Haridwar (popolazione 310.000 circa) è un’antica città
sacra, situata sulle rive del fiume Gange, nello stato indiano dell’Uttarkhand.
Grazie alla presenza del Gange, che qui abbandona le
colline per iniziare il suo lungo percorso pianeggiante, Haridwar ospita un
interessante lungofiume, nonché numerosi templi ed ashram (ostelli) di notevole
importanza religiosa.
A questo bisogna aggiungere che si tratta anche di uno dei
quattro luoghi dove caddero le gocce di nettare divino durante la lotta tra dei
e demoni per impossessarsene (per ulteriori dettagli rimandiamo ad un
precedente post http://informazioniindiaenepal.blogspot.com/2016/03/il-frullamento-delloceano.html).
Il fulcro della religiosità di Haridwar è l’Har Ki Pauri
Ghat, la zona del lungofiume considerata particolarmente sacra e dove, tra
piccoli e grandi santuari, avvengono le cerimonie in onore della dea Ganga e
del dio Shiva, divinità tutelari della città.
Oltre all’aspetto prettamente religioso, ciò che rende
l’area dell’Har Ki Pauri Ghat particolarmente raccolta e suggestiva è la
presenza di una piccola isola, situata pochi metri dalla riva, dove sono stati
creati altri gradini e trova posto un’inusuale torre dell’orologio.
Questa originale conformazione, unita alla notevole
sacralità, fa sì che l’Har Ki Pauri Ghat sia una zona piuttosto sovraffollata,
specialmente alla mattina ed all’imbrunire, considerati dai devoti indù i
momenti più propizi per porgere offerte e recitare preghiere.
Le attività, talvolta alquanto frenetiche, consistono,
prima di tutto, in un bagno rituale tra le acque fredde e tempestose del Gange,
che in realtà solo i pellegrini più temerari ed agili riescono ad affrontare
tenendosi a delle provvidenziali catene situate appositamente sulla riva.
A prescindere dall’effettiva possibilità o capacità di
compiere le abluzioni, per eseguire i dovuti rituali ai pellegrini basta
avvicinarsi o lasciarsi avvicinare dagli attivi sacerdoti, presenti in gran
numero in tutta quest’area, e seguire le loro istruzioni; le differenze tra le
varie cerimonie sono essenzialmente dovute alla quantità di denaro che il
devoto è disposto a spendere.
Volgendo lo sguardo verso nord, dove si estendono alcuni
ghat decisamente più tranquilli, è facile notare una gigantesca statua di
Shiva, di recente costruzione e dubbio valore artistico, ma pur sempre
impressionante per dimensioni.
Purtroppo quest’area è leggermente deturpata da una serie
di sbarramenti e piccole dighe, d’altronde necessari per deviare l’acqua del
Gange in modo che, nei pressi della zona sacra, il fiume abbia, più o meno,
sempre la stessa ampiezza.
Tornando all’Har Ki Pauri Ghat, se la folla di devoti fosse
davvero eccessiva, cosa non rara, da non riuscire ad apprezzare con la dovuta
calma l’atmosfera del luogo, si può attraversare un comodo ponte situato nei
pressi e recarsi sui ghat situati sulla riva opposta, considerata meno sacra e
per questo solo sparsamente frequentata.
Per gli amanti della colorata confusione indiana invece, un
posto da non perdere assolutamente è il dedalo di vicoli che si sviluppano tra
il lungofiume e la strada principale, letteralmente invasi da negozietti
straboccanti di merce di quasi ogni tipo.
Principalmente si tratta di negozi di articoli votivi, come
immagini, statuette, polveri colorate, collanine, fiori, incensi, cd, ma
chiaramente sono presenti anche altrettanto variopinti negozi di droghieri,
articoli per la casa, ferramenta ed altri ancora.
Dopo aver goduto della religiosa e suggestiva atmosfera
dell’Har Ki Pauri Ghat ed i suoi dintorni, la maggior parte dei devoti, ma
anche molti visitatori stranieri, completa il pellegrinaggio, o la gita, ad
Haridwar con la visita al tempio di Mansa Devi, situato “a nido d’aquila” sulla
cima di una delle colline che dominano la città.
Interessante particolare che rende questa attrazione molto
apprezzata è la presenza di una semplice quanto efficiente ed economica
cabinovia che permette di raggiungere la cima con il minimo sforzo.
Dal punto di vista artistico-architettonico il tempio di
Mansa Devi non ha molto da offrire, essendo costruito secondo un sobrio e
moderno stile montanaro, composto da una tozza base rettangolare, sovrastata da
tre torri.
In compenso la vista sulla città e l’ampia vallata
sottostante è decisamente affascinante ed utile per farsi un’idea della
struttura urbanistica e geografica della zona.
Per tornare in città si può chiaramente usufruire di nuovo
del servizio di cabinovia, ma, clima permettendo, è molto piacevole anche
scendere a piedi lungo un’ampia e tortuosa strada pedonale.
Oltre a sgranchirsi le gambe e poter godere ulteriormente
del paesaggio, la discesa è solitamente rallegrata dalle numerose scimmie che
abitano la collina.
Questo tempio è legato religiosamente ad altri due, non
molto lontani, anch’essi dedicati a divinità femminili e chiamati
collettivamente Siddhi Peeth, cioè luoghi dove ottenere i siddhi, i
“superpoteri”.
Il Chandi Devi Temple si trova sulla cima di una collina
nel versante della valle opposto a quello dove sorge il Mansa Devi, a circa 4-5
km di distanza, ed anche in questo caso è possibile usufruire di un pratico
servizio di cabinovia.
Trovandosi in posizione leggermente più scomoda, esclusi
particolari giorni di festa, il Chandi Devi non è molto frequentato e seppur il
luogo sia meta di culto da molti secoli, il tempio è stato costruito solo nel
1929 senza alcuna pretesa artistica.
A suo favore, la collocazione in un’area piacevolmente
bucolica rende la visita a questo tempio particolarmente tranquilla e rilassante,
almeno secondo i caotici standard di Haridwar.
Il Maya Devi Temple si trova invece in città ed è dedicato
alla dea Maya.
Come anche il Mansa Devi, il tempio di Maya Devi viene
localmente considerato uno dei 54 shakti peeth (per dettagli http://informazioniindiaenepal.blogspot.com/2016/02/sati.html)
ed anche se in realtà questo non è confermato dalle più seguite tradizioni, la
nomea è sufficiente per rendere questo tempio molto visitato dai devoti delle
divinità femminili
La sua origine oltretutto è molto antica, attestata anche
da uno dei primi nomi con cui veniva chiamata Haridwar stessa, cioè Mayapuri, La
città di Maya.
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