sabato 8 ottobre 2016

L'India nord-orientale, II parte

Angami Naga 1875.JPG
Disegno di un guerriero della tribù Angami Naga 
4) Oltre il confine occidentale della punta meridionale dell’Assam, circondato dal Bangladesh, si trova il Tripura (abitanti 3,6 milioni) che, con una superficie di poco più di 10 milioni di chilometri quadrati, è il terzo stato più piccolo dell’India.
A causa delle ridotte dimensioni, sia il Tripura che la sua capitale Agartala non hanno molto da offrire, seppur lo stato  sia coperto per circa il 60% da boschi e bambù, ed Agartala sia una città piuttosto tranquilla, almeno secondo gli standard delle capitali degli altri stati indiani.
Tra i siti che meritano una citazione vi è Unakoti, un antico centro di pellegrinaggio induista nei pressi del quale vi sono migliaia di grandi sculture di pietra di divinità indù.
La maggior parte degli abitanti del Tripura, circa il 70%, è bengalese, mentre il restante 30% fa parte dei 19 gruppi etnici riconosciuti, tra cui la tribù kokborok, che rappresenta circa il 17% della popolazione dello stato e poco più del 50% dei gruppi etnici tripuri.
Anche la divisione linguistica dello stato segue queste statistiche, con bengalese e kokborok considerate lingue ufficiali.

5) A est del Tripura, si estende lo stato del Mizoram (abitanti 1 milione), praticamente incuneato tra il Bangladesh e la Birmania.
Come suggerito anche dall'etimologia del nome, Terra dei Mizo, che a sua volta significa popolo, mi, delle colline, zo, il Mizoram ospita numerose verdeggianti colline e valli, con circa il 70% dello stato ricoperto da foreste.
La maggior parte della popolazione fa parte di varie etnie diverse, ma legate tra loro sia culturalmente che linguisticamente, e che formano appunto il gruppo etnico e linguistico dei mizo.
Secondo il censimento del 2011, il 95% degli abitanti del Mizoram sono appartenenti a gruppi tribali.
Religiosamente la maggior parte degli abitanti segue il cristianesimo, circa l’87%, in seguito ad un’opera di convertimento da credenze animistiche avvenuto all’inizio del XX secoli, mentre l’8% pratica il buddismo e solo circa il 2-3% l’induismo.
Alcune migliaia di mizo si sono invece convertiti all’ebraismo, sostenendo di essere una delle tribù judaiche smarrite.
Per quanto riguarda la lingua, nel Mizoram quella ufficiale è il mizo, parlato dal 73% degli abitanti, ma anche l’inglese è molto diffuso, grazie ad un’alfabetizzazione che supera il 90%.

6) La parte nord-orientale del Mizoram confina con il Manipur (abitanti 2,8 milioni), che ospita almeno una ventina di gruppi tribali differenti.
I Meetei, etnia tibeto-birmana, costituiscono la maggior parte della popolazione, e sono a loro volta divisi in altre sottotribù come quelle dei Kuki e dei Naga, le più potenti e quindi spesso in lotta tra loro.
La lingua più diffusa è il manipuri, parlato da circa il 53% della popolazione, mentre la percentuale rimanente è divisa in altri linguaggi tribali tra cui il thado, circa il 7% ed il tangkhul circa il 6%,
Il territorio del Manipur è occupato da numerose colline, valli, fiumi, laghi ed una copertura forestale che supera il 60% della superficie.
Anche la capitale Imphal è circondata da laghi e colline boscose, e seppur non offra particolari attrazioni, è una cittadina piacevole, dove incontrare individui appartenenti a diverse etnie e andare alla ricerca del peculiare artigianato locale.

7) Lo stato del Nagaland (abitanti 2 milioni) confina ad ovest e a nord con l’Assam, a nord-est, per una breve frazione, con l’Arunachal Pradesh, e est con la Birmania e a sud con il Manipur.
Caratterizzato come tutti gli altri stati nord-orientali dalla presenza di sterminate foreste, il Nagaland è la terra dei Naga, una numerosa tribù molto diffusa in quest’area ma dalle origini incerte, forse addirittura discendenti dalla razza mongolica, comunque accertabili da fin prima dell’arrivo degli Ahom, comunemente stabilito intorno al XIII secolo.
La capitale del Nagaland è Kohima, famosa per una battaglia durante la Seconda Guerra Mondiale, precisamente nell’Aprile del 1944, tra l’esercito anglo-indiano e quello giapponese, che assediò senza successo Kohima e Imphal.
L’etnia Naga predominante è divisa in varie tribù rendendo le divisioni etnico-linguistica alquanto frazionate e problematiche, tanto che sembra addirittura che ogni tribù possegga propri dialetti incomprensibili agli altri, rendendo quindi necessario eleggere l’inglese come lingua ufficiale dello stato.
La divisione religiosa del Nagaland, invece, non presenta particolari problemi essendo cristiani quasi l’88% degli abitanti e poco meno del 9% induisti.
La Chiesa predominante è quella Battista, introdotta nel XIX secolo, dalla missione dell’Assam, con lo scopo di convertire le popolazioni locali di religioni animiste.

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