Pushpa Kamal Dahal (1954-...), noto anche con il nome di battaglia
Prachand (Il Fiero), è l’attuale Primo Ministro del Nepal, carica ottenuta
nell’Agosto 2016 come leader del Partito Comunista del Nepal (Maoista-Centro).
Con una carriera di quasi trent’anni, Dahal è stato ed è tutt’ora una
delle figure di spicco del panorama politico del Nepal moderno.
Nato nella città di Pokhara ma cresciuto nel distretto di Chitwan, nelle
pianure del Terai al confine con l’India, nel 1981 entrò a far parte
dell’allora illegale Communist Party of Nepal, del quale, grazie ad un poco
appariscente ma indiscusso carisma, divenne leader nel 1989.
In questo periodo, per evitare ritorsioni contro la sua famiglia, Dahal
entrò in clandestinità, ritirandosi dalla vita pubblica ed assumendo lo
pseudonimo di Prachand.
Nel 1996, Baburam Bhattarai, rappresentante in parlamento del Partito Comunista
del Nepal (Maoista) e vecchio compagno di Dahal, diede una lista di 40
richieste all’allora governo presieduto dal Primo Ministro Sher Bahadur Deuba
del Partito del Congresso, con la minaccia di far scoppiare la guerra civile se
queste non sarebbero state accettate.
In particolare si chiedeva: l’abolizione della monarchia, la confisca di
terreni sotto controllo di un sistema feudatario e conseguente ridistribuzione
ai poveri, diminuzione dei capitali stranieri nell’economia del paese e
l’interruzione di trattati economici discriminatori con l’India.
Le richieste non vennero accettate ed iniziò la Guerra Civile Nepalese
che durerà circa 11 anni, dal 13 Febbraio 1996, al 21 Novembre 2006.
Durante la prima fase del conflitto, Dahal diresse gli sforzi militari
dei maoisti, che ebbero solo parziale successo a causa del fatto che re
Birendra godeva ancora, se non dell’appoggio, della simpatia della popolazione.
La situazione cambiò però drasticamente a seguito del massacro della
famiglia reale nel Giugno 2001 e la successiva incoronazione di re Gyanendra,
le cui decisioni autoritarie porteranno la popolazione a spostare la propria
decisiva preferenza verso i maoisti.
Nell’Aprile del 2006 in seguito a numerosi episodi di violenza da parte
dell’esercito, venne proclamato uno sciopero generale con gigantesche
manifestazioni di protesta che porteranno re Gyanendra ad abdicare e all’instaurazione
della repubblica.
Particolarmente emotiva, nel Maggio 2006, fu la prima apparizione
pubblica di Dahal, dopo ben 25 anni di clandestinità e quasi 11 di guerra
civile.
Successivamente, il partito maoista vinse le elezioni e Dahal venne eletto
Primo Ministro del Nepal, il primo dall’instaurazione della repubblica, ma
rimase al potere meno di un anno, dall’Agosto 2008 al Maggio 2009.
La causa fu l’avventato licenziamento del capo delle forze armate Rookmangud
Katawal, vecchio nemico di Dahal fin dai tempi della guerriglia, manovra
considerata incostituzionale dal Presidente della Repubblica che reinstaurò il
Generale e costrinse Dahal alle dimissioni.
Bisogna infatti evidenziare che la figura politica di Dahal è nota
proprio per l’aggressività che spesso l’ha portato a scontrarsi duramente con i
capi degli altri partiti ed i membri del suo, come il più moderato Bhattarai,
che infatti nel Luglio 2016 uscirà dal Partito Maoista per fondare il proprio
partito politico chiamato Naya Shakti (Nuova Forza).
Nonostante alle elezioni del 2013 i maoisti persero la leadership
politica, diventando il terzo partito del Nepal, nell’Agosto 2016 Dahal verrà nominato,
per la seconda volta, Primo Ministro del Nepal.
Al momento la situazione politica del Nepal sembra relativamente tranquilla,
anche grazie ad una recente stabilità economica, favorita da vari fattori, non
ultimo il progressivo avvicinamento alla Cina e distacco dall’India.
Culturalmente il Nepal è sicuramente più simile all’India, che però ha
sempre tenuto nei confronti del Nepal un atteggiamento di superiorità, senza
aiutare poi molto ma ponendo sempre davanti a tutto i propri interessi, quindi
sembra anche abbastanza naturale che i nepalesi cerchino altri alleati.
La Cina, tra l’altro, ha possibilità economiche di gran lunga maggiori a
quelle dell’India ed un avvicinamento politico con il Nepal potrebbe portare ad
effettivi vantaggi per il piccolo paese himalayano.
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