sabato 15 ottobre 2016

Lo stato indiano del Sikkim

Il Sikkim è uno stato indiano d’alta montagna, che confina a ovest con il Nepal, a nord con la Cina, a est con Cina e Bhutan, e a sud con il West Bengal.
Le prime popolazioni che si stabilirono in queste remote zone, nel XIII secolo, furono i Lepcha, una comunità tribale di origine incerta, mentre dal XV secolo in poi iniziò l’immigrazione dal Tibet, dovuta ai conflitti religiosi tra i diversi ordini buddisti, con i tibetani che soppiantarono lentamente i Lepcha.
Il Regno del Sikkim venne fondato nel 1642 ed era molto più esteso degli attuali confini dello stato indiano moderno, ridottisi a causa delle sconfitte nelle guerre contro i nepalesi ed i bhutanesi.
Nel 1835 iniziarono le prime ingerenze inglesi, che da quell’anno convinsero il chogyal, nome dei re in Sikkim, a cedergli, con un affitto annuale, la zona di Darjeeling.
Questo chiaramente non piacque ai tibetani, che consideravano ormai il Sikkim come uno stato vassallo, e nel 1886 invasero il paese, per essere respinti dagli inglesi, che due anni dopo compirono anche un’ardita spedizione punitiva a Lhasa.
Con l’indipendenza indiana, i trattati tra il governo britannico ed il Sikkim passarono all’India, che ne fece uno stato vassallo nel 1950, mentre all’interno crescevano le proteste e le richieste di un governo più democratico di quello dei chogyal, tanto che nel 1975 venne indetto un referendum che vide il 97% della popolazione votare e favore dell’annesione all’India e quindi all’abolizione della monarchia.

Oggigiorno il Sikkim conserva un’atmosfera tipicamente buddista, con alcuni importanti gompa (monasteri) sparsi in quasi tutto il territorio.
Circa un quarto dello stato è occupato dal Kangchenjunga National Park, che però è in gran parte accessibile solo agli alpinisti esperti interessati a scalare il Kangchenjunga, che con i suoi 8.586 metri d’altezza è la terza montagna più alta al mondo.
Purtroppo anche per i trekking in altre zone del Sikkim bisogna richiedere permessi speciali, soprattutto nei pressi dei confini, e far parte di escursioni organizzate, escludendo in parte la zona meridionale del KNP (di cui tratteremo in fondo a questo post), ma comunque il Sikkim offre tantissime possibilità di piacevoli camminate tra le montagne.

La maggior parte dei centri urbani è situata nella zona meridionale ed hanno dimensioni modeste: Gangtok (1.600 m s.l.m.), la capitale del Sikkim, è la città più grande con circa 100.000 abitanti, e seppur recentemente si stia sviluppando in fretta, offre ancora un’atmosfera piacevole e buoni servizi per i viaggiatori.
Oltre a questo Gangtok ospita alcuni monasteri, tra cui il notevole Enchey Gompa e può essere un’ottima base per alcune interessanti escursioni nei dintorni, come la cittadina di Rumtek, che ospita l’omonimo monastero, il Tashi View Point ed il Ganesh Tok, due punti panoramici dai quali ammirare il Kangchenjunga, ed il Tsomgo Lake, un lago di montagna, sacro ai buddisti locali.
Sempre non molto lontano da Gangtok sono presenti anche due piccole riserve naturali, dove incontrare alcune specie di uccelli e mammiferi molto interessanti, come ad esempio il raro panda rosso.
Il Fambong Lho Wildlife Sanctuary ed il Kyongnosla Alpine Sanctuary si trovano rispettivamente a 25 e 37 chilometri da Gangtok, dove è possibile raccogliere informazioni accurate ed organizzare un’escursione.

L’area del Sikkim che si sviluppa a nord di Gangtok è sparsamente abitata a causa delle alte montagne e l’unico luogo di un certo interesse è Phodong, dove si trova un gompa simile a quello di Rumtek.
Oltre Phodong la strada risale il corso del fiume Teesta, fino alla Valle di Yumthang ed al confine con la Cina, segnato da vette intorno ai 7.000 metri di altezza.

A est di Gangtok, si estende la parte del Sikkim più interessante e visitata, grazie alla presenza di discrete strade e la vicinanza con Darjeeling, nota stazione turistica del West Bengal.
Pelling (2.150 m s.l.m.) è un piccolo villaggio composto essenzialmente da una lunga fila di alberghi, ma con un’ottima vista sul Kangchenjunga ed altre vette himalayane, e la possibilità di fare delle interessanti passeggiate nei dintorni.
Ad esempio, il Pemayangtse Gompa e lo Sangachoeling Gompa sono due monasteri molto caratteristici e dotati di una piacevole atmosfera; dal secondo si gode anche di un’ottima vista del panorama circostante.
L’antica capitale del Sikkim era Rabdentse, a circa 7-8 chilometri da Pelling, dove oggi si trovano le suggestive rovine del Palazzo Reale.
A 10 chilometri da Pelling, sulla strada per Yuksom, di cui accenneremo più avanti, si trovano le Rimbi Falls, piccole ma graziose cascate immerse nel verde.
Allontanandosi da Pelling, a circa 27 chilometri è situato l’incantevole Khecheopari Lake, un piccolo lago di montagna sacro ai buddisti.
Tashiding (1.246 metri di altitudine) è un piccolo villaggio ai piedi di una collina sulla cui cima si trova il veneratissimo Tashiding Gompa e dove è possibile alloggiare in alcuni semplici alberghi.
Yuksom (1.780 m s.l.m.) si trova alla fine della strada statale ed è considerato il punto  d’inizio del trekking del Kangchenjunga.
Anche a Yuksom sono presenti un grande monastero ed alcune semplici alberghi dove pernottare.

Questi luoghi attorno a Pelling possono essere visitati con dei fuoristrada, ma anche a piedi compiendo un trekking circolare che tocca nell’ordine: il Lago di Khecheopari, Yuksom, Tashiding e Legship.
All’interno del KNP, si può invece percorrere l’impegnativo trekking che porta da Yuksom al Goecha La, un passo, situato a 4.940 metri di altitudine, che offre una meravigliosa vista del Kangchenjunga.

Seppur le tappe non siano eccessivamente distanti tra loro, la notevole altitudine richiede una certa preparazione, mentre le scarse possibilità di rifugio, richiedono un minimo di organizzazione, magari avvalendosi di alcune delle agenzie di Gangtok. 

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