Il martin pescatore dalla gola bianca (halcyon smyrnensis) |
L’ordine dei coraciiformes comprende attualmente circa 160
specie di uccelli divisi in 6 famiglie, di cui 2 presenti nel subcontinente
indiano: alcedinidae (i martin pescatore) e coraciidae (le ghiandaie).
Alcedinidae
I martin pescatore sono uccelli di piccole e medie
dimensioni dotati di piumaggi colorati, grande testa, coda corta e soprattutto
un lungo e forte becco, di dimensioni quasi sproporzionate al resto del corpo.
Come dal nome, la maggior parte delle numerose specie
(circa 90) si nutre prevalentemente di pesci, ma in generale hanno una dieta
piuttosto varia che comprende anche crostacei, rettili, anfibi, molluschi,
insetti, ragni ed alcune delle specie più grandi anche altri uccelli o piccoli
mammiferi.
In India ne sono presenti ben 12 specie, alcune molto
diffuse, altre piuttosto rare e limitate in aree circoscritte.
Il più comune alcedinidae è sicuramente il martin pescatore
dalla gola bianca (halcyon smyrnensis),
particolarmente diffuso grazie al fatto di non essere strettamente legato
all’acqua ed avere quindi un habitat molto vario.
Distintiva è la grande macchia bianca sul petto, che
contrasta con il corpo marrone, le ali azzure ed il grande becco rosso.
Anche il suo richiamo in volo è particolare: un forte e
ripetuto ke-ke-ke-ke-ke.
Il martin pescatore comune (alcedo atthis) |
Il piccolo martin pescatore comune (alcedo atthis) si può invece incontrare presso vari tipi di specchi
d’acqua, sopra i quali vola velocemente col suo caratteristico piumaggio blu
brillante.
In realtà in India esistono altre due specie dai colori
molto simili, il martin pescatore di Blyth (alcedo
hercules) ed il martin pescatore dalle orecchie bianche (alcedo meninting), ma il loro areale è
circoscritto e sono piuttosto rari.
Molto comune è invece il martin pescatore bianco e nero (ceryle rudis) distinguibile facilmente
grazie al piumaggio da cui prende il nome e dotato di un piccolo ciuffo nella
parte posteriore del capo.
Molto caratteristica, e facilmente osservabile, è la
tecnica di pesca: con un veloce battito d’ali compie un “spirito santo” (cioè
rimane fermo, sospeso in volo), a circa un paio di metri dalla superficie
dell’acqua, quindi una volta individuata la preda, interrompe il battito d’ali
e si lascia cadere in picchiata con il lungo becco nero aperto.
Il martin pescatore dalla cresta (megaceryle lugubris) |
Decisamente più raro ma altrettanto distintivo è il martin
pescatore dalla cresta (megaceryle
lugubris), anche lui totalmente bianco e nero, seppur più striato rispetto
al precedente, di dimensioni ben maggiori (41 cm contro 31) e dotato di una
cresta piuttosto evidente, oltre che di una macchiolina arancione sul collo dei
maschi, decisamente meno osservabile.
Abita prevalentemente le colline e le montagne himalayane
fino ai 3.000 metri di altitudine, dove frequenta fiumi dalla corrente veloce
ed ampi torrenti, sia in aree aperte che foreste, e lo si può spesso osservare
posato su grandi massi vicino ai fiumi.
Un ultimo martin pescatore facilmente avvistabile nel nord
dell’India (noi lo incontrammo tra i laghetti del grande giardino botanico di
Kolkata, n.d.r.) è il martin pescatore dal becco a cicogna (pelargopsis capensis), simile al più
comune martin pescatore dalla gola bianca, ma di maggiori dimensioni (38 cm
contro 28), con il dorso d’un blu più intenso, il collare bianco ed il basso
ventre arancione, mentre il becco, nonostante il nome, è quasi identico a
quello degli altri martin pescatore, solo leggermente più robusto.
Il martin pescatore dal becco a cicogna (halcyon capensis) |
Coraciidae
Come gli altri uccelli dell’ordine coraciiformes, gli
appartenenti alla famiglia coraciidae assomigliano per struttura fisica ai
corvi (dal greco corax), con grandi teste e becchi, e corpo compatto.
Le ghiandaie assomigliano ai corvi anche per la taglia, ma
se ne distaccano notevolmente per quanto riguarda il piumaggio, di solito molto
colorato, blu o verde o rosato.
Bisogna anche ricordare che, nonostante le somiglianze, i
veri corvi fanno parte della famiglia dei corvidae, ordine passeriformes, di
cui fanno parte anche altri uccelli chiamati comunemente ghiandaie.
Delle 12 specie mondiali, ben 3 si possono incontrare in
India con la ghiandaia marina indiana (coracias
benghalensis) estremamente diffusa ovunque, nelle campagne ma anche in
città, dove è facile osservarla appollaiata su qualche punto di osservazione,
in cerca delle sue numerose prede, praticamente tutti gli animali e gli insetti
di piccole dimensioni.
Il colore azzurro, bordato di blu, delle ali, chiaramente
visibile in volo, lo rendono un uccello molto facile da riconoscere.
La ghiandaia marina eurasiatica (coracias garrulus) è invece decisamente più rara e la si può
incontrare in India, solo di passaggio, in primavera o autunno, nelle zone più
occidentali
La ghiandaia marina indiana (coracias benghalensis) |
Anche la ghiandia marina orientale (eurystomus orinetalis) non è molto diffusa e possiede un areale
molto frammentato, nella parte orientale della penisola indiana.
Forma e dimensioni sono simili alle due precedenti, dalle
quali si distingue per un piumaggio più scuro, verde-blu, il becco arancione,
invece che nero, e per le due distintive macchie sulle piume primarie,
osservabili in volo, che ricordano la forma del dollaro, da cui il nome inglese
dollarbird.
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