venerdì 28 aprile 2017

Le etnie del Nepal, IV parte

Procedendo con il nostro breve cenno alle etnie del Nepal, in questo post verranno descritti: i gurung, i damai/dholi, i thakuri, i limbu e i sarki.

File:Nepal ethnic groups.png
Mappa del Nepal con la distribuzione etnica
L’etnia gurung, i cui membri costituiscono il 2% dei nepalesi, appartiene al gruppo tibeto-birmano, ed è molto simile a quella magar (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2017/04/le-etnie-del-nepal.html), seppur geograficamente occupino territori ad altitudini leggermente più elevate.
Abili coltivatori di prodotti agricoli di montagna, come grano, mais e miglio, sono dediti anche alla pastorizia, in particolare di pecore e grazie alla loro resistenza fisica sono tra le etnie che originariamente si distinsero per coraggio e capacità militari, e furono tra i primi a far parte delle truppe Gurkha dell’esercito Britannico.
La loro religione, come per altre etnie tibeto-birmane, è essenzialmente sciamanica, ma con sempre maggiori influenze induiste.
La lingua gurung è divisa in due dialetti principali piuttosto diversi, mentre le abitazioni sono in pietra, a due piani, con pianta rettangolare; il tetto è di paglia come la caratteristica tettoia che divide i due piani.
Come i magar, anche i gurung anticamente costruivano case circolari, che però oggiogiorno sono sempre più rare.

I damai/dholi non sono un’etnia, bensì una casta collinare di sarti a cui appartiene circa l’1.8% dei nepalesi.
Come i simili kami, i damai/dholi furono considerati a lungo intoccabili, ma successivamente sono stati equiparati alle caste dedite al terziario ed abitano prevalentemente le colline.
La loro lingua solitamente è il nepalese.

Anche i thakuri sono una casta nepalese delle colline, seppur più elevata dei precedenti dami/dholi e leggermente meno numerosa (1.6% degli abitanti del Nepal).
Vengono considerati kshatriya, cioè guerrieri, ma sono storicamente proprietari terrieri, anche in India dove pare siano originati.
Come i damai/dholi la loro lingua madre solitamente è il nepalese.

I limbu, come i già citati rai (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2017/04/le-etnie-del-nepal-iii-parte.html), sono un gruppo di genti appartenenti all’etnia kirati.
Le similitudini tra i limbu ed i rai sono quindi notevoli, a partire dalla religione animistico-sciamanica, e la distinzione maggiore è quella linguistica, essendo quelle limbu e rai considerate due lingue differenti.
Seppur oggigiorno solo l’1.5% dei nepalesi faccia parte di questa etnia, in passato i limbu possedevano un proprio regno chiamato Limbuwan, composto da dieci principati, che corrispondeva all’incirca all’attuale Nepal orientale e lo stato indiano del Sikkim.
Le fortune del Limbuwan terminarono nel 1774 dopo tre anni di battaglie contro la dinastia Shah di Gorkha che annesse il regno dei Limbu al Regno del Nepal.
Il trattato di pace tra le due parti concedeva una certa autonomia al Limbuwan, che però durò molto poco a causa della successiva guerra tra il Regno del Nepal ed il Regno del Sikkim, durante la quale la maggior parte dei limbu prese le parti del Sikkim.
Questo però venne sconfitto causando la diaspora dei limbu che si videro costretti a fuggire per evitare la vendetta della dinastia Shah: una parte si diresse in Sikkim, una in Bhutan ed una nello stato indiano dell’Assam.

Quella dei sarki è la casta collinari dei calzolai, alla quale appartengono circa l’1,4% dei nepalesi.

Come kami e damai/dholi, anche i sakri sono considerati una casta dedita al terziario la cui madrelingua è principalmente il nepalese e la religione l’induismo.

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