A sinistra un cappello bhaad-gaaule, a destra un dhaka topi |
Seppur il Nepal sia un paese piuttosto tradizionalista, oggigiorno la
maggior parte dei nepalesi indossa abiti di fattura occidentale, che,
soprattutto durante il rigido inverno, risultano essere molto comodi e pratici.
Senza dubbio, da un punto di vista etnico-antropologico, è un peccato
che certe tradizioni stiano sparendo, ma è anche vero che la scelta è una
questione di necessità.
Il Nepal, tra l’altro, è letteralmente invaso da imitazioni cinesi per
tutte le tasche e non è un’esagerazione affermare, ad esempio, che il 90% dei
nepalesi, donne e uomini, anziani e giovani, possiedono un pail, di quelli con
la cerniera centrale e le due tasche laterali, decisamente più comodo di
qualunque scialle, coperta o abito tradizionale.
Nonostante questo, grazie alla ricchezza culturale, qualche capo
d’abbigliamento tradizionale continua ad essere indossato almeno per occasioni
particolari, come cerimonie e festività, di cui tra l’altro il calendario
nepalese è letteralmente costellato.
Il vestito formale per le donne è il sari, che però viene raramente
utilizzato nella vita di tutti i giorni, sostituito dal molto più pratico
salwar-kameez, una lunga camicia, o tunica, senza colletto (kameez), portato su
ampi pantaloni (salwar).
L’abito tradizionale maschile si chiama daura-suruwal e può essere
considerato una versione del kurta-pijama, il corrispettivo da uomo del
salwar-kameez.
La particolarità di questo vestito è che la lunga camicia, daura, non è
chiusa, ma è munita di otto bottoni laterali che si chiudono con degli alamari
(come i cappotti Montgomery) o con delle fettuccine di stoffa; i pantaloni,
suruwal, spesso sono stretti intorno alle caviglie, in maniera simile agli
indiani churidar.
Sopra al daura, solitamente di colore bianco o comunque chiaro, vengono
indossati vari tipi di gilet, di colore scuro per le occasioni formali, il cui
materiale dipende dalle condizioni climatiche.
Molto apprezzato è anche l’abbinamento con giacche da uomo occidentali,
una moda lanciata alla fine dell’800 da Jung Bahadur Rana, Primo Ministro del
Nepal per 15 anni, dopo che gliene vennero regalate alcune dalla regina
d’Inghilterra.
Ma il vero capo d’abbigliamento nazionale del Nepal è il nepali cap, un
cappello simile alla bustina militare ma senza i rinforzi laterali e che si può
facilmente piegare come un fazzoletto.
Per questo motivo, e probabili esigenze di sartoria, la sua forma è
asimmetrica, con un lato più alto dell’altro, risultando quindi leggermente
storto.
La versione più diffusa è chiamata dhaka topi ed ha pattern colorati
tradizionali molti simili ma sempre diversi, ma è molto comune anche la
versione chiamata bhaad-gaaule completamente nera.
La differenza non è solo nella colorazione, ma nell’etnia d’origine,
khas o gorkhali la prima, newari la seconda, seppur non esistano rigide
distinzioni e chiunque può indossare entrambe le versioni.
Il nome dhaka topi è dato dal materiale utilizzato, il dhaka (topi
invece significa cappello in nepalese), un tessuto di cotone che si ottiene
manualmente con dei tradizionali filatoi di legno.
L’origine del dhaka viene fatta risalire all’etnia limbu che abita le
zone orientali del Nepal, ma il centro di produzione dei cappelli è Palpa o
Tansen, una cittadina situata all’inizio delle colline tra il confine con
l’India e la città di Pokhara.
Oltre che per i cappelli, il dhaka viene utilizzato anche per
confezionare bluse ma essendo piuttosto grezzo e leggermente rigido, non è un
tessuto molto versatile.
Anche i colori dei disegni non sono molto brillanti e seguono dei
pattern geometrici molto semplici ma vari.
Ultimamente il dhaka sta trovando nuovi campi di utilizzo, soprattutto
nell’arredamento della casa, ad esempio per tende e copriletti.
Il bhaad-gaaule è la versione del nepali cap dell’etnia newari, originaria
della Valle di Kathmandu.
Il nome stesso significa “di Bhadgaon”, uno dei nomi della città di
Bhaktapur, tipica newari, ancora oggi centro di produzione principale dei
cappelli bhaad-gaaule.
Come detto il colore è nero, mentre il materiale è la seta, talvolta la mussola
(un tessuto di cotone molto leggero simile alla garza).
Il bhaad-gaaule è la versione originale del nepali cap ed era diventato
un accessorio obbligatorio per accedere a cariche pubbliche, ma dopo
l’introduzione del più informale e meno costoso dhaka topi a metà del secolo
scorso, il bhaad-gaaule ha piano piano perso il favore dei nepalesi.
Recentemente pare si stia assistendo ad una rinascita del suo utilizzo
grazie ad un crescente interesse verso le tradizioni newari, che nel corso
degli ultimi decenni erano state ostacolate nel tentativo di creare una più
omogenea identità nazionale nepalese.
In particolare sta diventando sempre più popolare, durante i matrimoni,
vestire il daura-suruwal che deve essere sempre accompagnato da un
bhaad-gaaule.
Nessun commento:
Posta un commento