Anasuya (il cui significato è assenza di invidia) era la
moglie di rishi Atri (per dettagli sui rishi rimandiamo all’introduzione di
un’altra storia che li vede protagonisti http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/03/storia-su-rishi-vyasa-e-sua-moglie-aruni.html)
ed era così chiamata poiché in lei non vi era alcuna traccia di invidia; mentre,
al contrario, tutti erano invidiosi di lei.
Perfino Sarasvati, Lakshmi e Parvati, le mogli della
trinità Brahma, Vishnu e Shiva, divennero invidiose di Anasuya ed un giorno
architettarono un piano per disturbare la sua penitenza, così che non venisse
presa ad esempio come moglie ideale.
Chiamarono quindi i loro mariti e gli ordinarono di
andare a disturbare Anasuya.
Le tre divinità, anche se governano il mondo, chiaramente
non avevano nessun diritto di interferire con il gioco di un rishi, ma
dovettero ubbidire alle proprie mogli.
Si presentarono in incognito a casa di Anasuya mentre il
marito Atri era fuori e lei, dopo averli fatti entrare, con i dovuti onori dedicati
agli ospiti, chiese loro cosa volessero da mangiare.
I tre risposero che poteva offrirgli qualsiasi cosa, ma
solo una volta che si fosse denudata, questo era il loro desiderio.
Anasuya allora decise di dargli una lezione.
Si recò presso la giara d’acqua del marito, ne prese un
poco e la spruzzò sulle tre divinità che all’istante furono trasformati in infanti.
Quindi si denudò e facendo questo si spogliò dei tre
rivestimenti del corpo umano, detti guna: rajas (attività),
personificato in Brahma, sattva (purezza), identificato con Vishnu e tamas
(ignoranza), cioè Shiva.
Rimuovendo questi rivestimenti andò al di là delle loro
limitazioni, quindi una volta spogliata prese ciascuno dei tre bambini e li
allattò.
In questo modo adempì alla meschina richiesta delle tre
divinità ma senza essere messa in imbarazzo.
Quando Rishi Atri tornò a casa e vide cosa stava
succedendo fu così felice che iniziò a piangere
Le mogli della Trinità invece, aspettavano il ritorno dei
loro mariti per poter festeggiare con loro
la notizia che Anasuya era stata svergognata e avrebbero aspettato per
milioni di anni, se non fosse stato per il mistico agitatore Narada.
Egli infatti si presentò alle tre dee e disse loro dove
avrebbero potuto trovare i loro mariti; non solo, gli consigliò anche di
andarli a prendere di persona perché loro non sarebbero stati in grado di
tornare a casa, visto che erano trasformati in infanti.
Precipitatesi a casa di Rishi Atri, le tre dee scoprirono
che le parole di Narada erano vere e chiesero ad Anasuya di restituire loro i
mariti.
Anasuya rispose di riprenderseli, ma esse non furono in
grado di riconoscerli poiché vedevano i loro mariti come rappresentazioni dei
guna rajas, sattva e tamas, ma in quanto bambini in quel momento non
possedevano nessuna di queste qualità.
Quindi Anasuya, che rappresenta l’ego purificato, ridiscese
nel piano dei guna e restituì i tre bambini alle rispettive mogli.
Quindi ridiede a Brahma, Vishnu e Shiva la loro forma
originale e i tre, visibilmente imbarazzati, benedirono la donna che avrebbe
partorito un grande figlio.
Dalla benedizione di Brahma nacque Soma, la Luna , da quella di Vishnu
nacque Dattatreya, l’immortale guru di Shiva e da Shiva, Rishi Durvasas,
considerato un’incarnazione di Shiva stesso.