giovedì 16 giugno 2016

Parabola sul dio Indra, il karma ed il pappagallo

Conoscere il karma vuol dire conoscere il fato, sebbene il fato non sia così facile da conoscere, visto che, stando alla seguente storiella, perfino le divinità fanno fatica a comprenderlo.
Indra, il Re degli Dei, aveva un pappagallo domestico.
Un giorno pensò “Prima o poi il mio bellissimo pappagallo morirà. Quando succederà?”.
Quest’idea si insinuò a tal punto nella mente di Indra che decise di andare a chiederlo al dio Brahma, il Creatore.
Egli però rispose “Mi spiace, Indra, ma io sono solo il Creatore, non conosco cose come la morte. Ma ora mi hai incuriosito, andiamo a chiedere a Vishnu, il Conservatore”.
Ma anche Vishnu rispose “Io sono solo il Conservatore, non so nulla sulla distruzione, per questo dobbiamo andare da Shiva, il Distruttore”.
Così si recarono da Shiva, il quale rispose “Sebbene sia vero che sono il Distruttore, io non faccio nulla di mia volontà, seguo solo il Fato. Quando nel destino di qualcuno è scritto che è arrivata la sua ora, io vado a prenderlo. Se vogliamo sapere quando il pappagallo morirà, dobbiamo andare da Vidhata (la personificazione del fato)”.

Indra, il pappagallo, Brahma, Vishnu e Shiva si recarono quindi da Vidhata e appena furono ammessi alla sua presenza posero la loro domanda sul pappagallo.
Vidhata li squadrò per un attimo e disse “Guardate nella gabbia”.
All’interno, sul fondo, giaceva il pappagallo, morto.
Scioccati, i quattro Dei chiesero spiegazione.
Vidhata disse “Era scritto che l’uccello sarebbe morto quando lui, Indra, Brahma, Vishnu e Shiva si sarebbero incontrati con me nello stesso momento. Questo era l’unico modo in cui sarebbero stati soddisfatti i prerequisiti per la sua morte. Siccome era arrivata l’ora del pappagallo tu Indra ti sei posto quella domanda e sei venuto fin qui per saperne la risposta; se tu avessi ignorato quella domanda, il pappagallo sarebbe ancora vivo”.
Indra e la Trinità impararono quindi una buona lezione ma dovettero tornare a casa senza pappagallo.

Da un punto di vista mitologico Indra è il Re degli Dei ma nel contesto del corpo umano egli rappresenta indriya, gli organi di senso.
Quello che fanno continuamente gli organi di senso è porsi domande, sono sempre alla ricerca di qualcosa da sentire, toccare, vedere, annusare e gustare.

Porsi domande è quindi quello che fanno per natura, ma se Indra fosse stato in grado di controllare la sua natura, si sarebbe chiesto perché si era posto quella domanda e probabilmente avrebbe conservato ancora a lungo il suo bel pappagallo.

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