayan Highway è lunga 174 km e venne costruita tra il 1967
ed il 1974 per collegare la Valle di Kathmandu con la città di Pokhara.
Attraversando irregolari zone di collina, le condizioni di questa strada
non sono ottimali, cui si aggiunge anche un sempre crescente traffico che rende
i tempi di percorrenza piuttosto lunghi.
A parte questi problemi, la Prithvi Narayan Highway è una strada
piuttosto piacevole, grazie alle bellezze naturalistiche, scorrendo per lunghi
tratti tra tipici terrazzamenti e vicino a corsi d’acqua: prima il torrente
Mahesh Kola, poi il fiume Trisuli, quindi il Marsyangdi Kola ed il Seti
Gandaki.
Nelle giornate limpide, in molti punti si possono anche ammirare le cime
innevate dell’Himalaya.
A circa metà strada si incontra la poco attraente città di Mugling, di
una minima importanza come centro per i trasporti in quanto da qui parte una deviazione
che la collega con Narayanghat, lungo la appena descritta Mahendra Highway.
Sempre in questa zona si trovavano due luoghi di un certo interesse
storico, artistico e religioso, la città di Gorkha ed il tempio di Manakamana,
ma entrambi hanno subito parecchi danni durante il terremoto del 25 Aprile
2015, che ebbe l’epicentro poco lontano da lì.
Costruita nel 1956 grazie al governo indiano, la Tribhuvan Highway è
lunga 158 km e collega la Valle di Kathmandu con il confine di Birganj.
In realtà non parte proprio da Kathmandu ma da Naubise, situata a 29 km,
lungo la già citata Prithvi Narayan Highway che collega la capitale con
Pokhara.
Nonostante le cattive condizioni dovute all’area collinare che
attraversa, la prima tratta fino alla cittadina di Hetauda, poco meno di metà
percorso, offre delle meravigliose viste delle cime innevate, oltre a gradevoli
paesaggi bucolici.
In particolare dalla cittadina di Daman, situata a circa 2.300 metri di
altitudine, si hanno alcune delle viste più ampie della catena himalayana; al
contrario, verso sud lo sguardo si perde nella sterminata pianura del Terai.
Hetauda è invece una cittadina molto poco attraente ma piuttosto nota
essendo l’incrocio della Tribhuvan Highway con la Mahendra Highway.
La Siddhartha Highway, che collega il confine indiano di Sunauli con la
città di Pokhara, è lunga circa 180 km e venne costruita tra il 1964 ed il 1971
con l’aiuto del governo indiano.
A causa della particolare irregolarità del territorio, attraversando soprattutto
zone collinari, la Siddhartha Highway è stretta e tortuosa, ed in alcuni punti
soggetta a frane.
In particolare la prima tratta dopo la cittadina di Butwal, che si trova
all’incrocio con la Mahendra Highway, attraversa una vallata le cui colline
situate sopra alla strada tendono a sgretolarsi, in particolare dopo non rare
pioggie torrenziali.
La zona, comunque, offre gradevoli paesaggi ed ha una minima importanza
archeologia per il ritrovamento di alcuni resti di antichi ominidi.
Stando alle indicazioni dei cartelli presenti lungo la Siddhartha
Highway si tratterebbe del rampithecus, che per anni venne considerato come la
prima forma di ominide asiatica, ma studi più approfonditi dimostrarono poi
essere una sottospecie dello shivapithecus, piuttosto noto e diffuso nel
subcontinente indiano.
Salendo gradualmente, la Siddhartha Highway continua ad offrire
piacevoli paesaggi bucolici ed a circa due terzi del percorso passa nei pressi
dell’interessante cittadina di Palpa, o Tansen, uno dei pochi centri urbani di
un certo interesse storico ed artistico al di fuori della Valle di Kathmandu,
grazie al fatto di essere stata la capitale di un piccolo ma potente regno (per
ulteriori dettagli su Palpa-Tansen rimandiamo ad un post a questa interamente
dedicato http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2017/04/la-cittadina-di-palpa-tansen.html).
Dopo Palpa la Siddhartha Highway inizia ad avvicinarsi all’Himalaya,
offrendo qualche vista sulle montagne, mentre si può dedurre di essere nei
pressi di Pokhara dalla migliore condizione del manto stradale.
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