Dopo un breve cenno su Old Delhi ed i suoi siti di maggior
interesse (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/la-citta-di-delhi-i-parte.html),
in questo post descriviamo New Delhi, in particolare Rajpath, la sua arteria
principale.
Rajpath (La strada del Re) è infatti un ampio e lungo viale
che collega il Rashtrapati Bhavan (Palazzo del Presidente) con lo Stadio
Nazionale, passando attraverso la Vijay Chowk (Piazza della Vittoria) e l’arco
dell’India Gate.
L'India Gate |
Costruito appositamente con scopi cerimoniali, su Rajpath
si tiene la grande parata del Giorno della Repubblica, il 26 Gennaio, e vi
sono collocati gli edifici che ospitano le più importanti cariche politiche del
paese.
Parte fondamentale, fin dall’inizio, dell’urbanistica
studiata dall’architetto inglese Edwin Lutyens, questi decise di costruire la
residenza del Vicerè, la massima carica britannica in India, sulla Raisina
Hill, una bassa e dolce collina, dalla quale far partire in discesa Rajpath ed
offrire, dall’alto, una vista panoramica sulla città.
Questo grande e bel palazzo, iniziato a costruire nel 1912
venne nominato quindi inizialmente Viceroy’s House e cambiò il suo nome
nell’attuale Rashtrapati Bhavan (cioè palazzo, bhavan, del presidente, rashrtrapati)
il 26 Gennaio 1950, quando Rajendra Prasad divenne il primo Presidente
dell’India e venne alloggiato al suo interno.
Lo stile può essere definito barocco edoardiano, con soli
piccoli tocchi indiani, visto che il rigido Lutyens non era propenso a
valorizzare l’arte locale ed accettò solo qualche piccolo aggiustamento con una
certa reticenza.
La grande cupola pare sia stata ispirata al suo autore dal
Pantheon di Roma, seppur vennero fatte aggiunte successive includenti elementi
sia europei che indiani e venne completata solo nel 1929.
Dietro al palazzo si trova un vasto e curatissimo giardino
che mescola di nuovo lo stile inglese con quello moghul ed ospita numerosissime
varietà di fiori; purtroppo è aperto al pubblico solo in Febbraio-Marzo durante
la fiera botanica Udyanotsav.
Pochi anni fa, nel 2014, il Presidente della Repubblica
Pranab Mukherjee, ha inaugurato un piccolo museo all’interno del Rashtrapati
Bhavan, grazie al quale, oltre ad ottenere interessanti notizie riguardo al
palazzo, è finalmente possibile poterlo apprezzare da vicino anche da parte del
pubblico.
Davanti al Rashtrapati Bhavan, dal 1912 è stato costruito
il Secretariat Building, un edificio in stile revival dell’indo-saraceno,
composto da due grandi blocchi separati (nord e sud) che ospitano i ministeri
più importanti nonché l’ufficio del primo ministro.
Dal Secretariat Building, iniziando a percorrere
l’ampissimo Rajpath, si passa attraverso l’ampia Vijay Chowk, sulla quale,
durante la già citata grande parata del giorno della repubblica, avviene la
Beating Reatreat, una cerimonia militare inglese risalente al XVI secolo, molto
spettacolare per l’elevato numero di strumenti orchestrali suonati dalle bande
dei tre corpi delle forze armate indiane: l’esercito, la marina e l’aeronautica.
Alla sinistra di Viajy Chowk, quasi nascosto tra gli
alberi, si può notare il Sansad Bhavan, un grande edificio circolare, protetto
da un colonnato, sede del parlamento indiano.
Nonostante sia oggi il luogo di potere più importante del
governo indiano, la sua posizione urbanistica è di secondo piano a causa del
fatto che, quando venne edificata New Delhi, il parlamento non aveva molto peso
politico, ed il centro del potere era la residenza del vicerè, l’attuale
Rashtrapati Bhavan (Palazzo del Presidente), che, come visto nel paragrafo
precedente, domina dalla collina di Raisina Hill tutta Rajpath.
L’India Gate è un grande arco in pietra, costruito tra il
1921 ed il 1931 per onorare i soldati indiani morti durante i conflitti dal
1914 al 1921 (cioè nei vari fronti della I Guerra Mondiale e nella Terza Guerra
Anglo-Afghana).
Seppur architettonicamente possa ricordare l’Arco di
Costantino a Roma o l’Arc de Triomphe di Parigi, l’India Gate non è un arco di
trionfo, bensì un memoriale di guerra, al quale, nel 1971, al termine della
Guerra di Liberazione del Bangladesh, venne aggiunto un santuario dedicato al
milite ignoto.
Questi particolari avvicinano quindi l’India Gate ad un
simile monumento italiano, l’Arco della Vittoria di Genova, anch’esso eretto in
memoria dei caduti di guerra (in particolare i genovesi morti durante la I
Guerra Mondiale), più o meno negli stessi anni: l’India Gate venne aperto al
pubblico a Febbraio del 1931, l’Arco della Vittoria di Genova nel Maggio dello
stesso anno.
L’artefice, ancora
una volta, fu l’architetto inglese Lutyens che fu un esperto designer di
memoriali di guerra e cenotafi, tanto che ne disegnò più diuna sessantina nella
sola Europa.
Dietro al grande piazzale esagonale dove sorge l’India
Gate, è stituato lo stadio nazionale intitolato a Dhyan Chand (1905-1979) un
giocatore di hockey su prato che vinse per ben tre volte l’oro alle Olimpiadi.
Sovvenzionato dal Maharajà di Bhavnagar nello stato del
Gujarat, venne aperto nel 1933 e da allora ospita gli incontri casalinghi della
nazionale indiana di hockey e delle squadre di Delhi.
Dopo l’ampia ristrutturazione del 2010 per ospitare il
campionato mondiale di hockey, possiede tre campi, di cui due conformi agli standard
internazionali ed un terzo per gli allenamenti, e può ospitare circa 20.000
spettatori.
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