Il tempio Nyatapola di Bhaktapur, uno dei migliori esempi d'arte newari |
Continuando la nostra panoramica delle etnie nepalesi, in questo post
accenneremo brevemente ai tharu, i tamang ed i newar.
L’etnia più caratteristica e numerosa delle pianure del Terai, situate
al confine con l’India, è sicuramente quella tharu, i primi abitanti della
zona.
Questo grazie ad una delle loro peculiarità più notevoli, cioè una
resistenza genetica alla malaria, che in passato gli aveva concesso quasi un
monopolio sullo sfruttamento agricolo di queste aree.
Successivamente però i tharu iniziarono a subire sempre di più
l’invasione di altri gruppi etnici, provenienti dalle colline e dalla vicina
India, ed a causa dello scarso peso politico, dovuto ad una certa arretratezza
culturale, col tempo sono finiti per diventare in molti casi poveri agricoltori
al servizio di ricchi possidenti.
Originariamente pare che fossero dei clan di Rajput che migrarono dal
deserto del Rajasthan e che successivamente si mischiarono a popolazioni
locali, da cui derivano i tratti mongolidi di molti suoi membri, che oggigiorno
sono circa il 6,6% della popolazione del Nepal.
Le loro credenze sono animiste, ma sempre più influenzate dall’induismo,
ed in quanto abitanti e profondi conoscitori delle foreste sono ottimi
cacciatori e pescatori.
Le case caratteristiche tharu sono di fango con tetti di paglia, dotate
di poche finestre per cercare di isolare l’interno dalle elevate temperature
esterne.
I tamang sono genti tibeto-birmane che abitano principalmente le alte
colline e la zona centrale dell’Himalaya.
Nonostante siano tra i più antichi abitanti di queste terre e siano
piuttosto numerosi, costituendo il 5.8% della popolazione totale del Nepal, i
tamang sono una delle etnie che più ha risentito del progressivo affermarsi
delle genti khas che spesso confiscarono le loro proprietà per ridistribuirle a
potenti chhetri e bahun (http://informazioniindiaenepal.blogspot.it/2017/04/le-etnie-del-nepal.html),
che li indussero in uno stato di semi schiavitù ed ancora oggi i tamang spesso
svolgono i lavori più umili.
In realtà, grazie alle loro pronfonde origini buddiste, i tamang sono i
maggiori produttori di artigianato in stile tibetano, soprattutto di thangka e
tappeti, ma anche altri souvenir.
Tra le caratteristiche tipiche, nei territori abitati prevalentemente da
Tamang, in particolare le aree di montagna del Langtang e dell’Helambu a nord
di Kathmandu, si possono incontrare chorten, piccoli altari buddisti, e muri di
pietre mani, grandi sassi sui quali sono incisi mantra (preghiere) in eleganti
caratteri tibetani.
Le abitazioni tamang, come quelle delle altre etnie, sono in pietra o
mattoni, intonacate di fango e con il tetto di paglia, ma si distinguono spesso
per la presenza di un porticato davanti all’entrata.
I membri dell’etnia newari sono considerati i primi abitanti della Valle
di Kathmandu, seppur la loro origine non sia ben definita, presentando
caratteristiche molto originali che sembrano spesso una mescolanza di
tradizioni buddiste tibeto-birmane ed induiste indoeuropee.
Questo è evidente sia nella lingua newari, che appartiene alla famiglia
delle lingue tibetane ma usa i caratteri devanagari della famiglia indoeuropea
tipica del sucontinente indiano, sia nella religione praticata dai suoi membri,
che presenta molte caratteristiche comuni sia all’induismo che al buddismo,
seppur le percentuali vedano circa l’84% praticante l’induismo ed il 16% il
buddismo.
Anche i tratti somatici sono poco indicativi essendo presenti nella
maggior parte dei casi tratti mongoloidi, ma talvolta anche australoidi e
caucasico-negroidi.
Storicamente, dopo aver governato sulla Valle di Kathmandu per circa 500
anni, con la dinastia Malla che dotò la valle delle più importanti opere
artistiche, furono sconfitti nel 1769 dalla dinastia Shah proveniente da
Gorkha, che determinò il lento declino dell’etnia newari.
Anche più recentemente i newari divennero vittima di gravi
discriminazioni politiche, soprattutto quella di fare del khas-gorkhali la
lingua ufficiale del Nepal, con il motto Ek desh ek bhasha, Una nazione una
lingua, rendendo il newari un idioma non ufficiale.
Nonostante queste difficoltà, grazie al prestigio accomulato nei secoli,
l’aristocrazia newari ha sempre avuto un buon rapporto con gli organi del
potere, grazie alla quale hanno sempre potuto esercitare una discreta influenza
ed ancora oggi occupano vari posti di rilievo nell’amministrazione del paese.
Con la recente fine della monarchia della dinastia Shah e l’appoggio
politico dei maoisti che hanno sempre difeso la pluralità etnica del Nepal, la
cultura newari sta vivendo un nuovo periodo di relativa prosperità e
riconoscimento per le capacità commerciali, loro principale occupazione, ed
artistica.
Grazie a risorse economiche spesso superiori alla media, i ricchi newari
erano soliti farsi costruire abitazioni molto grandi ed eleganti, in mattoni e
con i tetti di tegole, dove in città il primo piano era spesso occupato da
negozi ed attività commerciali, mentre nelle campagne fungeva da stalla per gli
animali domestici.
Seppur oggiogiorno questi stili stiano scomparendo, nella Valle di
Kathmandu sono ancora numerosi i vecchi edifici con queste tipiche
caratteristiche.
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