domenica 14 maggio 2017

Le strade del Nepal

Un posto di controllo lungo la Mahendra Highway
Uno dei più gravi problemi che affliggono il Nepal è la pessima condizione delle strade.
I motivi sono di varia natura, a cominciare dal territorio molto irregolare, composto prevalentemente da colline e montagne, che rendono i costi di costruzione e manutenzione molto alti, e richiedono notevoli capacità e sforzi ingegneristici.
L’instabilità geologica del paese è un’altra causa, purtroppo irrisolvibile, con numerose aree soggette a frane in grado di cancellare lunghi tratti asfaltati; a questo si aggiungono le periodiche innondazioni delle pianure durante i monsoni ed i non infrequenti terremoti che saltuariamente colpiscono varie zone del Nepal.
Anche le scarse risorse finanziarie del paese sono un chiaro motivo della cattiva condizione delle strade nepalesi, cui bisogna però aggiungere anche poca volontà e lungimiranza politica, considerando che il Nepal praticamente non possiede ferrovie (esclusi trenta chilometri in pianura) e che il settore aviario è ancora pochissimo sviluppato.
Oltretutto, rispecchiando la distribuzione della popolazione, limitata ad aree piuttosto definite, le principali strade nepalesi non sono neppure tantissime.
La più lunga è la Mahendra Highway, che collega il posto di confine occidentale con l’India di Mahendranagar, con quello orientale di Kakarbhitta; la Prithvi Narayan Highway è la strada che unisce Kathmandu con Pokhara ed è la più frequentata dai visitatori stranieri, oltre che da numerosi locali; la Tribhuvan Highway è stata la prima strada a collegare la Valle di Kathmandu con il mondo esterno, nel particolare con il posto di confine indo-nepalese di Birganj; la Siddhartha Highway infine unisce Pokhara con il confine di Sunauli.

La Mahendra Highway è lunga ben 1.027 km, attraversando tutto il Terai, e le sue condizioni possono variare notevolmente, seppur, scorrendo prevalentemente in pianura, sia in generale migliore delle altre strade nepalesi.
I problemi più gravi che si incontrano nel suo lungo percorso sono creati dalle innondazioni causate dalle pioggie monsoniche.
La zone più colpite sono quelle occidentali, per la presenza di numerosi corsi d’acqua, ma, specialmente durante un monsone regolare o particolarmente potente, tutta la Mahendra Highway è a rischio allagamenti.
Nonostante la notevole lunghezza e l’indubbia utilità pratica, questa strada non attraversa nessuna zona di particolare interesse, a parte la tratta più occidentale dove si trovano due importanti aree naturalistiche: la Sukla Phanta Wildlife Reserve ed il Bardia National Park.
Nella zona centrale la Mahendra Highway collega tre città che devono la loro relativa importanza e sviluppo proprio per essere situate all’incrocio con altre strade di cui vedremo di seguito: Butwal, Narayanghat ed Hetauda.
Anche nell’altrimenti anonima tratta orientale la Mahendra Highway attraversa alcune aree forestali dove vivono numerose specie animali; in particolare funge da confine meridionale della Koshi Tappu Wildlife Reserve.

La Prithvi Narayan Highway è lunga 174 km e venne costruita tra il 1967 ed il 1974 per collegare la Valle di Kathmandu con la città di Pokhara.
Attraversando irregolari zone di collina, le condizioni di questa strada non sono ottimali, cui si aggiunge anche un sempre crescente traffico che rende i tempi di percorrenza piuttosto lunghi.
A parte questi problemi, la Prithvi Narayan Highway è una strada piuttosto piacevole, grazie alle bellezze naturalistiche, scorrendo per lunghi tratti tra tipici terrazzamenti e vicino a corsi d’acqua: prima il torrente Mahesh Kola, poi il fiume Trisuli, quindi il Marsyangdi Kola ed il Seti Gandaki.
Nelle giornate limpide, in molti punti si possono anche ammirare le cime innevate dell’Himalaya.
A circa metà strada si incontra la poco attraente città di Mugling, di una minima importanza come centro per i trasporti in quanto da qui parte una deviazione che la collega con Narayanghat, lungo la appena descritta Mahendra Highway.
Sempre in questa zona si trovavano due luoghi di un certo interesse storico, artistico e religioso, la città di Gorkha ed il tempio di Manakamana, ma entrambi hanno subito parecchi danni durante il terremoto del 25 Aprile 2015, che ebbe l’epicentro poco lontano da lì.

Costruita nel 1956 grazie al governo indiano, la Tribhuvan Highway è lunga 158 km e collega la Valle di Kathmandu con il confine di Birganj.
In realtà non parte proprio da Kathmandu ma da Naubise, situata a 29 km, lungo la già citata Prithvi Narayan Highway che collega la capitale con Pokhara.
Nonostante le cattive condizioni dovute all’area collinare che attraversa, la prima tratta fino alla cittadina di Hetauda, poco meno di metà percorso, offre delle meravigliose viste delle cime innevate, oltre a gradevoli paesaggi bucolici.
In particolare dalla cittadina di Daman, situata a circa 2.300 metri di altitudine, si hanno alcune delle viste più ampie della catena himalayana; al contrario, verso sud lo sguardo si perde nella sterminata pianura del Terai.
Hetauda è invece una cittadina molto poco attraente ma piuttosto nota essendo l’incrocio della Tribhuvan Highway con la Mahendra Highway.

La Siddhartha Highway, che collega il confine indiano di Sunauli con la città di Pokhara, è lunga circa 180 km e venne costruita tra il 1964 ed il 1971 con l’aiuto del governo indiano.
A causa della particolare irregolarità del territorio, attraversando soprattutto zone collinari, la Siddhartha Highway è stretta e tortuosa, ed in alcuni punti soggetta a frane.
In particolare la prima tratta dopo la cittadina di Butwal, che si trova all’incrocio con la Mahendra Highway, attraversa una vallata le cui colline situate sopra alla strada tendono a sgretolarsi, in particolare dopo non rare pioggie torrenziali.
La zona, comunque, offre gradevoli paesaggi ed ha una minima importanza archeologia per il ritrovamento di alcuni resti di antichi ominidi.
Stando alle indicazioni dei cartelli presenti lungo la Siddhartha Highway si tratterebbe del rampithecus, che per anni venne considerato come la prima forma di ominide asiatica, ma studi più approfonditi dimostrarono poi essere una sottospecie dello shivapithecus, piuttosto noto e diffuso nel subcontinente indiano.
Salendo gradualmente, la Siddhartha Highway continua ad offrire piacevoli paesaggi bucolici ed a circa due terzi del percorso passa nei pressi dell’interessante cittadina di Palpa, o Tansen, uno dei pochi centri urbani di un certo interesse storico ed artistico al di fuori della Valle di Kathmandu, grazie al fatto di essere stata la capitale di un piccolo ma potente regno (per ulteriori dettagli su Palpa-Tansen rimandiamo ad un post a questa interamente dedicato http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2017/04/la-cittadina-di-palpa-tansen.html).

Dopo Palpa la Siddhartha Highway inizia ad avvicinarsi all’Himalaya, offrendo qualche vista sulle montagne, mentre si può dedurre di essere nei pressi di Pokhara dalla migliore condizione del manto stradale.

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