Dopo aver affrontato, in un paio di post precedenti (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/le-banconote-indiane-i-parte.html,
http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/le-banconote-indiane-ii-parte.html),
l’argomento delle banconote indiane, veniamo quindi alle monete.
Al giorno d’oggi le zecche indiane, ben quattro a Mumbai,
Kolkata, Hyderabad e Noida (vicino alla capitale Delhi), ufficialmente emettono
monete da 50 paisa (mezza rupia), 1, 2, 5 e 10 rupie.
Se le banconote in circolazione sono ormai quasi tutte
della monotona “serie Gandhi”, le monete invece sono presenti con numerossisime
serie e variazioni, grazie ad almeno tre fattori: prima di tutto la durata
della vita delle monete che è di gran lunga maggiore di quella dei pezzi
cartacei, per cui è possibile trovare ancora molte serie vecchie (addirittura di
circa 40 anni).
Secondo, le monete vengono spesso utilizzate per celebrare
delle date importanti, sia in onore di personaggi illustri o importanti
istituzioni, sia per campagne sociali, per cui presentano talvolta design
originali.
Terzo motivo della notevole varietà delle monete indiane,
negli ultimi anni, dal 2005, sono uscite due nuove serie, poco prima della
storica introduzione del simbolo internazionale della rupia, dopo la quale
quindi ne è comparsa subito una terza serie che lo illustrasse.
Come nel caso delle banconote, anche per la descrizione
delle monete ci possiamo affidare ad una piccola ma variegata collezione personale
nei pezzi da 50 paise, 1, 2 e 5 rupie.
Le monete da 50 paise (o mezza rupia, visto che ci vogliono
100 paise per farne 1) ormai hanno quasi perso ogni significato economico ed il
loro utilizzo sul mercato è riservato principalmente all’acquisto e la vendita
dei giornali, che spesso hanno prezzi frazionati come 2,5 o 3,5 rupie.
Nella nostra collezione possiamo “vantare” una
consumatissima moneta da 50 paise, del 1972, dedicata ai 25 anni
dell’Indipendenza dell’India (utile quindi storicamente per far risalire la
data di nascita dell’India al 1947), oppure una moneta del 1984 emessa in
memoria della morte di Indira Gandhi.
La penultima serie da 50 paise emessa dal 1988, prevede
invece il famoso capitello di Ashoka (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/02/limperatore-ashoka.html)
e la cifra sullo stesso lato, mentre dall’altra parte si trova un cartina
dell’India con davanti il grande palazzo circolare sede del Parlamento Indiano
(http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/08/la-citta-di-delhi-ii-parte.html).
Nel 1997, per celebrare i 50 anni dell’Indipendenza, fu
emessa una moneta da 50 paise nella quale viene ritratto Gandhi con il bastone
e dietro alcune persone, in posizione molto simile al monumento della marcia
del sale ritratto dietro alle banconote da 500 rupie.
Infine, nella cosiddetta “serie della mano” del 2011, dove
la cifra viene rappresentata appunto anche da una mano, la moneta da mezza
rupia prevede un pugno chiuso, con a fianco il numero 50.
Nelle ultime due serie il materiale è il classico acciaio
ferroso inossidabile, mentre quelle precedenti sono in cupro-nickel ed infatti
non vengono attratte dalle calamite.
Lo stesso discorso sul materiale può essere fatto per
introdurre le monete da 1 rupia, in cui i grossi esemplari degli anni ‘70 e
quelli più piccoli degli anni ‘80 sono in cupronickel, mentre successivamente è
stato introdotto l’acciaio ferroso inossidabile.
I disegni però, fino al 2005, sono grossomodo gli stessi:
da un lato il numero 1, con sopra la scritta rupia in devanagari, ai lati due
spighe di grano e sotto la scritta rupia in inglese; sull’altro lato al centro
il capitello di Ashoka e ai lati la scritta India, sia in devanagari che in
caratteri latini.
Come anticipato, nel 2005 è iniziata una piccola
rivoluzione delle monete indiane, partendo da una serie, limitata ai tagli da 1
e 2 rupie (il pezzo da 5 pare sia stato emesso solo formalmente vista la sua
totale assenza sul mercato), ed emessa fino al 2008, introdotta per utilizzare
il materiale riciclato da vecchie monete delle quali il valore era inferiore a
quello effettivo del materiale.
Quella da 1 rupia sul lato principale è divisa in 3 sezioni
da due linee parallele: in quella superiore vi è scritto India nelle due lingue
ufficiali (hindi e inglese), al centro si trova il capitello di Ashoka e il
numero 1, e nella sezione inferiore la data d’emissione; sull’altro lato,
leggermente decentrata, si trova una croce con 4 puntini, uno per ogni angolo e
la scritta 1 rupia di nuovo in entrambi i caratteri.
Dal 2007 è uscita invece la “serie della mano”, che sul
lato principale è identica alla precedente, escluso il fatto che manchi il
numero 1, che compare invece dall’altra parte insieme ad una mano col pollice
verso.
Infine, con l’introduzione del nuovo simbolo internazionale
della rupia, nel 2011 è uscita una serie molto semplice, dove compare appunto
il simbolo, con sotto il numero 1 e la data, e ai lati una semplice ma
piacevole composizione floreale; mentre sul lato opposto è tornato lo stesso
motivo delle monete più vecchie, il classico capitello di Ashoka.
Venendo alla monete celebrative, i pezzi da 1 propongono
numerosi spunti socio-politici: nel 1987 è stata emessa una serie dedicata ai
piccoli coltivatori, dove vengono ritratte due contadine che raccolgono il
riso, e al centro il simbolo della FAO, promotrice della campagna.
L’anno successivo, 1988, fu invece la volta della campagna
a favore delle coltivazioni attraverso l’acqua piovana (in inglese rainfeed
farming), di nuovo promossa dalla FAO, e dove viene raffigurata una donna con
in mano alcuni fiori mentre, sullo sfondo, oltre a una piccola mucca al
pascolo, vi sono alcune nuvole che lasciano cadere la pioggia sulle montagne.
Nel 1989 è stata prodotta una serie col profilo di
Jawaharlal Nehru, in onore della sua nascita, e nel 1991 una serie con un
ritratto di Rajiv Gandhi, di tre-quarti, in memoria della sua morte.
Del 1992 possediamo ben due pezzi celebrativi: il primo
riguarda la giornata mondiale del cibo, promossa dalla FAO, dove opportunamente
vengono ritratti alcuni generi alimentari; mentre una seconda moneta da 1 rupia
era dedicata al 50imo anniversario del movimento “Quit India” (Lasciare
l’India) che portò, alcuni anni dopo, all’indipendenza del paese dagli inglesi.
Nel 1997 una serie di monete è stata dedicata alla
ex-prigione (ora museo nazionale) di Port Blair, la capitale delle remote isole
Andamane, dove gli inglesi confinavano a dissidenti indiani: iniziata la
costruzione nel 1896, la moneta dovrebbe festeggiare i 100 anni dalla
fondazione.
L’ultimo pezzo da una rupia della nostra raccolta è un
bella moneta, emessa nel 2010, per celebrare il giubileo di platino (75 anni)
della Reserve Bank of India, dove è raffigurato il simbolo della banca
nazionale indiana, composto da un leopardo e una palma.
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