sabato 15 aprile 2017

La città di Janakpur

Sitas Exile by Raja Ravi Varma (1848 - 1906).jpg
Sita
Janakpur è una città di circa 170 mila abitanti, situata intorno ai 130 chilometri a sud-est di Kathmandu e ad una trentina dal confine indiano.
Seppur poco nota al di fuori dei circuiti religiosi induisti, Janakpur è una città sacra di notevole importanza, considerata il luogo di nascita di Sita, moglie di Rama, settima incarnazione del dio Vishnu.
In realtà bisognerebbe parlare di luogo d’origine, in quanto Sita venne trovata, ancora infante, nel solco di un aratro dal re Janaka, che quindi l’adottò.

Nonostante l’area abbia quindi tradizioni religiose molto antiche, l’attuale centro urbano di Janakpur venne fondato circa un paio di secoli fa ed è una città ricca di templi, vasche e ostelli, e dove è particolarmente piacevole passeggiare essendo in gran parte chiusa al traffico.
La campagna circostante, seppur non priva di fascino, è abbastanza depressa economicamente ma Janakpur, grazie al continuo flusso di pellegrini, può contare su risorse finanziarie costanti e regolari.

Il tempio più importante della città è sicuramente il Janaki Mandir, dedicato a Sita e costruito nel punto in cui, a metà del XVII secolo, venne ritrovata una statua dorata della divinità, che è ora l’immagine principale del tempio.
La costruzione è abbastanza recente e risale al 1910, grazie ad una regina indiana, che pare spese nove lakh (900.000 rupie), da cui il nome alternativo Nau Lakh Mandir.
In stile Moghul-barocco molto originale, il complesso è composto da un grande edificio bianco a pianta quadrata e tre piani, in pietra e marmo, ricco di finestre, cupole, colonne ed altre decorazioni, e dentro al quale si trova un grande cortile che ospita il tempio vero e proprio: un tozzo edificio, nello stesso stile dell’esterno, dove è situata la stanza che conserva l’immagine della dea Sita.
Durante i numerosi periodi di festa, il Janaki Mandir viene preso d’assalto dai pellegrini e l’atmosfera, seppur piacevolmente colorata, è alquanto caotica, mentre nei giorni più tranquilli, grazie alle vaste dimensioni, risulta piuttosto rilassante.

Il secondo tempio più visitato di Janakpur è dedicato al dio Rama ed è il più antico della città, essendo stato costruito nel XVIII secolo dal noto comandante nepalese Amar Singh Thapa.
In tipico stile a pagoda a due tetti, non propone particolari spunti artistici, ma è il luogo dove si concentrano le cerimonie ed i rituali durante le feste dedicate al dio Rama.
Più interessante ed originale è invece il Ram-Sita Vivah Mandir, che, come dal nome, è stato costruito nel luogo dove venne celebrato il matrimonio tra Sita e Rama.
Anche questo tempio è in stile pagoda a due tetti, molto ben proporzionato e munito di pareti di vetro, in modo da poter osservare l’interno, dove si trovano delle statue a grandezza naturale di Sita, Rama ed altri personaggi a loro legati.

Tra le vasche sparse in città e nei suoi dintorni, la più importante è la Danush Sagar, il cui nome dervia dall’arco, danush, arma preferita dal dio Rama.
Molto bella è anche la vicina Ganga Sagar, sulla quale si affacciano alcuni templi ed un gradevole colonnato ricurvo dove alla sera viene celebrata la Ganga Arti, la cerimonia del fuoco in onore della dea del fiume Gange.
Nella zona nord-occidentale della città, in un’area piuttosto bucolica, sono situate ben tre grandi vasche dotate di una piacevole atmosfera: la Sita Kund, la Bihar Kund e la Ratan Sagar Kund.

Purtroppo, l’unica nota negativa di Janakpur è la posizione scomoda, in un’area decisamente lontana dai circuiti turistici più battuti.
In realtà la distanza da Kathmandu non è molta, circa 130 chilometri, ma la strda che collega le due città è sempre in pessime condizioni ed il viaggio sui malconci autobus pubblici dura circa otto ore, imprevisti esclusi.
Il collegamento con l’India potrebbe essere più agevole, grazie a strade leggermente migliori, se non altro grazie al fatto che siano in pianura, ed alla presenza dell’unica tratta ferroviaria per trasporto passeggeri di tutto il Nepal, costruita, con l’aiuto delle Ferrovie Indiane, proprio per collegare il confine indo-nepalese con Janakpur, distante circa 30 chilometri.

Seppur il servizio sia particolarmente apprezzato dai locali, risulta inutile dal punto di vista turistico trovandosi in una zona dell’India raramente visitata e in un posto di confine dove non è consentito il transito di stranieri.

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