giovedì 11 maggio 2017

Le conifere del Nepal, II parte

Il larice del Sikkim (larix griffithii)
In questa seconda parte dedicata alle conifere del Nepal, descriveremo brevemente le rimanenti specie della famiglia pinaceae: i 2 generi picea (pecci), i 2 larix (larici) e l’1 di cedrus (cedro) e tsuga (tsuga).

Famiglia Pinaceae
Genere Picea
I pecci sono conifere di grandi dimensioni utilizzate dall’uomo fin dall’antichità per numerose caratteristiche: il resistente legno per l’edilizia e la liuteria, la buona cellulosa per la produzione di carta, l’abbondante resina per la produzione di pece (che prende il nome proprio da queste conifere) ed a scopo ornamentale, grazie al portamento simmetrico, che ne fa anche una delle specie più diffuse come albero natalizio.
Riguardo alla somiglianza con altre specie di conifere, i pecci si distinguono facilmente dagli abeti per avere le pigne pendule invece che erette, mentre la differenza con pini, larici e cedri è data dagli aghi che sono attaccati al ramo singolarmente invece che a mazzetti.
Altra caratteristica tipica dei pecci è l’aspetto dei rami una volta che hanno perso gli aghi, sui quali sono presenti i resti del pulvino (l’attaccatura dell’ago al ramo), mentre negli altri genere i rami risultano completamente lisci.
Delle due specie presenti in Nepal, il peccio morinda, o dell’Himalaya Occidentale (picea smithiana) è il più diffuso, reperibile ad altitudini tra i 2.400 ed i 3.600 metri, con dimensioni raggiungono in media i 40-55 metri di altezza.
Come nel caso dell’abete pindrow (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2017/05/le-conifere-del-nepal-i-parte.html) anche il termine morinda deriva dall’orginale termine nepalese che ne certifica l’abbondanza locale.
Il peccio del Sikkim (picea spinulosa) è estremamente simile al precente per altitudine e dimensioni, e si distingue principalmente per la distribuzione nella parte più orientale dell’Himalaya: Nepal, Sikkim e Bhutan.

Genere Larix
Il genere larix comprende circa 10-15 specie di conifere, le uniche decidue e non sempreverdi, perdendo i loro aghi in autunno ed inverno.
Altra caratteristica degli aghi dei larici è quella di essere relativamente corti, dai 2 ai 4 cm, e raggruppati su brachiblati a gruppi molto numerosi di 20-40 (per fare un confronto, i gruppi di brachiblasti dei pini sono composti da 2, 3 o 5 aghi).
Le specie di larix presenti in Nepal sono due: il larice del Sikkim (larix griffithii) ed il larica del Langtang (larix himalaica).
Reperibile tra i 3.000 ed i 4.000 metri di altitudine, nella regione orientale dell’Himalaya, il larice del Sikkim è un albero di medie dimensioni, con un’altezza intorno ai 20-25 metri, mentre il diametro non supera il metro.
Il larice del Langtang è molto simile al precedente, dal quale si distingue per l’areale leggermente più occidentale, essendo l’area del Langtang situata nella zona centrale del Nepal, e dell’Himalaya, a nord della Valle di Kathmandu.

Genere Cedrus
Il cedro deodara (cedrus deodara)
I cedri sono conifere tipiche dell’area mediterranea, dove ne sono presenti 3 specie, e della zona occidentale dell’Himalaya, che ospita il cedro deodara (cedrus deodara), ad altitudini comprese tra i 1.500 ed i 3.200 metri.
Si tratta di una grande albero che raggiunge in media i 40-50 metri di altezza, con aghi tra i 3 ed i 5 cm, raggruppati su brachiblasti in ciuffetti da 20-30.
Come nel caso dei suoi parenti mediterranei, il cedro dell’Himalaya (altro nome comune del cedro deodara) è ampiamente coltivato per il legno, noto per la sua eccezionale durata, seppur non sia molto resistente e viene usato principalmente per grandi lavori, come nel campo dell’edilizia, piuttosto che per prodotti di piccole dimensioni come tavoli e sedie.
Nel subcontinente indiano il cedro deodara è da secoli utilizzato per l’aroma ed alcune proprietà antimicotiche, sfruttate per tenere al sicuro spezie, granaglie e carne, mentre in occidente è noto soprattutto come pianta ornamentale per parchi a giardini.


Genere Tsuga
Le tsuga sono conifere originarie di Asia e Nord America, che ne ospitano rispettivamente 5 e 4 specie.
Di varie dimensioni, alcune possono raggiungere i 70 metri, le tsughe si distinguono da pini, cedri e larici per avere aghi singoli invece che a mazzetti, dagli abeti per avere le pigne pendule e dai pecci per gli aghi piatti invece che a sezione romboidale.
L’unica specie presente in Nepal è la tsuga dumosa, chiamata in inglese cicuta himalayana, seppur non abbia nessuna relazione con la pianta di cicuta (conium maculatum) ed il nome le è stato dato per l’odore delle foglie che ricorda quello della pianta velenosa.

Rinvenibile anche a basse quote, da circa i 1.500 m s.l.m., la tsuga dumosa raggiunge un’altezza tra i 20 ed i 25 metri, e si distingue dalle altre conifere, per la caratteristica, tipica di quasi tutte le specie tsuga, di avere aghi con due striscie bianche nella parte inferiore.

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