sabato 29 ottobre 2016

L'Islam in India, lo stile architettonico indo-islamico cosiddetto delle province, nord

Come descritto nei post riguardo la storia dell’Islam in India (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/search/label/L%27Islam%20in%20India), seppur spesso i regnanti mussulmani ebbero sotto il loro potere gran parte del subcontinente indiano, fin dai tempi del Sultanato di Delhi si verificarono delle scissioni, che crearono piccoli e grandi regni islamici più o meno indipendenti.
Jaunpur Jama Masjid.jpg
La Jama Masjid di Jaunpur
Lo stile architettonico indo-islamico sviluppato da queste dinastie è piuttosto eterogeneo e ciò che li accomuna non sono tanto le similitudini bensì l’indipendenza artistica, che seguiva essenzialmente i gusti personali dei sovrani che li commissionavano.

Nel nord dell’India si possono osservare ottimi esempi in numerose aree e città che furono in vari periodi governate da regnanti mussulmani con spiccati interessi architettonici: i Sultani del Bengala, i Nababbi di Lucknow, i Sultani di Jaunpur, i Nababbi di Bhopal ed il Sultanato di Gujarat, sviluppatosi poi con i Nababbi di Junagadh.
Nel sud invece, si creò nel 1347 il Sultanato dei Bahmani che nel 1527 verrà sostituito dai cinque Sultanati del Deccan, da cui sorgeranno infine i Nizam dello stato di Hyderabad.

Il Sultanato del Bengala
Il Sultanato del Bengala si creò con l’indipendenza di quest’area da Delhi già nel 1342 e seppur venne poi riassorbito dall’Impero Moghul nel 1576, manterrà una certa indipendenza fino all’arrivo dei britannici.
Questo permise anche ai ricchi sovrani di creare un proprio stile architettonico, dove chiaramente sono numerose le contaminazioni locali bengalesi.
Molte di queste opere si trovano attualmente nel territorio del Bangladesh, che costituiva il fulcro del Sultanato del Bengala.
Qui ottimi esempi di architettura indo-islamica del Sultanato del Bengala si possono ammirare nella cittadina di Bagerhat, ricca di pregiate moschee di tale importanza storico-artistica da essere protette dall’UNESCO.
Nello stato indiano del West Bengal poco lontano dal confine con il Bangladesh si trova l’Adina Mosque, costruita nel 1373 e considerata ancora oggi la moschea più grande del subcontinente indiano.
Purtroppo ne sono rimaste solo delle rovine, comunque impressionanti per dimensioni.

I Nababbi di Lucknow
I Nababbi di Lucknow erano famosi per il loro stile di vita eccentrico di cui si possono riscontrare ampie tracce nelle originali opere architettoniche da loro create.
I complessi della Bara Imambara e della Chota Imambara sono giustamente piuttosto famosi, tanto che le abbiamo dedicato un post, al quale rimandiamo (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/10/la-citta-di-lucknow.html).

I Sultani di Jaunpur
Jaunpur è oggi una polverosa e caotica città sperduta nella desolata campagna gangetica dello stato indiano dell’Uttar Pradesh, ma in passato è stata la capitale di un piccolo regno mussulmano sotto la dinastia Sharqi che governò quest’area dal 1394 al 1479.
Questi sovrani tenevano in grande considerazione il patrocinio delle arti e seppur regnarono per un breve periodo, i loro gusti ricercati influirono sia sulla musica che l’architettura.
Le opere più importanti ammirabili ancora oggi a Jaunpur sono la Atala Masjid, la Lal Darwaja Masjid e la Jama Masjid dotate di caratteristiche facciate dotate di eleganti archi, quasi addossate sulla grande cupola principale.

I Nababbi di Bhopal
Lo stato di Bhopal venne fondato da Dost Mohammad Khan, un soldato afghano al servizio dei Moghul, che alla morte di Aurangzeb nel 1707 conquistò alcuni territori e creò il proprio regno che resistette sotto varie forme di protettorato, prima dei Nizam di Hyderabad poi dei britannici, fino al 1949.
Una caratteristica peculiare di questo lungo dominio del Nababbi di Bhopal fu l’essere stato governato da ben 4 donne, chiamate Begum, che si dedicarono molto sapientemente anche alle infrastrutture della città, come il sistema fognario, le ferrovie e le poste, e chiaramente anche alla costruzione di grandi moschee.
La più nota è la Taj-ul-Masajid, che letteralmente significa la Regina delle Moschee, e seppur non sia mai stata portata a compimento è particolarmente bella, con i tetti dei minareti e delle cupole di marmo bianco che constrasta molto bene con il marroncino dell’arenaria.
Nei pressi si trova anche il Taj Mahal Palace, un grande palazzo voluto come la moschea dalla Shah Jahan Begum che regnò  su Bhopal verso la fine del XIX secolo.
La Jama Masjid, costruita nel 1837 è caratterizzata da tozzi minareti e da tre cupole bianche, mentre la Moti Masjid possiede dei minareti rosso cupo ed una facciata in marmo bianco.
Una citazione merita anche la Dhai Seedi ki Masjid, situata all’interno di un ospedale, che viene considerata la moschea più antica di Bhopal e la più piccola dell’Asia.

Il Sultanato del Gujarat
La Jama Masjid di Ahmedabad, prima del crollo dei minareti
Il potente Sultanato del Gujarat regnò quasi duecento anni, dal 1407 al 1573, dalla capitale Ahmedabad, dove sono state costruite un buon numero di pregevoli moschee.
Purtroppo l’area del Gujarat è spesso vittima di devastanti teremoti che hanno danneggiato molti edifici della città tra cui, in particolare, i minareti di molte moschee, che non erano di certo costruiti per reggere le forti vibrazioni delle scosse sismiche.
Anzi, una particolarità di alcune moschee di Ahmedabad è proprio la presenza di cosiddetti minareti oscillanti, dovuta alla particolarità che se uno viene fatto vibrare, dopo qualche secondo anche l’altro subirà un’oscillazione.
Classico esempio è la massiccia Jama Masjid, fatta costruire nel 1423 da Ahmed Shah, il fondatore della città nel 1411, della quale gli alti minareti “oscillanti” furono danneggiati dal sisma del 1819 e definitivamente distrutti da quello del 1957, senza contare gli ulteriori danni alla struttura principale, composta da ben 15 cupole e 260 colonne, causati dal terremoto del 2001.
Anche la Ahmed Shah’s Mosque del 1414 venne fatta costruire dal sovrano Ahmed Shah e con le sue splendide colonne e jali (finestre composte da lastre di marmo traforate) è la più antica moschea della città.
La Sidi Sayyed’s Mosque è nota per la ricercatezza dei jali tra cui uno molto elegante che rappresenta un albero.
La Sidi Bashir Mosque possiede due elaborati e massicci minareti oscillanti, inseriti, con gusto, nelle mura del portale centrale; purtroppo il sisma del 2001 ha provocato alla struttura danni notevoli.
Anche la Raj Babri Masjid possedeva due minareti oscillanti di cui uno venne danneggiato dagli inglesi che cercavano di studiare la struttura ed entrambi crollarono durante il terremoto del 2001.

I Nababbi di Junagadh
Ma l’opera più originale del Gujarat, e forse dell’India, è il piccolo complesso della Mahabat Maqbara nella città di Junagadh, dove si trovano due eleganti e decoratissimi mausolei, dedicati a due passati Nababbi.
Oltre alla profusione di intricate finestre, guglie e cupole, molto caratteristici sono i quattro minareti della tomba Bahar-ud-din Bhar, dotati di inusuali ed eleganti scale a chiocciola esterne; stile che viene ripreso anche nella vicina e più recente moschea.

Purtroppo non si conosce molto di questo meraviglioso monumento a parte il fatto che venne edificato intorno al 1892.

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