giovedì 10 novembre 2016

La colonizzazione dell'India, i portoghesi, I parte

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Dipinto del 1620 che ritrae una battaglia tra i portoghesi e i turchi nei pressi di Goa
I primi contatti portoghesi con il subcontinente indiano risalgono al 1498 quando Vasco da Gama, superato il Capo di Buona Speranza, raggiunse le coste del Malabar presso Calicut, attuale Kozhikode.
Nel 1505 venne quindi fondato lo Stato Portoghese dell’India, con vicerè Francisco de Almeida e capitale Cochin, che verrà trasferita cinque anni dopo a Goa.
Ottenendo buoni successi sia in campo militare che diplomatico, i portoghesi riuscirono ben presto ad estendere i loro traffici su quasi tutta la costa della penisola indiana, dal Gujarat al West Bengala.
Nel 1843 spostarono la capitale a Panjim, chiamata anche Nova Goa, che rimarrà tale anche dopo l’annessione all’India come Stato di Goa.
Annessione che avvenne piuttosto tardi poiché, dopo la dipartita dei britannici nel 1947, il Portogallo rifiutò la richiesta dell’India di cedergli i territori che possedeva nel subcontinente.
Per alcuni anni il governo indiano usò una tattica attendista, ma alla fine, nel 1961 attaccò militarmente Goa, Daman e Diu, annettendoli al suo territorio.
Il Portogallo oppose una parziale resistenza, avendo a disposizione poco più di 4.000 soldati, e grazie a raid aerei particolarmente mirati ed in due giorni il conflitto terminò con la cacciata dei portoghesi, che costò la vita di 22 soldati indiani, 30 portoghesi ed una cinquantina di feriti a testa.
Oggigiorno l’influenza portoghese la si può ancora trovare: nel Territorio dell’Unione di Daman e Diu, in quello di Dadra and Nagar Haveli e chiaramente nello Stato di Goa.

Il Territorio dell’Unione di Daman e Diu
Il Territorio di Daman e Diu è composto da due enclavi piuttosto lontane tra loro: la prima è composta da un distretto circondato dallo Stato del Gujarat, la seconda da un’isoletta poco lontano dalle coste dello stesso stato.
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La cittadina di Daman in un dipinto portoghese del 1635
La cittadina di Daman (popolazione circa 190.000) è divisa a metà dal fiume Daman Ganga ed ospita molti edifici del perido coloniale portoghese, oltre ad una piacevole atmosfera balneare, seppur le spiagge più vicine non siano particolarmente invitanti.
La zona sud del fiume è occupata quasi interamente dalla Moti Daman, una cittadella fortificata costruita dai portoghesi nel 1559.
Al suo interno si trovano la Chiesa del Buon Gesù, la Chiesa di Nostra Signora del Rosario ed i resti di un monastero domenicano.
Anche Nani Daman, la zona nord, ospita un piccolo forte, il Fort of St. Jerome, sempre costruito dai portoghesi, dove si può ammirare la Chiesa di Nostra Signora del Mare, costruita nel 1901.

L’Isola di Diu sembra un angolo di Portogallo tropicale, tranquillo e rilassante, lontano anni luce dal traffico delle città del continente, situato appena oltre uno stretto e basso canale ed al quale Diu è collegata tramite due lunghi ponti.
La zona più orientale dell’isola è occupata dalla cittadina di Diu, dove si trova l’omonimo forte portoghese, costruito nel 1535 e successivamente ampliato nel 1541.
Nonostante il passato burrascoso, con tre lunghi assedi nel 1531, 1538 e 1546, il Forte di Diu si mantiene in buono stato di conservazione ed oltre alla suggestiva posizione dominante sul mare, si possono ammirare le rampe per superare i fossati, le  possenti mura, i tre portali d’accesso, bastioni, archi e qualche cannone sparso qua e là.
Altre testimonianze del lungo periodo sotto i portoghesi sono: la grande Chiesa di San Paolo, ancora oggi adibita al culto; la Chiesa di San Tommaso, che ospita anche un piccolo museo ed una Guest House; e la Chiesa di San Francesco di Assisi, oggi adibita ad ospedale.
Anche sulle mura che formano il confine occidentale della città di possono trovare decorazioni di chiara ispirazione cristiana, come sulla Zampa Gateway, con sculture che rappresentano leoni, angeli ed un sacerdote.
Il resto dell’isola è piuttosto disabitato, escluso il villaggio di Fudam, che ospita la Chiesa di Nostra Signora dei Rimedi (adibita a Guest House), l’area della spiaggia di Nagoa, dove si trovano alcuni bar ed alberghi, ed il villaggio di pescatori di Vanakbara, sulla punta più occidentale, nei pressi del quale si può ammirare la Chiesa di Nostra Signora della Misericordia.

Come retaggio del colonialismo portoghese a Daman e Diu (e come vedremo anche a Goa), le leggi riguardo produzione, vendita e consumo di bevande alcoliche sono meno restrittive del resto dell’India, particolare che aumenta notevolmente il numero di turisti indiani, considerando anche il fatto che nello stato del Gujarat sono illegali.

Il Territorio dell’Unione di Dadra and Nagar Haveli
Anche il Territorio di  Dadra and Nagar Haveli è composto da due entità geografiche separate, con la più piccola Dadra circondata dal Gujarat e la più grande Nagar Haveli al confine tra Gujarat e Maharashtra.
I portoghesi occuparono Nagar Haveli nel 1783, come conseguenza del Trattato Amichevole del 1779 con i Maratha, quindi acquistarono Dadra nel 1785.

Date le modeste dimensioni e la relativa importanza commerciale, a Dadra e Nagar Haveli, oggigiorno piccoli centri industriali, sono poche le testimonianze del passato portoghese, seppur a Silvassa, la capitale del Territorio sia presente una grande chiesa cristiana cattolica.

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