Interessante articolo, di alcuni mesi fa, tratto dalla
versione internet del The Times of India, il quotidiano in lingua inglese più
diffuso nel subcontinente, sulla questione dei furti di mucche a Delhi e
dell’aumento del consumo di carne, anche bovina, da parte degli indiani. Libera
traduzione.
Furti di mucche in aumento in India: per le nuove
generazioni di ladri di bestiame nulla è sacro.
Nuova Delhi: quando la notte scende su questa arcigna
capitale, varie bande vagano per le buie strade in cerca di facili prede tra la
vasta popolazione di senza tetto della città; negli ultimi anni migliaia sono
state radunate e portate via a bordo di camion.
La polizia afferma di aver aumentato i pattugliamenti ed i
posti di blocco per cercare di fermare il contrabbando. In alcuni casi gli
agenti si sono infiltrati nelle bande per cercare di coglilerli sul fatto ma le
brutali catture continuano e le vittime – scheletriche mucche che stanno
rapidamente perdendo il loro status sacro per alcuni indinai – vengono
macellate e vendute per carne e pelle.
Il contrabbando di bestiame, qui chiamato “sollevamento”, è
una piaga in crescita a Nuova Delhi, poiché un sempre maggior numero di
facoltosi indiani stanno sviluppando il piacere di gustare carne, perfino
quella di mucca, notoriamente sacra nell’induismo. I criminali catturano alcune
delle circa 40.000 mucche che vagano per le strade di questa metropoli e le
vendono a macelli illegali in villaggi non molto lontani.
Molte mucche di Delhi sono attive nella produzione di
latticini ed i loro padroni non hanno abbastanza soldi o terreno per poterle
tenere rinchiuse in recinti, quindi gli animali pascolano le verdeggianti
mezzerie e gli onnipresenti cumuli di rifiuti. Altre, troppo vecchie per essere
munte, spesso vengono abbandonate e lasciate vagare nelle strade finché non
muoiono, o vengono raccolte dai ladri di bestiame.
Gruppi di agenti di polizia inseguono i criminali ma i desperados
– alla guida di vecchi camion – non si fanno molti problemi a speronare le auto
della polizia e passare attraverso i posti di blocco. Addirittura spingono le
mucche sulla strada, forzando gli inorriditi agenti a sterzare all’improvviso
per evitare di commettere ciò che molti ancora considerano un grave peccato
(l’uccisione di una mucca).
“Queste bande di criminali, di solito, sono alla ricerca di
mucche randagie, ma rubano anche motociclette e scooter. – afferma in
un’intervista l’agente Bhisham Singh – Recentemente hanno anche rapito una
donna per poi sottoporla ad una violenza di gruppo”.
Dietro a questi furti di bestiame c’è un profondo
cambiamento nella società indiana. Il consumo di carne – principalmente di
pollo – sta diventando ammissibile anche tra gli indù. L’India oggigiorno è il
più grande produttore di latticini e di bovini, ed è il più grande esportatore
di carne bovina, avendo superato l’anno scorso il Brasile, secondo il
Dipartimento dell’Agricoltura degli USA.
La mggior parte di quella carne bovina è di bufalo (l’India
possiede il 50% della popolazione mondiale di bufali) che non sono considerati
sacri, ma alcune stime ufficiali in Andra Pradesh mostrano che ci sono 3.100
macelli illegali in quello stato, a fronte di soli sei muniti di licenza.
Recentemente un’investigazione da parte di un giornale ha scoperto che decine
di migliaia di bovini vengono venduti annualmente per la macellazione nel
mercato di uno solo dei 64 distretti. Uccidere mucche è ilegale nella maggior
parte del territorio indiano ed in alcuni stati lo è anche il solo possesso di
carne di mucca.
Gran parte di mucche e manzi illegali viene probabilmente
venduta come bufalo, un semplice modo per nascondere un atto sacrilego, ma
talvolta giunge fino a venditori di carne di Delhi, i numeri di cellulari dei
quali girano sottovoce, ed è possibile ordinare bistecche da questi venditori
illegali, attraverso transazioni simili a quelle del traffico di stupefacenti.
La carne di mucca e manzo è anche consumata comunemente da
mussulmani e dalit (fuoricasta), tra gli abitanti più marginalizzati del paese.
Infatti, il consumo di carne sta aumentando tra i poveri, secondo statistiche
del governo.
Anuj Agrawal, 28 anni, è cresciuto in una famiglia indù
strettamente vegetariana ma ha provato la carne di pollo durante l’adolescenza
mentre era al ristorante con degli amici. Ora mangia ogni tipo di carna,
comprese bistecche di manzo ed hamburger. “Una volta assaggiata la carne, non
torni indietro a frutta e verdura” afferma Agrawal.
Sostiene inoltre che molti suoi amici stanno facendo un
simile passaggio, ma non mangia carne con i suoi nonni “Sarei scomunicato!
Quando sono con loto mangio vegetariano, voglio ereditare qualcosa!” (a
dimostrazione di come anni di cultura e regole imposte vengano sconfitti con
poco).
“In un certo modo, l’aumento del gradimento di mucca e
manzo è il risultato dell’intenso sforzo del governo per aumentare la
produzione di latte, che ha portato ad un proliferare di razze straniere che
non godono della stessa reverenza di quelle idigene”, afferma Clementien Pauws,
presidente della Karuna Society for Animals and Nature, un’agenzia per il benessere
degli animali in Andra Pradesh.
“Ora le mucche sono viste solo come soldi e business, non
da un punto di vista religioso.”, continua la signora Pauws “Vengono
semplicemente portate ai macelli: è terribile”.
Ciò non vuol dire che mangiare carne di mucca o manzo sia
ancora largamente accettato. La maggior parte degli indù adora le mucche ed il
BJP, attualmente primo partito politico del paese, ha chiesto che le leggi
contro la macellazione delle mucche vengano rafforzate.
Alcuni proprietari di terreni ed abitazioni rifiutano
addirittura di accettare affittuari che confessano di non essere vegetariani.
Ma la domanda di carne di mucca e manzo continua a
crescere, dicono in molti, e con questo i furti di bestiame. “L’anno scorso la
polizia ha arrestato 150 criminali a Delhi, un numero record, e quest’anno
continuano ad aumentare”, afferma il già citato agente di polizia Bhisham
Singh.
Tipicamente i ladri di bestiame entrano di nascosto in
città di notte e quando notano delle mucche randagie in zone poco frequentate
fermano il camion, tirano fuori una rampa e con una corda sipngono la mucca
verso il suo triste destino.
Di solito i ladri riescono a stipare 10 mucche su un camion
ed ognuna vale circa 5.000 rupie (circa 70 euro). In un paese dove più di 500
milioni di persone vive con meno di 2 dollari al giorno, poterne guadagnare centinaia
col lavoro di una singola notte rappresenta una seria tentazione.
Un uomo che ha aiutato la polizia nel vicino stato
dell’Uttar Pradesh afferma, in condizioni di anonimato per paura di ritorsioni,
che i ladri di bestiame spesso riescono a farla franca grazie alla corruzione
“Perfino se riescono a mandarli in galera, ne escono dopo 10-15 giorni e
ricommettono lo stesso crimine”.
Questo triste destino delle mucche di Delhi ha spinto alcuni
indù a creare dei ricoveri alla periferi della metropoli, tra i quali uno dei
più grandi è il Shri Mataji Gaushal, dove vivono migliaia di mucche su 42 acri
di terreno (circa 17 ettari).
Talvolta però l’aiuto arriva in ritardo. Brijinder Sharma
il manager del ricovero, i muri del quale sono decorati con disegni di Krishna
che abbraccia un vitello, ha mostrato un video di un camion stipato di mucche
bloccato mentre procedeva verso un macello illegale. Molte mucche erano già
morte a causa del caldo.
“Lo stato sociale e religioso delle mucche in India è sotto
attacco”, afferma il signor Sharma, ma spera che il suo ricovero, con un budget
di circa 5,4 milioni di dollari, sponsorizzati quasi interamente da ricchi
indiani residenti negl Stati Uniti, possa aiutare ad invertire questo trend.
La pomeridiana nutrizione presso il ricovero attrae una
folla di allegri spettatori. Il mandriano Abhishek chiama a gran voce tra la
moltitudine “Sakhi! Sakhi!”. Una grande mucca con enormi corna si precipita in
fronte alla mandria e lui la baci sul naso, la mucca risponde leccando metà
viso di un raggiante Abhishek.
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