mercoledì 11 maggio 2016

Breve introduzione al cinema di Bollywood

File:Lage raho munna bhai.JPG
Locandina del film Lage Raho Munna Bhai
(Copyright: Eros International, Vinod Chopra Production) 
Moderni e attivi studi cinematografici sono presenti in molte grandi città indiane, quali ad esempio Kolkata e Chennai, ma la capitale del cinema indiano è sicuramente Mumbai.
Negli studi situati a nord della città, chiamati notoriamente Bollywood, vengono prodotti i film che rappresentano il main-stream indiano, principalmente per motivi linguistici.
Nonostante la lingua di Mumbai sia la marathi, la lingua di Bollywood è infatti l’hindi, di gran lunga l’idioma più diffuso in India.
Dato l’ampissimo bacino di spettatori, molti di questi film raggiungono un enorme successo commerciale sebbene, per i gusti occidentali, le classiche pellicole bollywoodiane risultino essere poco appetibili, per numerosi motivi: le trame, spesso simili tra loro e piuttosto scontate; i personaggi, eccessivamente stereotipati; gli attori, poco convincenti; e la presenza di frequenti e spesso lunghi stacchi musicali conditi da balletti ben poco artistici.
Pur correndo il deprecabile rischio di categorizzare, e nonostante oggigiorno vengano prodotti film di sempre più vario genere, quelli di maggior successo possono essere divisi in due sole tipologie: commedie con argomento la famiglia, che possono essere tragiche, romantiche o comiche, e film d’azione militar-polizieschi, anch’essi variamente tragici, romantici o comici.
Questo chiaramente per seguire i gusti del pubblico cinematografico indiano composto soprattutto da persone d’età compresa tra i 20 e i 40 anni.

Nonostante questa introduzione del cinema bollywoodiano sia decisamente negativa, ed almeno in parte confermata dal suo completo insuccesso nelle più importanti manifestazioni cinematografiche mondiali dove viene da sempre completamente ignorato, vi sono però anche dei buoni motivi per cui uno spettatore occidentale può trovare interessante guardare almeno qualcuno dei film prodotti da Bollywood.
Ad esempio, sono chiaramente numerosissimi gli spunti per un’analisi culturale e sociale dell’India e dei suoi abitanti, dipinti entrambi in modo “buonista” e/o stereotipato ma pur sempre tratto dalla realtà.
Altro interessante aspetto è sicuramente quello scenografico, sia nel caso di paesaggi esterni, che date le bellezze naturali di molte zone dell’India risultano spesso particolarmente piacevoli, ma anche degli interni, di palazzi, abitazioni e templi, che offrono la possibilità di conoscere tradizioni e abitudini indiane di vario tipo.

Pur non avendo nessun personale interesse per i film di Bollywood, per motivi puramente linguistici, cioè fare pratica con l’hindi, abbiamo avuto modo in passato di vedere alcuni dei maggiori successi, dei quali offriamo una brevissima lista composta da tre pellicole particolarmente interessanti, in ordine cronologico inverso dal più recente al più vecchio: Once Upon a Time in Mumbaai, 3 Idiot, Lage Raho Munna Bhai.

OUTM (in italiano “C’era una volta a Mumbai”, di leoniana ispirazione), uscito nel 2010, è vagamente tratto dalla vita di Haji Mastan, protagonista principale del film dove viene chiamato Sultan Mirza, e di Ibrahim Deawoo, chiamato Shoaib Khan, due notissimi criminali, padroni della malavita di Mumbai.
Sultan Mirza è interpretato da uno stranamente convincente Ajay Devgan, noto soprattutto per ruoli da eroe in film d’azione, e risulta essere un personaggio in stile “criminale-gentleman” dotato anche di una lieve ma apprezzabile ironia, spesso tristemente assente nel cinema indiano.
Il personaggio di Shoaib Khan è invece interpretato da Emraan Hashmi la cui naturale espressività indisponente si sposa alla perfezione con il carattere del personaggio, senza contare che Ibrahim Deawoo, il vero criminale al quale è ispirato, è considerato da anni in India il pericolo pubblico numero 1.
La scenografia della città di Mumbai, e in parte Delhi, può essere interessante, almeno per chi non le conoscesse, seppur tra le critiche al film c’è proprio quella di non essere riuscito a rendere bene l’atmosfera e l’’ambientazione della malavita di Mumbai degli anni ’70.

3 Idiot (uscito nel Natale 2009) è un film che vede protagonista uno dei più seguiti attori indiani, Amir Khan, noto per interpretare spesso ruoli piuttosto originali con risultati apprezzabili.
La storia si svolge intorno a tre studenti che si incontrano in un prestigioso istituto di ingegneria, dove sviluppano una stretta amicizia che li vedrà riunirsi molti anni dopo.
L’aspetto importante di questo film, mostrato soprattutto nella prima parte, è una dichiarata denuncia verso la piega che sta prendendo oggigiorno l’istruzione in India, che spesso, in nome di una sempre crescente efficienza, produce studenti più simili a macchine che non ad ingegneri.
A proposito di questo, nel film viene anche toccato lo spinoso argomento dell’elevato numero di suicidi da parte di studenti indiani di tutte le età.
Il personaggio principale, interpretato da Amir Khan, cerca appunto di dimostrare, con successo, che pensare “out of the box” (al di fuori degli schemi) sia spesso utile quanto l’apprendere le nozioni accademiche, e seppur talvolta il personaggio sia forzatamente geniale, sono numerosi anche i momenti originali e divertenti.
La scenografia assume una certa rilevanza nella seconda parte, quando il trio si incontra dopo molti anni nel remoto stato del Ladhak, in una zona nota per gli stupendi paesaggi di alta montagna.
Purtroppo però, la patetica storia d’amore ed i già citati aberranti video musicali, rendono il tutto piuttosto indigesto a più ricercati gusti occidentali.

Lage Raho Munna Bhai (“Continua così fratello Munna”), uscito nel 2006, è considerato il capolavoro interpretativo di Sanjay Dutt, figlio d’arte ma attore apprezzato, il quale ha attraversato diversi periodi difficili a causa di numerosi soggiorni in prigione, di cui uno proprio poco prima dell’uscita di questo film, per aver comprato illegalmente delle armi che erano state utilizzate in un attentato terroristico.
Commedia per la famiglia, la principale caratteristica di questa pellicola è che il personaggio principale, un boss mafioso di Mumbai, inizia ad avere delle visioni dello spirito di Gandhi, col quale interagisce amabilmente, e comincia quindi ad adottare i principi tipici gandhiani, ricerca della verità e non violenza, per aiutare la gente comune a risolvere i propri problemi. 
Seppur il film scada spesso nel patetico, in particolare la relazione romantica tra il protagonista e una conduttrice radiofonica, molto originale è l’idea di base che offre spunti impegnati ma anche comici.
Oltretutto l’argomento gandhiano in India è difficile da trattare senza creare controversie, ma questo film ha ricevuto solo critiche positive, perfino dal Primo Ministro Manmohan Singh, nonché dai discendenti di Gandhi stesso, spesso restii ad esporsi in queste delicate questioni, dichiaratisi estremamente soddisfatti di come siano stati sviluppati i principi del loro antenato.
Altro importante riconoscimento, LRMB è stato il primo film indiano, e forse al momento ancora l’unico, ad essere trasmesso durante una conferenza dell’ONU, dove riscosse un sentito successo.

Come si è potuto notare, in questa breve descrizione di tre grandi successi bollywoodiani, non abbiamo menzionato i registi, non per dimenticanza o per un’avversione personale verso di loro, ma perché in India si tende a dare più importanza, come abbiamo fatto anche noi in questo articolo, agli attori e alle storie dei film.

Bisogna però notare che 3 Idiot e Lage Raho Munna Bhai sono stati entrambi diretti da Rajkumar Hirani sicuramente un regista originale e come tale molto apprezzato da critica e pubblico.

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