Sushil Kumar, lottatore indiano campione del mondo nel 2010 |
C’era una volta un
club di lotta presieduto da un vecchio lottatore, il quale era anche un maestro spirituale.
Il suo discepolo
favorito era un negoziante, non perché questi fosse il miglior lottatore, ma
perché conosceva i loro precedenti legami karmici.
Il negoziante però,
all’oscuro di questo, pensava di essere davvero il migliore, così importunava
continuamente il maestro affinché lo facesse combattere contro un gigantesco
lottatore professionista della zona.
Il maestro sapeva
benissimo che il suo allievo non avrebbe potuto neppure mettere in difficoltà
il professionista ma, volendo aiutarlo a soddisfare il suo desiderio, un giorno
lo chiamò a sé e gli chiese “Che cosa ti fa pensare che tu saresti in grado di
battere quel forte lottatore?”.
Il negoziante
rispose “Beh, so di essere il tuo migliore allievo, questo mi dà fiducia.
Sebbene sarà molto difficile: so che per prepararsi mangia addirittura una
capra al giorno!”.
Il maestro rispose
“E allora? Fai una cosa: una mattina, quando si reca nella foresta per i
bisogni, seguilo e controlla quanto defeca”.
Il negoziante
iniziò ad obiettare ma il maestro fu irremovibile “Ora non discutere, se vuoi
che ti aiuti, fa quello che ti dico!”.
Seppur controvoglia
il negoziante obbedì ed il giorno dopo si recò dal maestro per il resoconto:
quasi un chilo.
Quindi il maestro
disse “Non hai niente da temere. Mangia una capra intera ma non può digerirla.
Ti do il permesso di combattere questo gigantesco lottatore”.
Il giorno
stabilito, poco prima dell’incontro, il negoziante si prostrò completamente di
fronte al maestro, questi lo sollevò, prese un shakarpala (un tipico
biscotto indiano), vi soffiò sopra ripetendo un mantra e lo mise in bocca
all’allievo.
Una volta saliti
sul ring ed iniziato l’incontro, in pochi secondi il negoziante afferrò un
gamba dell’avversario, facendolo cadere e lo bloccò con una presa vincendo
l’incontro.
Fu così estasiato
che cominciò a ballare ma il maestro lo riprese subito “Mascalzone di un
negoziante! Perché stai danzando? È il shakarpala il responsabile!”.
Imbarazzato,
l’allievo si prostrò immediatamente a ringraziare il maestro.
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