Il percorso del Loo segnato dalle frecce arancioni |
Pur conoscendone in prima persona i nefandi effetti, ma
mancando di dati precisi, durante una ricerca su internet abbiamo trovato la
pagina inglese di Wikipedia particolarmente ricca di interessanti dettagli, che
possiamo anche in parte confermare per esperienza diretta.
Il Loo è un forte vento caldo e asciutto che nei pomeriggi
d’estate soffia sulla regione centro-occidentale della pianura Indo-Gangetica,
in Pakistan e nel nord dell’India, in particolare nei mesi di Maggio e Giugno.
A causa delle sue elevate temperature (tra i 45 e i 50
gradi), l’esposizione a questo vento spesso conduce a fatali colpi di calore.
Creando una bassissima umidità ed alte temperature, il Loo
tende a seccare rapidamente la vegetazione che nelle aree affette perde le sue
tipiche tinte verdeggianti per assumere un anonimo color marrone.
Inizio e fine del Loo
Il Loo ha origine nelle grandi regioni desertiche della
zona nord-occidentale del subcontinente, come il Grande Deserto Indiano (o Deserto
del Thar), il limitrofo deserto del Cholistan (o Rohi) e le aree desertiche a
sud del Balochistan, e termina verso la fine dell’estate con l’arrivo delle
piogge monsoniche.
Spesso prima di queste si verificano delle brevi ma
violente tempeste di sabbia, note localmente con il nome di kali andhi,
letteralmente tempesta nera, mentre una volta arrivata la pioggia il paesaggio
cambia nuovamente colore, dal marrone al verde, grazie anche alla fine del Loo.
(Nella città di Varanasi le kali andhi avvengono almeno un
paio di volte a stagione quando il Loo alza la sabbia situata sulla desertica riva
opposta del Gange n.d.r.)
Adattamento al Loo
Siccome le pianure del nord dell’India e del Pakistan sono
entrambe molto calde ed estremamente secche, durante questa stagione l’acqua
evapora molto rapidamente e sebbene ciò comporti il prosciugamento di laghi e
pozze, l’estrema secchezza viene utilizzata per creare dei sistemi di
refrigeramento basati appunto sull’evaporazione.
In particolare risulta molto utile la combinazione tra
l’acqua e l’erba khas, in inglese vetiver (nome scientifico chrysopogon
zizanoides), che viene seccata e con la quale vengono create delle specie
di spesse stuoie che vengono appese davanti a porte e finestre (talvolta
perfino sui tetti delle autovetture).
Lo stesso semplice principio viene seguito anche nella
costruzione di utili air-cooler, antesignani dell’aria condizionata, costituiti
da grandi cubi di metallo (recentemente anche di plastica), rivestiti su tre lati
di erba khas e sotto ai quali si trova una piccola cisterna d’acqua.
Grazie ad una pompa che preleva l’acqua ed inumidisce
costantemente le pareti, e ad una ventola, entrambe situate all’interno, questo
marchingegno produce un’aria sorprendentemente fresca.
L’unico inconveniente è dato dalla velocissima evaporazione
dell’acqua e bisogna provvedere che la cisterna sia sempre piena.
Purtroppo anche laghi, stagni, fiumi ed ogni tipo di riserva
d’acqua sono affetti dal calore del Loo e del sole, e se non vengono in qualche
modo protetti tendono a prosciugarsi molto in fretta.
Effetti ecologici del Loo
Molti uccelli ed animali durante l’estate muoiono a causa
del Loo, specialmente nelle aree deforestate dove il vento caldo soffia senza
ostacoli e non sono presenti ripari di alcun tipo.
Alcune malattie portate dagli insetti, come la malaria,
storicamente registrano un calo durante la stagione del Loo, a causa del fatto
che anche il numero di insetti tende a diminuire.
Perfino prima della scoperta, nel 1897, che sono le zanzare
a trasmettere la malaria, gli ufficiali inglesi avevano notato come il Loo,
durante l’estate, rendesse naturalmente le pianure del nord dell’India
relativamente esenti dalla malattia.
Il Loo nella cultura popolare
A causa della pericolosità, potenzialmente fatale, degli
effetti del Loo su esseri umani, animali e piante, nella cultura popolare
Indo-Pakistana viene spesso descritto come un vento diabolico.
Evitare l’esposizione al Loo è altamente raccomandato a
bambini ed anziani, ma anche agli animali domestici, e la maggior parte delle
persone cerca di rimanere al chiuso durante i pomeriggi in cui soffia.
I colpi di calore in questo periodo vengono chiamati Loo
lagna, letteralmente essere colpiti dal Loo, contro i quali il rimedio
migliore è l’assunzione di liquidi.
Molto popolari sono gli sherbet (o sharbat),
tipici drink della tradizione mussulmana, composti da sciroppi di vari aromi, mischiati
con acqua, latte, ghiaccio e zucchero.
In particolare merita una citazione il rooh afza,
una ricetta che combina numerosi ingredienti ritenuti rinfrescanti, originaria
della medicina unani, praticata tradizionalmente dall’Impero Moghul in
India e dalle culture mussulmane del sud e del centro dell’Asia.
Altre bevande molto popolari considerate ottimi rimedi
contro il Loo sono anche il lassi, a base di yogurt, acqua e zucchero,
i succhi di bael (frutto della pianta aegle marmelos), e
il kajri ka panna, una bevanda a base di mango acerbi.
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