sabato 30 aprile 2016

Il vento Loo

Il percorso del Loo segnato dalle frecce arancioni
Questo post è una libera traduzione della voce wikipediana inglese sul vento Loo.
Pur conoscendone in prima persona i nefandi effetti, ma mancando di dati precisi, durante una ricerca su internet abbiamo trovato la pagina inglese di Wikipedia particolarmente ricca di interessanti dettagli, che possiamo anche in parte confermare per esperienza diretta.

Il Loo è un forte vento caldo e asciutto che nei pomeriggi d’estate soffia sulla regione centro-occidentale della pianura Indo-Gangetica, in Pakistan e nel nord dell’India, in particolare nei mesi di Maggio e Giugno.
A causa delle sue elevate temperature (tra i 45 e i 50 gradi), l’esposizione a questo vento spesso conduce a fatali colpi di calore.
Creando una bassissima umidità ed alte temperature, il Loo tende a seccare rapidamente la vegetazione che nelle aree affette perde le sue tipiche tinte verdeggianti per assumere un anonimo color marrone.

Inizio e fine del Loo
Il Loo ha origine nelle grandi regioni desertiche della zona nord-occidentale del subcontinente, come il Grande Deserto Indiano (o Deserto del Thar), il limitrofo deserto del Cholistan (o Rohi) e le aree desertiche a sud del Balochistan, e termina verso la fine dell’estate con l’arrivo delle piogge monsoniche.
Spesso prima di queste si verificano delle brevi ma violente tempeste di sabbia, note localmente con il nome di kali andhi, letteralmente tempesta nera, mentre una volta arrivata la pioggia il paesaggio cambia nuovamente colore, dal marrone al verde, grazie anche alla fine del Loo.
(Nella città di Varanasi le kali andhi avvengono almeno un paio di volte a stagione quando il Loo alza la sabbia situata sulla desertica riva opposta del Gange n.d.r.)

Adattamento al Loo
Siccome le pianure del nord dell’India e del Pakistan sono entrambe molto calde ed estremamente secche, durante questa stagione l’acqua evapora molto rapidamente e sebbene ciò comporti il prosciugamento di laghi e pozze, l’estrema secchezza viene utilizzata per creare dei sistemi di refrigeramento basati appunto sull’evaporazione.
In particolare risulta molto utile la combinazione tra l’acqua e l’erba khas, in inglese vetiver (nome scientifico chrysopogon zizanoides), che viene seccata e con la quale vengono create delle specie di spesse stuoie che vengono appese davanti a porte e finestre (talvolta perfino sui tetti delle autovetture).
Lo stesso semplice principio viene seguito anche nella costruzione di utili air-cooler, antesignani dell’aria condizionata, costituiti da grandi cubi di metallo (recentemente anche di plastica), rivestiti su tre lati di erba khas e sotto ai quali si trova una piccola cisterna d’acqua.
Grazie ad una pompa che preleva l’acqua ed inumidisce costantemente le pareti, e ad una ventola, entrambe situate all’interno, questo marchingegno produce un’aria sorprendentemente fresca.
L’unico inconveniente è dato dalla velocissima evaporazione dell’acqua e bisogna provvedere che la cisterna sia sempre piena.
Purtroppo anche laghi, stagni, fiumi ed ogni tipo di riserva d’acqua sono affetti dal calore del Loo e del sole, e se non vengono in qualche modo protetti tendono a prosciugarsi molto in fretta.

Effetti ecologici del Loo
Molti uccelli ed animali durante l’estate muoiono a causa del Loo, specialmente nelle aree deforestate dove il vento caldo soffia senza ostacoli e non sono presenti ripari di alcun tipo.
Alcune malattie portate dagli insetti, come la malaria, storicamente registrano un calo durante la stagione del Loo, a causa del fatto che anche il numero di insetti tende a diminuire.
Perfino prima della scoperta, nel 1897, che sono le zanzare a trasmettere la malaria, gli ufficiali inglesi avevano notato come il Loo, durante l’estate, rendesse naturalmente le pianure del nord dell’India relativamente esenti dalla malattia.

Il Loo nella cultura popolare
A causa della pericolosità, potenzialmente fatale, degli effetti del Loo su esseri umani, animali e piante, nella cultura popolare Indo-Pakistana viene spesso descritto come un vento diabolico.
Evitare l’esposizione al Loo è altamente raccomandato a bambini ed anziani, ma anche agli animali domestici, e la maggior parte delle persone cerca di rimanere al chiuso durante i pomeriggi in cui soffia.
I colpi di calore in questo periodo vengono chiamati Loo lagna, letteralmente essere colpiti dal Loo, contro i quali il rimedio migliore è l’assunzione di liquidi.
Molto popolari sono gli sherbet (o sharbat), tipici drink della tradizione mussulmana, composti da sciroppi di vari aromi, mischiati con acqua, latte, ghiaccio e zucchero.
In particolare merita una citazione il rooh afza, una ricetta che combina numerosi ingredienti ritenuti rinfrescanti, originaria della medicina unani, praticata tradizionalmente dall’Impero Moghul in India e dalle culture mussulmane del sud e del centro dell’Asia.

Altre bevande molto popolari considerate ottimi rimedi contro il Loo sono anche il lassi, a base di yogurt, acqua e zucchero, i succhi di bael (frutto della pianta aegle marmelos), e il kajri ka panna, una bevanda a base di mango acerbi.

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