martedì 1 novembre 2016

L'Islam in India, lo stile architettonico indo-islamico cosiddetto delle province, sud, II parte, Golconda

Dei 5 regni facenti parte dei cosiddetti Sultanati del Deccan, abbiamo tenuto in disparte quello di Golconda, per la sua storia particolarmente interessante che merita un leggero approfondimento, prima di terminare questa panoramica sull’architettura indo-islamica del sud dell’India, con una parentesi sul Sultanato di Mysore di Hyder Ali e suo figlio Tipu Sultan e con la storia dello Stato di Hyderabad.

Il Sultanato di Golconda
Golkonda Fort.jpg
Panoramica del Forte di Golconda
La dinastia Qutb Shahi nel 1512 fondò il Sultanato di Golconda (situata nei pressi dell’attuale Hyderabad) che sopravviverà fino al 1687, prima di essere sconfitto dall’esercito di Aurangzeb e passare sotto i Moghul.
Grazie al declino di quest’ultimi, il loro governatore del Deccan, Mir Qamar-ud-din Khan, nel 1724 fonderà lo Stato di Hyderabad che regnerà sull’area fino al 1948.
I Sultani di Golconda si distinsero per le enormi ricchezze, dovute in gran parte alla presenza nell’area di una miniera di diamanti, considerata al tempo l’unica al mondo, e per aver adottato la cultura locale, pur mantenendo le proprie radici persiane, a partire dalla lingua telugu, che patrocinarono a tal punto da essere chiamati i Sultani Telugu.
Ovviamente questo fu molto positivo anche per le arti, con un’architettura che si potrebbe quindi definire indo-persiana.
Tra le loro opere più importanti vi sono: il Forte di Golconda, le tombe della dinastia Qutb Shahi, il Charminar, i Char Kaman, la Mecca Masjid, il Taramati Baradari e la Toli Mosque.

Il Forte di Golconda occupa una bassa ma estesa collina ed è formato in realtà da ben 4 fortificazioni a cui aggiungere l’estensione della Naya Qila (il Forte Nuovo).
Seppur oggi ne siano rimaste solo le rovine, il Forte di Golconda è caratterizzato da mura concentriche, munite di numerosi bastioni e portali, decorati con grandi spunzoni che servivano a limitare i danni degli elefanti da guerra.
Superato uno dei quattro ponti levatoi, all’interno si trovano gli appartamenti reali, padiglioni, moschee, templi e magazzini, purtroppo non ben conservati, ma che danno un’idea della grandiosità del passato.

Non molto lontano dal forte si possono ammirare le Tombe della dinastia Qutb Shahi, imponenti ma sobri mausolei, costruiti in perfetto stile indo-islamico, su grandi piattaforme rialzate, con base quadrata e sormontati da grandi cupole.

Principal Street, Hyderabad, India.jpg
Il Char Minar di Hyderabad con la Makkah Masjid sulla destra
Il Charminar è un monumento-moschea situato nel centro di Hydearabad, fatto edificare dal quinto sovrano della dinastia, Mohammad Quli Qutb Shah, nel 1591, dopo aver spostato la capitale da Golconda.
Si tratta di una struttura quadrata dotata di grandi archi per ogni lato, con quattro alti minareti agli angoli, da cui il nome (char, quattro e minar, minareti), dotati di due balconi decorativi.
Tutta la struttura è riccamente adornata da archi e finestre, che circondano tutto il secondo piano dov’è situata la moschea.

Simili al Charminar, ma composti da un unico arco, sono i 4 portali noti con il nome di Char Kaman, anche questi situati tra le trafficate vie del centro di Hyderabad.
E seppur oggigiorno contribuiscano a rendere le strade della città particolarmente congestionate, offrono comunque degli scorci piuttosto singolari e testimoniano la ricchezza artistico-culturale della zona.

Anche la Makkah Masjid venne fatta costruire dallo stesso sovrano Mohammad Quli Qutb Shah e venne completata nel 1594.
La grande stanza principale pare possa contenere fino a 10.000 fedeli ed è racchiusa da tre lati da colonnati che compongono cinque ampi archi nella facciata e tre ai lati, mentre verso il mihrab in direzione della Mecca vi è un semplice muro.
Lo stile generale, in particolare dei minareti, è chiaramente ispirato all’architettura del Forte di Golconda e del Charminar.

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Il Taramati Baradari
Il Taramati Baradari è un caravanserraglio costruito sotto il quarto sovrano Ibrahim Quli Qutb Shah ed è una grande struttura quadrata dotata di cinque archi per lato.
Posto nei pressi del fiume Musi, è notevole per il buono stato di conservazione ed essere circondato da un giardino in tipico stile persiano.

Un ultimo monumento della dinastia Qutb Shahi che merita una citazione è la graziosa Toli Masjid, fatta erigere dal settimo sultano Abdullah Quli Qutb Shah nel 1671 e rappresenta l’esempio più maturo dell’arte indo-islamica del Deccan.
La facciata principale è composta da 5 archi, di cui quello centrale leggermente più grande e decorato, sopra ai quali si trovano 15 archi più piccoli, sormontati a loro volta da altri 15 archi che formano il secondo piano, tutti decorati con splendide jali (finestre, o schermi, di marmo traforato).

Anche i minareti sono molto elaborati con ben tre balconi ciascuno.

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