venerdì 12 agosto 2016

Le monete indiane: III parte

Venendo alla moneta da 5 rupie, bisogna subito notare la sua particolare forma, che ricorda il pound inglese, cioè non molto grande ma spessa, ed una piacevole scalanatura centrale munita di decorazioni.
La prima serie, che viene stampata ancora oggi, prevede un grosso numero 5 al centro, con la scritta rupia in hindi sopra e in inglese sotto, afficancata da due piacevoli composizioni floreali; mentre sull’altro lato propone il solito capitello di Ashoka.
Nel 2007 con l’introduzione della “serie della mano”, ci si aspettava quindi una moneta da 5 rupie con la mano aperta a mostrare tutte le dita, invece la nuova serie prevede solo un 5 sopra ad alcune onde che occupano la parte bassa della moneta e dovrebbero simboleggiare la moderna connettività e l’informazione tecnologica.

Nel 2009 invece fu introdotta una serie la cui particolarità è il materiale, cioè l’ottone, che dona quindi alla moneta un piacevole colore dorato.
Purtroppo però, nonostante i disegni siano in tutto per tutto uguali alla serie comune, lo spessore è quello delle normali monete, invece dell’elaborata e spessa scanalutara stile pound inglese.

Venendo alle serie celebrative: nel 1994 fu emessa una moneta, piuttosto diffusa, per celebrare i 75 anni dell’ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro, agenzia dell’ONU; mentre nel 1995 fu la volta dei 50 anni delle Nazioni Unite, dove compare il numero 50 e il simbolo dell’ONU.
Sempre nel 1995 caddero i 50 della FAO, celebrati con una serie di monete da 5 rupie dove viene rappresentato appunto il simbolo della FAO.

L’anno successivo, 1996, fu la volta di una campagna a favore della salute delle madri, e sulla moneta è raffigurata una donna con in braccio un bambino dentro ad un triangolo con la punta rivolta verso il basso; sotto di essa la scritta: Mother’s health is child’s health (La salute della madre è la salute del bambino).

Nel 2001 furono festeggiati i 2600 anni della nascita di Mahavir, l’ultimo tirthankar (profeta) della religione jaina e sulla moneta celebrativa da 5 rupie compare il simbolo del jainismo, una svastica con sotto una mano aperta.

Nel 2005 furono celebrati i 75 anni della Marcia del Sale promossa da Gandhi, diventata simbolo della lotta non-violenta contro la dominazione britannica.

Inoltre possediamo una moneta da 5 rupie piuttosto recente, dedicata a Jagat Guru Sree Narayana Gurudev, considerato non solo un grande santo ma anche un riformatore sociale.
Le dimensioni sono leggermente ridotte, soprattutto lo spessore, seppur mantenga la tipica scanalatura del modello base, e il peso è diminuito di ben 3 grammi da 9 a 6.
La data di emissione, misteriosamente, non compare sulla moneta, ma con una breve ricerca internet abbiamo
scoperto essere il 2006.

Infine, molto recente, 2011, è la bella moneta da 5 rupie in ottone, dedicata ai 150 della nascita di Rabindranath Tagore, rappresentato su un lato della moneta.

Da circa una decina d’anni, nelle più grandi città, stanno iniziando a circolare delle utili e vistose monete bimetalliche del valore di ben 10 rupie.
Stando all’interessante voce di Wikipedia inglese sulle moderne monete indiane, la loro storia, seppur breve è alquanto articolata.
Nel 2005 vennero infatti emessi i primi esemplari, dal tema “Unity in Diversity” (Unità nelle differenze), il quale design però ricordava fin troppo una croce e per evitare controversie religiose il loro conio venne interrotto.
Operazione piuttosto semplice visto che oltretutto queste monete erano state emesse solo da una delle quattro zecche indiane, per la precisione quella di Noida, vicino Delhi.
Pochi anni dopo, la Banca Statale Indiana comunicò che le monete bimetalliche da 10 rupie avranno due temi: oltre alla interrotta serie “Unity in diversity”, venne aggiunta la “Connectivity and information technology”, emessa nel 2008.
In questa serie il disegno prevedeva, oltre ad un lato con il classico capitello di Ashoka, il numero 10 con sopra 15 spessi e corti raggi, ma anche in questo caso le monete venivano coniate solo dalla zecca di Noida, quindi la loro circolazione risultò sempre scarsa.
Finalmente, nel 2011, iniziarono ad essere coniate in tutte e quattro le zecche, con leggeri cambiamenti: i raggi furono ridotti a 10 e venne introdotto il nuovo simbolo della rupia.

Ultimissima curiosità numismatica sulle monete indiane, riguarda il piccolo simbolo che compare spesso proprio sotto alla cifra dell’anno di emissione.
Questo serve a segnalare quale zecca ha emesso il pezzo, in quanto, come accennato poco fa, l’India possiede ben 4 zecche: a Mumbai, Kolkata, Hyderabad e Noida.

Mumbai è rappresentata da un piccolo rombo, Kolkata dall’assenza di qualsivoglia simbolo, Hyderabad da una stella e Noida da un punto, sebbene esistano anche altri simboli, purtroppo difficilissimi da identificare a causa delle ridottissime dimensioni.

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