domenica 27 novembre 2016

Gli ucceli più comuni nel nord dell'India, famiglie accipitridae, pandionidae, falconidae, strigidae e tytonidae

Il falco di palude (circus aeruginosus)
Gli uccelli rapaci presenti in India fanno parte di 5 famiglie: accipitridae, pandionidae, falconidae, strigidae e tytonidae.
La famiglia accipitridae comprende aquile, sparvieri, astori, nibbi, albanelle ed avvoltoi, che si distinguono dai falconidae, falchi, falchetti, gheppi e lodolai, per uccidere le loro prede con gli artigli, al contrario dei falconidae che usano il becco; la famiglia dei pandionidae comprende invece solo il falco pescatore.
Strigidae e tytonidae fanno parte dell’ordine strigiformes e comprendono gli uccelli che vengono volgarmente chiamati gufi e barbagianni.

Accipitridae
Gli accipitridae sono una famiglia di uccelli predatori di medie e grandi dimensioni, divisi in più di 250 specie.
I più grandi esemplari sono gli avvoltoi con ben 9 specie presenti in India, ed ai quali abbiamo già dedicato un post, riguardo al loro drastico declino nel subcontinente negli ultimi 30-40 anni (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/09/il-declino-degli-avvoltoi-indiani.html).
Anche le vere aquile, del genere aquila, raggiungono notevoli dimensioni e tra le 4 specie presenti in India la più comune è sicuramente l’aquila delle steppe (aquila nipalensis) che frequenta il nord della penisola durante l’inverno.
Ben 4 specie di aquila serpentario abitano il subcontinente indiano, con il serpentario crestato (spilornis cheela) piuttosto diffuso e facilmente distinguibile dalle altre aquile di simili dimensioni (74 cm), grazie alla parte superiore della testa e del collo di colore nero, chiazzato di bianco, che contrasta con il dorso marroncino ed il ventre crema-arancione opaco.
Delle 5 specie del genere circus, che comprende una quindicina di albanelle, la più diffusa nel subcontinente è sicuramente la circus aeruginosus, in italiano falco di palude, che come dal nome è facilmente individuabile, durante la migrazione invernale in India, nelle aree paludose.
Kania czarna Milvus migrans.jpg
Il nibbio bruno (milvus migrans)
Probabilmente l’uccello rapace di medio-grandi dimensioni più diffuso in India è il nibbio bruno (milvus migrans), che date le abitudini saprofaghe ha recentemente sostituito gli avvoltoi nelle funzioni di spazzini urbani ed ha ormai invaso anche le più grandi città: a Delhi e Kolkata, ad esempio, i nibbi bruni sono particolarmente numerosi.
Nelle campagne capita spesso di incontrare, soprattutto appollaiato sui fili della corrente, il piccolo nibbio bianco (elanus caeruleus), distinguibile da ogni altro rapace per le ridotte dimensioni, appena 33 centimetri, ed il corpo bianco con la parte superiore delle ali nere, da cui il nome inglese black-shouldered kite.
Leggermente più grande (35 cm) è la diffusissima shikra (accipiter badius), un astore molto comune anche nelle città, dove trova abbondanti prede, soprattutto tortore delle palme (spinopelia senegalensis).
Il suo tipico fischio spesso ne annuncia la presenza, appollaiato sui tetti delle case, pronto per scendere in picchiata sulle inconsapevoli vittime.

Pandionidae
La famiglia pandionidae, come la precedente parte dell’ordine accipitriformes, comprende un unico genere pandion, di cui facevano parte, fino a poco tempo fa, quattro sottospecie della nominale pandion haliaetus, ridotte a tre con l’elevazione del pandion cristatus a specie.
Si tratta del cosiddetto falco pescatore, che oltre ad aver sviluppato delle caratteristiche peculiari per sopperire alla sua dieta quasi esclusivamente a base di pesci, è presente in tutto il mondo con forme talmente simili, che appunto solo la popolazione oceanica (il già citato pandion cristatus) può essere con attenzione distinta dalle altre, particolare piuttosto raro negli uccelli, soprattutto i predatori.
In India è un migratore invernale su tutta la penisola, esclusa l’area centrale, ed è facilmente distinguibile per la testa bianca con una banda marrone sugli occhi, mentre in volo sono peculiari le grandi ali bianche striate di nero.

Falconidae
Black-winged Kite NAUMANN.jpg
Il nibbio bianco (elanus caeruleus)
Delle 62 specie di falconidae al mondo, circa una dozzina si possono incontrare nel subcontinente indiano, ma sono decisamente più rari degli accipitridae.
L’unica specie abbastanza diffusa è il gheppio comune (falco tinnunculus), che abita ampie praterie, zone coltivate e semidesertiche, e si distingue da altri falchi e falchetti, per una particolare predilizione per prede terricole piuttosto che volatili.
Per questo motivo capita spesso di osservarlo mentre si esibisce nel cosiddetto “spirito santo”, durante il quale con veloci battiti d’ali e tenendo la coda a ventaglio, rimane sospeso in aria per osservare il suolo in cerca di prede.

Tytonidae e Strigidae
La famiglia dei tytonidae comprende 19 specie di uccelli noti in italiano con il nome di barbagianni.
In India ne sono presenti due specie, con il barbagianni comune (tyto alba) piuttosto diffuso anche nelle città, dove di notte si può notare mentre solca il cielo con il suo piumaggio chiaro, in cerca di piccoli mammiferi, rettili e anfibi.
Gli strigidae sono una grande famiglia (più di 200 specie) di uccelli rapaci di varie dimensioni, prevalentemente notturni.
In India ne sono presenti una trentina di specie, di cui alcune piuttosto comuni e, nonostante le abitudini, facilmente avvistabili.
Di gran lunga la più diffusa è la piccola civetta macchiata (athene brama), presente in città e riconoscibile per le modeste dimensioni (appena 21 cm) e per i tipici forti sghignazzi che echeggiano spesso nella notte, soprattutto durante le fruttuose battute di caccia della stagione calda.
Nei villaggi di campagna la civetta macchiata viene spesso sostituita dalla civetta della giungla (glaucidium radiatus), di dimensioni ancora minori (20 cm), ma distinguibile facilmente per il piumaggio d’un marrone più scuro e striato di bianco.
Il barbagianni (tyto alba)
La sua presenza può essere più facilmente notata grazie ad abitudini parzialmente diurne.
I gufi di maggiori dimensioni sono difficili da avvistare, non solo per essere attivi principalmente di notte ma anche per il loro numero ridotto.
Le specie più comuni appartengono al genere otus, chiamati in italiano assiolo.
Il loro piumaggio mimetico, utile durante le lunghe ore in cui stanno appollaiati a riposarsi, rende il loro riconoscimento piuttosto difficile e le 7 specie presenti in India si distinguono principalmente in base alla distribuzione geografica.
Il più largamente distribuito, in quasi tutto il subcontinente, è l’assiolo indiano (otus bakkamoena), mentre localmente è l’assiolo orientale (otus sunia) ad essere più facilmente avvistabile.

Un ottimo posto dove osservare questi due assioli è la riserva ornitologica di Bharatpur in Rajasthan (http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/02/bharatpur.html.

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