mercoledì 5 aprile 2017

Uccelli del Nepal, le colline di Pokhara

La jacana alibronzate
Le colline di Pokhara a ridosso della turistica zona del lungolago ospitano un gran numero di uccelli e possono essere considerate un assaggio di quello che si può ammirare alle basse altitudini nei sentieri di trekking.
Purtroppo la continua espansione della città sta iniziando ad interessare anche queste zone, seppur la mancanza di strade carrabili ne limiti decisamente lo sviluppo.
Ad esempio, i sentieri che salgono dal lago verso il punto panoramico di Sarangkot attraversano boschi ancora parzialmente intatti che ospitano quindi numerose specie di uccelli.

Prima di iniziare la salita, percorrendo la strada principale verso nord, una volta abbandonato l’agglomerato urbano, nelle zone paludose si può osservare facilmente qualche sgarza indiana (ardeola grayii) o le egrette, come l’airone guardabuoi (bubulcus ibis) o la garzetta minore (egretta garzetta), con il loro sgargiante colore bianco, mentre più rare e mimetiche sono le jacana ali bronzate (metopidius indicus), che zampettano sopra la vegetazione che copre lo specchio d’acqua, attività preferita anche dal pollo sultano (porphyrio porphyrio), dal caratteristico piumaggio violaceo, quindi decisamente più appariscente.
Il saltimpalo bianconero
Il piccolo uccellino nero con una macchia bianca sui fianchi che si vede spesso in cima a qualche palo è il maschio di saltimpalo nerobianco (saxicola caprata) la cui femmina è invece di un anonimo marroncino, mentre i passeri che si incontrano un po’ ovunque, spesso non sono il solito passero comune (passer domesticus), ma si tratta della passera mattugia, caratteristica per una piccola macchia nera sulle guance e per essere l’unico passeridae del Nepal privo di dimorfismo sessuale, essendo maschi e femmine identici.
Le rondini che sfrecciano per tutta la città e nidificano spesso all’interno di negozi sono rondini comuni (hirundo rustica).
Tra i merli, oltre alla maina comune (acridotheres tristis), si segnala la simile myna di foresta (acridotheres fuscus) distinguibile grazie ad un piumaggio tendente più al nero che al marrone.

L'occhialino orientale
Salendo le colline tra i passeriformi di piccola taglia molto comuni sono le cince, spesso numerose nei cosiddetti mix hunting flocks (stormi di cacciatori misti) insieme a yuhine e all’occhialino orientale (zosterops palpebrosus), dal dorso giallo-oliva e l’occhio contornato di bianco.
Anche le nettarine sono piuttosto comuni, in particolare la nettarina dorsogiallo (aethopyga siparaja), e facilmente riconoscibili grazie al lungo becco ed il petto rosso, come gli altrettanto diffusi minivet, distinguibili grazie alla vistosa livrea rossa dei maschi e gialla delle femmine.
Nelle zone più fitte del bosco si possono incontrare vari tipi di pigliamosche, seppur spesso le ridotte dimensioni rendano problematico il riconoscimento tassonomico.

Il drongo crestato
I dronghi, eleganti e slanciati uccelli neri di medio-piccole dimensioni, sono presenti con almeno tre specie: il drongo nero (dicrurus macrocercus), che è l’unico della famiglia a preferire l’aperta campagna, lo si incontra vicino al lago, mentre nel bosco si possono avvistare il drongo bronzeo (dicrurus aeneus) ed il drongo crestato asiatico (dicrurus hottentottus), caratteristico non solo per la piccola cresta, ma soprattutto per la coda, che invece di essere forcuta “a rondine”, come in quasi tutti i dronghi, ha le punte arrotondate e piegate verso l’interno.
Anche la famiglia dei picchi è ben rappresentata con almeno 3-4 specie, come il nucagialla minore (picus chlorolophus), il picchio pettofulvo (dendrocopos macei) ed il picchio fronte bruna (dendrocopos auriceps).
Tra i barbuti, molto diffuso è il tozzo barbuto grosso (megalaima virens), come anche il piccolo barbetto ramatore o barbuto fabbro (megalaima haemacephala), mentre il barbetto golablu (megalaima asiatica) è decisamente più raro.
La gazza più comune è sicuramente la gazza dell’Himalaya (dendrocitta formosae), che si muove tra gli alberi spesso in piccoli gruppi, mentre tra i tordi si segnala il solitario tordo fischiatore blu (myophonus caeruleus), il cui gradevole canto si sente spesso echeggiare alla mattina presto e all’imbrunire.

La civetta macchiata
Per quanto riguada i rapaci, al livello del lago si può notare, qualche civetta macchiata (athene brama), mentre più difficile è l’avvistamento della civetta di foresta (glaucidium radiatum) sia per le dimensioni ridotte (appena 20 cm), sia per trascorrere la maggior parte del tempo appollaiata tra i rami di grandi alberi.
Entrambe sono attive anche di giorno, ma l’orario migliore probabilmente è l’imbrunire, quando si riescono ad individuare anche grazie ai loro gracchianti richiami.
Il piccolo falchetto di colore chiaro che si vede talvolta volteggiare sopra le cime degli alberi, non siamo riusciti a riconoscerlo con certezza, mentre distinguibilissimo è l’avvoltoio capovaccaio (neophron percnopterus) del quale una coppia si è stabilita da tempo tra queste colline.
Infine, seppur il sottobosco non possa competere con la quantità di uccelli che abitano gli alberi, può comunque offrire degli interessanti avvistamenti, grazie alle numerose specie di garruli, facili da localizzare per i loro rumorosi versi, ma non semplici da avvicinare ed osservare per le abitudini schive.

Una delle specie più comuni, soprattutto alla mattina presto e all’imbrunire, è l’inusuale garrulo schiamazzante crestabianca (garrulax leucolophus), dotato, come dal nome, di una voluminosa cresta di colore bianco.

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