Oltre ai 4 luoghi sacri principali legati alla vita del
Buddha (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/search/label/Luoghi%20sacri%20buddisti),
l’India ospita alcune altre località con una notevole importanza per i seguaci
del buddismo.

Queste 4 località aggiuntive sono legate alla vita del
Buddha non solo per essere state da lui visitate, ma anche perché pare che qui
vi abbia compiuto dei miracoli e sono: Shravasti, Rajgir, Sankassa e Vaishali,
situate alternativamente negli stati indiani dell’Uttar Pradesh, Bihar, Uttar
Pradesh e di nuovo Bihar.
Shravasti, localizzata oggi nello stato dell’Uttar Pradesh
in un distretto che porta lo stesso nome, è stata un’antica città già prospera
durante l’era delle Mahajanapadas, un gruppo di repubbliche oligarchiche
che regnarono su gran parte del nord dell’India tra il VI ed il IV secolo a.C..
Quindi era una delle città più grandi del subcontinente durante
la vita del Buddha, il quale era solito trascorrere qui a meditare i quattro
lunghi mesi della stagione delle piogge e vi compì il cosiddetto “Twin Miracle”,
il miracolo doppio.
La storia di Shravasti, come accaduto in tutti i luoghi
sacri legati alla vita del Buddha, si è però arrestata velocemente con il
declino del buddismo nel subcontinente, e quando il noto viaggiatore cinese
Xuanzang visitò la località intorno alla metà del VII secolo, la trovò in
rovina, sebbene riportò di aver trovato molti edifici in buone condizioni.
Oggigiorno si sono conservate parti delle grandi mura, entro
le quali si trovano resti di piccoli santuari ed alcune fondamenta di antiche
costruzioni, di cui tre ancora visitabili: l’Angulimala Stupa, l’Anathapindika
Stupa ed un antico tempio jaina.
A questi bisogna aggiungere, appena fuori le mura di Shravasti,
uno stupa che commemora il luogo del “Twin Miracle” e l’area del monastero di
Jetavana.
Lo stupa di Angulimala venne eretto in onore di un antico
personaggio della mitologia buddista, chiamato appunto Angulimala, un efferato
serial-killer che si convertì dopo aver incontrato il Buddha.
Anathapindika, invece, viene considerato, secondo alcune
tradizioni, come il principale discepolo del Buddha ed anche a lui era dedicato
un grande stupa.
Purtroppo di entrambi questi stupa sono rimaste solo le
possenti e grandi fondamenta, ed alcune scalinate in mattoni.
Il “Twin Miracle” è un particolare miracolo compiuto dal
Buddha, durante il quale fece uscire dal suo corpo contemporaneamente sia acqua
che fuoco (l’acqua dalla metà inferiore, il fuoco da quella superiore),
compiendo appunto un miracolo “doppio”.
Nel luogo di questo importante episodio venne costruito uno
stupa, sulla cima di una bassa collina appena fuori le mura di Shravasti, dove
oggi sono rimaste solo delle fondamenta in mattoni.
Il monastero di Jetavana, le cui rovine sono ospitate in un
grande giardino molto ben curato, fu il secondo edificio che venne donato al
Buddha; in particolare questo gli venne regalato dal suo già citato e facoltoso
discepolo Anathapindika.
Qui il Buddha vi tenne un gran numero di insegnamenti e
discorsi, ed ancora oggi è possibile visitare il Gandhakuti, le fondamenta
della piccola costruzione nella quale alloggiava.
Oltre a questo ed a numerose altre rovine, il piacevole
giardino ospita l’albero Anandabodhi, secondo per importanza nel buddismo
dietro solo all’originale Mahabodhi di Bodhgaya (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2016/07/luoghi-sacri-buddisti-ii-parte-bodhgaya.html)
sotto al quale il Buddha ricevette l’illuminazione.
Secondo la leggenda, l’abero di Shravasti venne fatto
piantare dal Buddha stesso, in modo che le persone del luogo avessero qualcosa
da adorare anche quando lui era in pellegrinaggio, e pare che il seme sia stato
preso proprio dal Mahabodhi di Bodhgaya.
Nonostante Shravasti, a causa della posizione remota, sia
poco frequentata da pellegrini e viaggiatori, anche nei suoi dintorni, come in
tutti i più importanti luoghi sacri buddisti, sono stati costruiti dei moderni
monasteri da alcuni paesi asiatici, quali Tibet, Cina, Birmania, Sri Lanka,
Thailandia e Sud Corea.
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