lunedì 10 ottobre 2016

I bovidi in India, II parte

Il gaur
5) La gazzella indiana, o chinkara (gazella benettii), è una specie nativa di Iran, Afghanistan, Pakistan e India.
In realtà nei primi tre paesi, a causa di una caccia indiscriminata, ne esistono solo poche migliaia, mentre in India pare che ne esistano ancora quasi un milione, rendendola una specie a rischio minimo di estinzione.
Grazie alla capacità di sopravvivere a lungo senz’acqua e a causa della timidezza verso gli umani, la chinkara abita prevalentemente zone desertiche, soprattutto il grande Thar Desert, dove sembra ne vivano più di 80 mila esemplari.
Alta circa 65 cm e con corna che possono arrivare fin quasi ai quaranta, la gazzella indiana, come tutti i suoi simili, è molto agile e veloce, qualità utili per sfuggire ai predatori naturali, ma che attirano le attenzioni dei cacciatori.
Secondo alcuni studi, pare che tra le cause dell’estinzione dei ghepardi asiatici in India, avvenuta a circa metà del secolo scorso, la diminuzione delle chinkara, loro preda preferita, sia stata una delle più gravi.

6) L’antilope cervicapra, o blackbuck (antilope cervicapra), è un’elegante antilope originaria del sub-continente indiano, sebbene oggi si sia estinta in Bangladesh e in Pakistan, ed in Nepal ne esistano solo circa 200 esemplari.
In India, nonostante la feroce caccia di cui è stata vittima fino ad un recente passato, l’antilope cervicapra è piuttosto diffusa sia in aree desertiche, zone costiere e montagne, ed il suo stato di conservazione attuale è prossimo alla minaccia.
Avendo nella velocità la miglior arma per sfuggire ai predatori naturali, preferisce praterie e foreste non molto fitte, per poter avvertire i pericoli in tempo per scappare.
Fisicamente, la caratteristica principale delle antilopi cervicapra sono le lunghe corna, presenti nei maschi ma qualche volta anche nelle femmine, dirette all’indietro a forma di V, attorcigliate con tre leggere curvature, e di lunghezza variabile tra i 35 ed 75 cm.
Il corpo è piuttosto esile ed allungato, con un’altezza al garrese intorno ai 75 cm ed un pelo di colore bianco all’interno delle zampe e sul ventre, ed il resto marrone, più scuro nei maschi e con l’avanzare dell’età.

7) L’antilope quadricorne, o chousingha (tetracerus quadricornis), è un’altra antilope endemica del subcontinente indiano, presente in gran parte dell’India e nella zona centrale del Nepal.
Alta circa mezzo metro, il chousingha, come si intuisce anche dal nome italiano, è dotato, negli individui maschi, di quattro corna, che seppur di piccole dimensioni, hanno da sempre attirato i cacciatori di trofei, anche perché, al contrario dei palchi dei cervidi (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/10/i-cervidi-in-india.html), le corna dei bovidi sono perenni e non cadono mai.
Nonostante l’ampio e dispersivo areale, la maggior parte degli esemplari di chousingha (circa 10 mila nel 2001) vivono all’interno di aree protette, e seppur risenta della continua diminuzione dell’habitat per fare posto a coltivazioni, al momento viene considerato una specie vulnerabile.

8) Il bharal (pseudois nayaur), chiamato in inglese himalayan blue sheep, è un bovide della sottofamiglia dei caprinae, piuttosto diffuso nelle montagne himalayane, di India, Nepal, Bhutan, Tibet e Pakistan.
Con un’altezza tra i 70 ed i 90 cm, il bharal è una capra di medie dimensioni, dotata di corna sia nei maschi che nelle femmine, seppur nei primi possano essere piuttosto grandi, fino ad 80 cm, con due curve che le rendono simili a baffi al contrario, mentre nelle femmine sono puntate verso l’alto e non superano i 20 cm.
Un luogo dove è molto facile avvistare il bharal è la valle di alta montagna che porta dal paesino sacro di Gangotri, a circa 3.200 m s.l.m., fino a Gaumukh (a 4.000 metri), la grotta dalla quale nasce il fiume Gange.
Lungo il percorso, di circa 18 chilometri, oltre ad ammirare i meravigliosi paesaggi delle cime innevate, si può cercare di individuare qualche bharal, seppur il loro manto grigio, già da poca distanza, riesca spesso a mimetizzarsi molto bene tra le pietraie.
Grazie a questo infatti, i bharal tendono a rimanere fermi quando sentono un pericolo che si avvicina, per poi fuggire molto agilmente saltando tra le rocce quando pensano di essere stati scoperti.
Il loro stato di conservazione è considerato a rischio minimo, grazie alle remote regioni in cui vive, che lo rendono pressoché immune dal bracconaggio e da predatori naturali, a parte il rarissimo leopardo delle nevi.

9) Il gaur (bos gaurus) è il più grande bovide rimasto al mondo, con un’altezza al garrese di 170-220 centimetri.
I maschi sono il 25% più grandi delle femmine ed anche la forma domestica, chiamata gayal (bos frontalis), è leggermente più piccola.
Il peso può raggiungere addirittura la tonnellata e mezzo, rendendolo il quinto animale di terra più grande, dietro ad elefanti, rinoceronti, ippopotami e giraffe.
Caratteristiche fisiche molto evidenti del gaur sono le grandi corna, presenti in entrambi i sessi, e la cresta muscolare sopra alle spalle, molto accentuata nei maschi adulti
Storicamente l’areale del gaur comprendeva tutto il sud ed il sud-est asiatico e seppur ora sia ancora presente in queste zone, la popolazione è diminuita e molto frazionata.

Il numero più consistente di gaur vive in India, circa 20.000, di cui molti in parchi nazionali, quindi protetti e sono considerati una specie vulnerabile.

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