mercoledì 23 novembre 2016

Gli uccelli più comuni nel nord dell'India, famiglie phasianidae e anatidae

Wasgamuwa Peacock.JPGGrazie alle notevoli estensioni del territorio, alla presenza di numerosi ecosistemi ed alla nota pacificità delle religioni locali, l’India ospita quasi 1.300 specie diverse di uccelli di cui ben 61 endemiche.
Oltre al notevole numero, quello che colpisce è la confidenza, spesso quasi la sfrontatezza, degli uccelli indiani nel vivere a più o meno stretto contatto con gli esseri umani.
Per questo motivo, in India gli uccelli sono presenti pressoché ovunque, non solo nelle giungle più sperdute o nelle sterminate campagne, ma anche nelle più popolose metropoli.
Dato l’elevato numero, abbiamo suddiviso l’argomento seguendo la tassonomia delle famiglie e degli ordini alle quali appartengono gli uccelli indiani più comuni e caratteristici.
In questo post accenneremo brevemente ai phasianidae e agli anatidae: i primi tipici delle campagne, umide e  asciutte, i secondi legati a medio-grandi specchi d’acqua.

Phasianidae
I phasianidae sono una famiglia dell’ordine galliformes e comprendono uccelli di terra come quaglie, pernici e fagiani.
Al mondo ne esistono 156 specie, di cui ben 46 si possono incontrare sul territorio indiano.
Il più noto e caratteristico esemplare è il pavone indiano (pavo cristatus), talmente diffuso ed importante culturalmente da essere stato eletto l’uccello nazionale dell’India.
Ancora oggi sono molto comuni, nelle campagne ma anche nei parchi dei centri urbani, donando colore alle grigie giungle d’asfalto.
Nell’induismo il pavone è legato al culto del dio Krishna, che viene sempre rappresentato con una sua piuma tra i capelli.
Oltre a questo, gli elaborati disegni delle piume e gli sgargianti colori hanno spesso ispirato numerosi artisti, ed il pavone è spesso rappresentato sia in pittura che in scultura.

Flying Beauty Peacock.JPGSe i pavoni sono piuttosto diffusi e facilmente avvistabili, le altre specie di uccelli appartenenti alla famiglia dei phasinidae non sono molto comuni e quasi sempre risultano molto schivi in vicinanza dell’uomo, a causa delle loro abitudini terrestri che da sempre ne hanno fatto una facile preda.
Molto diffuso, ed in certi casi piuttosto confidente, è il francolino grigio (francolinus pondicerianus) che frequenta zone semidesertiche e cespugliose, molto comuni nel subcontinente indiano.
Il suo colore marroncino-grigio lo mimitizza molto bene nella vegetazione e tende a fuggire rapidamente correndo dietro i cespugli al primo segnale di pericolo, ma la sua presenza è spesso facilmente intuibile dai ripetuti richiami che echeggiano nelle vaste campagne.
Dove vive a stretto ma pacifico contatto con l’uomo, può comunque dimostrare una certa confidenza.

Un’altra specie di phasianidae che merita sicuramente una menzione è il fagiano kalij (lophura leucomelanus), un meraviglioso fagiano di colore nero, talvolta macchiato di bianco, con il muso glabro rosso, che vive sull’Himalaya.
Seppur l’areale del fagiano kalij sia quindi alquanto circoscritto, in certe zone è piuttosto comune, e lo si può incontrare talvolta, specialmente alla mattina o al tramonto, ai lati delle strade.
Un luogo piuttosto comodo dove è facile avvistare questo splendido uccello, specialmente in primavera, è la collina sopra al paesino di Bhagsu, nei pressi di McLeodganj e Dharamsala (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/09/luoghi-sacri-buddisti-xi-parte.html), nello stato montano dell’Himachal Pradesh.
Anche in Nepal il fagiano di Kali è piuttosto diffuso e abbastanza comune, e lo si può incontrare, senza andare troppo lontano, già nelle colline attorno alla Valle di Kathmandu.

Anatidae
La famiglia degli anatidae, dell’ordine degli anseriformes, comprende 131 specie al mondo di uccelli adattati ad una vita acquatica, ad esempio le zampe palmate, note comunemente con i nomi di oche e anatre.
Come i phasianidae, anche gli anatidae sono stati a lungo preda dell’appetito umano ed oggigiorno non sono molto comuni nei centri urbani, seppur le loro abitudini legate all’acqua lo rendano facilmente individuabile nei grandi laghi e fiumi del subcontinente indiano, che ne ospita ben 42 specie.
Molte comunque sono specie migratorie e tendono a visitare l’India in inverno, per poi risalire a nord quando le temperature del subcontinente iniziano a salire e gli specchi d’acqua a prosciugarsi.
Probabilmente il posto migliore per osservare gli anatidae è il Keoladeo Ghana National Park, situato, piuttosto comodamente, nei pressi della città di Bharatpur (per ulteriori dettagli http://informazioniindiaenepal.blogspot.in/2016/02/bharatpur.html), vicino ad Agra, e non molto lontano dalla capitale Delhi.

Tra le specie più comuni citiamo l’oca indiana (anser indicus), o bar-headed goose in inglese, un anatidae di medie dimensioni che in estate nidifica in grandi colonie presso i laghi d’alta montagna del centro Asia, mentre in inverno scende nel subcontinente indiano.
Come dal nome inglese, la caratteristica fisica principale dell’oca indiana sono le due barre nere sulla testa, molto evidenti anche per i colori bianco e grigio chiaro del resto del corpo.
Peculiarità di quest’oca è di essere ritenuta una delle specie di uccelli che vola alle maggiori altitudini, superando l’Himalaya spesso in zone sopra ai 7.000 metri e talvolta forse anche gli 8.000.
Queste straordinarie performance dell’oca indiana sono dovute principalmente a due fattori: le grandi ali, di dimensioni maggiori a tutti gli altri anatidi, ed un’alta concentrazione di emoglobina nel sangue, che permette di ossigenare meglio i tessuti muscolari.


Oltre all’oca indiana, piuttosto comuni e riconoscibili sono anche: il mestolone comune (anas clypeata), l’alzavola (anas crecca), il codone comune (anas acuta), l’oca selvatica (anser anser), la casarca comune (tadorna ferruginea) e il moriglione (aythya ferina).

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