Particolare del tempio di Bagh Bhairab, con le spade dei guerrieri newari. |
La cittadina di Kirtipur si trova pochi chilometri a sud-est di
Kathmandu e può essere quindi meta di una semplice ma gradevole escursione di
mezza giornata.
I motivi di interesse sono vari, a cominciare dall’essere poco
frequentata dai turisti che spesso invece affollano i più importanti luoghi
della Valle di Kathmandu.
Storicamente Kirtipur, fondata intorno al 1100, fu per breve tempo un
regno indipendente, quindi entrò a far parte del regno di Lalitpur, l’attuale
Patan, situata a 2-3 chilometri, oltre il fiume Bagmati.
Dal 1757, la città venne messa sotto assedio per ben tre volte
dall’esercito della dinastia Shah proveniente dalla città di Gorkha (un
centinaio di chilometri a ovest di Kathmandu), fino a cadere nel 1767 sancendo
l’inizio della conquista della Valle di Kathmandu da parte dei Gorkhali, che
nel 1768 sconfiggeranno i regni di Kathmandu e Lalitpur, nel 1769 quello di
Bhaktapur, fondando così il Grande Regno del Nepal.
La strenua resistenza dei cittadini di Kirtipur venne punita duramente
dal re Prithvi Narayan Shah che ordinò l’esecuzione dei più alti rappresentanti
della città e la mutilazione di naso e labbra per i circa 900 uomini rimasti,
esclusi i suonatori di strumenti a fiato.
Pare che questa atroce vendetta influì non poco nel morale degli
eserciti che successivamente si scontrarono con gli spietati Gorkhali.
Geograficamente la cittadina di Kirtipur sorge su una collina con due
cime, che dominano la campagna circostante, motivo per cui fu in grado di
resistere a lungo agli assedi.
Proveniendo dalla strada principale, prima di entrare in città si può
visitare il Shri Kirti Bihar, un tempio-monastero di buddismo theravada,
costruito in perfetto stile thailandese.
Risalendo la collina dove sorge la cittadina, si incontra un altro luogo
di culto buddista, il Chilancho Stupa o Chilanchu Vihar, un interessante e
colorato complesso che comprende alcuni stupa, statue, campane e monasteri.
Nella piazza principale di Kirtipur, nell’avvallamento tra le due cime, si
trovano invece una grande vasca ed il tempio di Bagh Bhairab, nel quale la
forma terrifica di Shiva venerata ha le sembianze di una tigre, dal sanscrito
bagh.
Tipico e riuscito esempio di tempio a pagoda a tre tetti, il Bagh
Bhairab è noto per essere decorato, sotto al tetto superiore, con le spade dei
guerrieri newari che morirono durante l’assedio della città.
Il tempio, di indubbia matrice tantrica, è sacro sia per gli induisti
che per i buddisti.
Proseguendo oltre la piazza principale, si risale la cima minore di
Kirtipur, lungo una scalinata in pietra fiancheggiata da sculture di elefanti,
che porta al tempio di Uma Maheshwar.
Letteralmente significa Parvati e Shiva, che in questa particolare forma
Uma Maheshwar, molto diffusa in Nepal, vengono rappresentati seduti a gambe
incrociate, con Parvati sul ginocchio sinistro di Shiva; detto questo, la
particolarità del tempio di Kirtipur è che Parvati e Shiva sono rappresentati
in piedi.
Costruito su tre tetti, con un colonnato al primo piano, ha una forma
non particolarmente aggraziata, ma pare che originariamente avesse quattro
tetti, di cui il più alto crollò durante il terremoto del 1934.
Bisogna però notare che Kirtipur viene storicamente considerato uno dei
luoghi della Valle di Kathmandu che meno risente degli eventi sismici che
interessano il Nepal ed infatti il terremoto dell’Aprile 2015 pare non produsse
molti danni.
Il tempio di Uma Maheshwar giace comunque in uno stato di quasi completo
abbandono, ma la passeggiata, l’atmosfera ed il panorama meritano comunque una
visita.
Bisogna ricordare infatti che, trovandosi nella zona sud della valle,
durante le giornate limpide Kirtipur può offrire gradevoli viste sull’Himalaya.
Oltre a queste attrazioni, Kirtipur può vantare la presenza, fin dal
1967, del grande campus della Tribhuvan University, la più importante università
nepalese, la cui costruzione creò inizialmente qualche controversia per l’espropriazione
di terreni ai contadini, ma successivamente sta diventando una discreta fonte finanziaria
per la semi-disastrata economia locale, che si regge principalmente su
agricoltura e tessitura: il costante, quasi ipnotico, rumore dei telai a mano è
una delle caratteristiche di Kirtipur, come le matasse ed i fili colorati
appesi un po’ ovunque.
Infine, recentemente, Kirtipur sta assumendo un minimo di notorietà tra
gli occidentali per la presenza di un piccolo ma attivo centro di meditazione
vipassana, la pratica originaria del Buddha, rilanciata nel sud dell’Asia negli
’50.
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